La guida in città è piuttosto brillante. Le dimensioni ridotte facilitano i parcheggi anche negli spazi più angusti: la macchina entra e passa dappertutto, ed è un bel vantaggio. La pecca semmai è l'assenza del retrovisore destro, fatto del tutto penalizzante nei parcheggi. Le marce molto corte invece garantiscono un buono scatto al semaforo, mentre lo sterzo, essendo sprovvisto di servo, può risultare pesante nelle manovre che richiedono velocità e precisione.
Fuori dal contesto urbano, chiaramente, la Cinquecento comincia a faticare col progredire della velocità. Le sospensioni morbide (che non assorbiscono per niente le buche) e le gomme strette accentuano il rollio e non invitano a correre nelle curve. Il motore di 40 CV però è molto adatto alla macchina: silenzioso ai bassi regimi, in progressione tiene la 5^ già ai 50 orari, e decelerando la conserva fino ai 40 km/h. La mia, nonostante l'età e la coppia bassissima, conserva una certa brillantezza e "spinge" anche con le marce alte (non sempre è necessario scalare, schiacciando a fondo riprende facilmente).
Lo sterzo tutto sommato è abbastanza preciso in velocità, mentre il cambio -manuale, 5 marce- è evidentemente di antica concezione: leva altissima, innesti lunghi e rugosi, ogni tanto (ma solo con la terza e la retro) si impunta. La frenata invece non è malvagia, il pedale è modulabile. Per quanto riguarda la tenuta di strada sul bagnato, c'è poco da dire: o vai come una lumaca o l'auto risulta incontrollabile, basta un rigolo d'acqua per farla innervosire.
Un lato decisamente positivo, e di questi tempi per nulla secondario, è rappresentato dai costi di gestione, prima di tutto dai consumi. Facile fare i 15 km/l in città, fuori si va per i 22 km/l. Non male per una macchina di 20 anni. La meccanica è abbastanza robusta, pur non essendo stata trattata con particolare riguardo l'officina l'ha sempre vista col binocolo e non ha mai lasciato a piedi nessuno. Avendo solo 25 KW ed essendo un 0.9 richiede una scemenza di bollo e assicurazione.