Considerando il prezzo di listino e la reputazione del gruppo Volkswagen in termini di qualità percepita, le aspettative sono state rispettate in pieno. Per essere una vettura del segmento C la fattura dei materiali utilizzati è davvero di ottimo livello, dalla pelle che avvolge il volante e il cambio, alla plastica morbida della parte alta della plancia. Nel comparto inferiore è stato invece fatto uso di materiali più rigidi ma egualmente ben assemblati e robusti. L’allestimento Highