Peugeot 208 1.2 PureTech 101 CV Allure Pack

serie 2 in produzione dal 2019 al 2023

Pubblicato il 1 giugno 2023
Ritratto di cosimos74
alVolante di una
Fiat 600 base
Peugeot 208
Qualità prezzo
3
Dotazione
3
Posizione di guida
4
Cruscotto
4
Visibilità
3
Confort
5
Motore
4
Ripresa
4
Cambio
4
Frenata
4
Sterzo
4
Tenuta strada
4
Media:
3.8333333333333
Perché l'ho comprata o provata
Ho avuto modo di provare in modo approfondito una Peugeot 208 in versione Allure Pack con motorizzazione eb2 adtd (il 1.2 3L benzina in versione turbo con 74 kw di potenza) e cambio manuale a 6 marce, sia in urbano che in extra urbano. Ecco le mie impressioni. ESTETICA ESTERNA Può non piacere, ma, personalmente, la trovo ottima: non so come invecchierà la linea, ma oggi è un design fortemente caratterizzato e piacevole che non ha punti deboli, né il frontale, né la coda, né le fiancate. Intriso di rimandi agli stilemi storici del marchio (la forma dei proiettori anteriori con i rilievi sul cofano, il montante posteriore in stile 205, il monofaro retronebbia nel paraurti posteriore) e che, anche con colori appariscenti, come il giallo faro dell’esemplare in prova, restituisce un colpo d’occhio piacevole grazie agli elementi neri a contrasto (spoiler posteriore, griglia anteriore, specchietti, fascia posteriore fra i fari e paraurti posteriore. Rilevo che è una delle poche auto del segmento che rifugge dalla orribile moda degli scarichi finti: qui trovate un terminale vero, anche se non cromato in questa versione.
Gli interni
ESTETICA INTERNA Il colpo d’occhio è molto teatrale: plancia avvolgente in due segmenti orizzontali, quello superiore finito in plastica morbida, quello inferiore con elementi in simil carbonio. Cluster strumenti digitale con effetto proiezione informazioni su doppio piano (non 3d come si usa dire), in primo piano quelle più significative e in secondo piano quelle meno significative per il conducente. Infotainment dotato di schermo touch capacitativo da 7 pollici con scorciatoie touch retroilluminate sui due lati verticali dello schermo. Toggle switches sotto lo schermo, al posto dei tradizionali tasti a pressione e rotore volume in stile retrò (piccolo rotore cromato con zigrinatura). Volantino in pelle in stile i-Cockpit di forma esagonale a due razze e comandi al volante (non touch grazie al Cielo) e, in questo esemplare, tradizionale blocchetto di accensione con chiave. Finiture in nero lucido per la parte centrale della plancia e il tunnel della trasmissione, dotato di freno a mano elettrico, selettore modalità di guida (in questa versione solo ECO e Normal), due poggiabicchieri e un comodo bracciolo che nasconde un vano piuttosto capiente. Finitura in simil pelle e impunture verde chiaro sugli sportelli, levetta di apertura con cromatura opace e un fregio verdolino completano il lato interno delle portiere. Quattro alzacristalli elettrici con funzione antipizzicamento e comando elettrico degli specchietti (ripiegabili elettricamente), plafoniera con lampadine tradizionali e non LED, una presa 12 volt e uno sportellino ribaltabile fra le due prese USB, una per la ricarica, l’altra per la connessione dati con lo smartphone completano il quadro estetico d’insieme. Infine, i sedili: ampi, comodi e piuttosto contenitivi, pur non essendo quelli “sportivi” della Gt line. La stoffa sembra robusta e i dettagli in simil pelle hanno una funzione meramente estetica. Duretti i poggiatesta, sottili e allungati verso l’alto. ERGONOMIA Qui vengono fuori tutti i compromessi necessari a consentire il risultato estetico. La lista è lunga (anche se mi sono adattato piuttosto bene a queste piccole scomodità). Primo: comandi clima sul display infotainment con solo due “rimandi” sui toggle switches (clima in modalità sbrinamento, clima off e ricircolo on/off). Il resto si fa su schermo. Il clima è un monozona automatico la cui funzionalità è un po’ penalizzata dalle bocchette piccole, prive di ruotino per la chiusura meccanica del flusso d’aria. Secondo: la luminosità dello schermo è eccessiva e il comando di regolazione non funziona con i fari messi su “auto”, dovete metterli in manuale (c’è un override in caso di modalità auto dei fari). Terzo: belli i comandi al volante, ma col volantino piccolo è facile toccarli accidentalmente mentre si sterza. Quarto: follia mettere così vicino il comando del freno a mano elettrico e quello delle modalità di guida (due selettori a interrutori stile cambio automatico). C’è il rischio di attivare il freno, mentre si cerca di cambiare la modalità di guida. Si poteva attribuire il comando ad uno dei toggle switches. Curiosità: fra questi ultimi c’è uno sbrinatore elettrico di parabrezza e specchietti. Quinto: (comune a tutte le auto recenti): il blocco telecamere solidale allo specchietto (un elettrocromico che funziona molto bene nel prevenire abbagliamenti, va detto) occupa una buona parte del parabrezza. Sesto: lunotto piccoli e montanti spessi. Per fortuna questa versione ha la retrocamera e i sensori posteriori (ma perché non gli anteriori?) e gli specchietti retrovisori sono veramente grandi e comodi. Compensano il problema. Settimo: niente doppio fondo nel bagagliaio e niente ruota di scorta, né ruotino. Ottavo: ottima la presenza del cruise control (adattativo), ma pessimo il posizionamento del satellite con i comandi (in puro stile anni 90 per forma e materiale) nascosto dal volante. Dovete usarlo a tentoni e i comandi di velocità sono sulla faccia posteriore del satellite.
Alla guida
MECCANICA E COMPORTAMENTO STRADALE Il Puretech 1.2 turbo da 74kw è un motore molto particolare. Attenzione a rispettare gli intervalli (ma consiglio un cambio olio e filtro annuale in ogni caso) e ad usare l’olio corretto (specifica PSA B71 2312) perché qui la cinghia distribuzione è in bagno d’olio e il rivestimento posteriore (peraltro visibile per ispezione aprendo il tappo olio) è soggetto a fenomeni corrosivi che, col tempo e l’incuria, determinano dispersione di particolato nel circuito con possibili danni al motore e a varie sue componenti. Attenzione quindi a una manutenzione scrupolosa e ad un controllo puntuale che potete fare però da soli. Il range di utilizzo è fra 1750 e 3500 giri, sotto e sopra non ha senso utilizzare questo motore che, va detto, si appoggia moltissimo sul piccolo turbocompressore a geometria fissa. Non ama (e non gli fa bene) girare però troppo basso: consiglio ogni tanto una guida un po’ più allegra. La coppia sulla carta è buona (205NM fra i regimi specificati sopra), ma l’impressione è che tutta questa coppia non ci sia. In pratica, però, l’auto, certamente non sportiva, risulta abbastanza rapida a salire di velocità, in questo assecondata da un cambio manuale a sei marce molto morbido, preciso e con l’unico difetto di avere una quinta e sesta marcia un po’ lontano nel gioco della leva, ma per il resto davvero ottimo. Menzione d’onore per l’impianto frenante, potente e resistente, e per il pedale freno, dalla corsa corta, ma modulabile. Leggera, ma non leggerissima la frizione. Gli pneumatici di primo equipaggiamento sono i Michelin e-primacy su misura 195/55/16: ottimi sull’asciutto, molto meno sul bagnato dove si registrano spazi di frenata lunghi e una non eccelsa resistenza all’aquaplaning. Attenzione, quindi, quando piove. Lo schema delle sospensioni è tradizionalissimo (Mc Pherson + ponte torcente), ma molto ben implementato: la macchina è ben piantata a terra, coricamento laterale percettibile, ma tenuta sicura e grande capacità di assorbire le asperità del manto stradale. Tutto sommato, abbastanza divertente da portare e piuttosto agile. CONSUMI Il piccolo 3 cilindri turbo, con il suo rumore da frullino in accelerazione, è in media inavvertibile e non vibra al minimo (nei limiti di un motore del genere), ma non è economo. Non mi sento di dare misurazioni precise su un motore nuovo che si deve assestare, ma non credo che in città, anche guidando col piede leggero, si possano superare di molto i 13 km/litro.
La comprerei o ricomprerei?
IN SINTESI Un’auto bella, con personalità, non troppo spaziosa e non troppo pratica (il prezzo da pagare all’estetica), con un motore che richiede alcune attenzioni, ma con una nomea che ne esagera di molto le criticità, abbastanza briosa, con un buonissimo assetto e un buon impianto frenante, ma dai consumi non entusiasmanti. La si compra perché piace e piace parecchio. Bello il giallo faro, di serie e senza sovrapprezzo. La mia impressione è che la esaltino i colori vivaci. Il nero e il bianco, invece, tendono a nasconderne le linee audaci e moderne.
Peugeot 208 1.2 PureTech 101 CV Allure Pack
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Ritratto di gainfranco
11 luglio 2023 - 16:54
Bella auto, prestazioni buone, prova eccellente ma il motore di questa auto con la cinghia a bagno d'olio è un pericolo, non si sa quanti km. dura !! siamo matti ??
Ritratto di cosimos74
12 luglio 2023 - 14:24
2
Anche qui, come ho indicato nella recensione, ci sono alcune cautele (olio corretto, cambi olio e filtro annuali, intervallo sostituzione ridotto dalla casa). D'altra parte: chi sa quanto esattamente durerà una qualsiasi cinghia a secco prima di perdere qualche dente o rompersi esattamente? Questa inoltre si controlla facilmente: in vendita si trovano apposite dime, si apre il tappo olio e se la larghezza della cinghia eccede quella della dima è ora di sostituire.
Ritratto di cosimos74
12 luglio 2023 - 14:25
2
(ho scritto "esattamente" due volte, pardon)
Ritratto di gainfranco
12 luglio 2023 - 17:27
la cinghia a secco costa molto meno, cambiare quella di questo tricilindrico costa moltissimo, c'è da smontare mezzo motore !
Ritratto di cosimos74
13 luglio 2023 - 19:35
2
Assolutamente no. Usa i vapori d'olio. C'è da smontare un carter e basta.
Ritratto di cosimos74
13 luglio 2023 - 23:39
2
Comunque qui m c'è la procedura e non è molto diversa da quella per una normale cinghia a secco: https://www.nomaallim.com/psa-eb2-timing-belt-replacement.html
Ritratto di gainfranco
20 luglio 2023 - 17:45
Sono andato sul sito consigliato per la "semplice sostituzione della cinghia" tempo occorrente 6 (sei) ore !!! andate a darci una sbirciata !! a me il cambio è costato 700,00 €. Nella mia Opel 200,00€, e nella Nissan Note , a 250.000km. mai cambiata !!
Ritratto di gainfranco
24 luglio 2023 - 15:40
il motore 1,2 pour tech che equipaggia numerose auto (citroen, peugeot,opel ed altre in arrivo) è un propulsore vecchio e superato se corrisponde al vero che per sostituire la cinghia di distribuzione occorrono 6 ore ( https://www.nomaallim.com/psa-eb2-timing-belt-replacement.html) probabilmente è meglio optare per marche con altri propulsori ! Al volante faccia luce sul cambio di cinghia di distribuzione.
Ritratto di cosimos74
6 agosto 2023 - 11:46
2
I motori ICE sono ormai tutti vecchi e superati. Cmq, nel lontano 2015 distribuzione completa su un fire mille e quattro sedici valvole 620 euro e 6 ore di manutenzione. All'epoca fiat consigliava "ogni 4 anni o 80mila km". Non ci vedo quindi nulla di strano. Peraltro, meglio una sostituzione precoce che una cinghia che perde un dente o peggio si rompe.
Ritratto di cosimos74
13 agosto 2023 - 10:48
2
Vogliamo parlare dei servo elettrici fiat (avute tre fiat dal 2003 al 2017) con il sensore di coppia che starava e dovevi sostituire tutto il blocco di servo assistenza (700 euro per parte ricondizionata) o dei termostati col reggi tubo di plastica (e non di ottone) che puntualmente si crepava, rischiando di farti cuocere la guarnizione di testa se non ti accorgevi che l'auto perdeva acqua? Ormai il tema della cinghia dei puretech turbo è talmente noto che vendono le dime per misurare la larghezza direttamente dal tappo dell'olio e capire quando intervenire...hanno semplicemente stimato una durata eccessiva rispetto alla resistenza del pezzo.
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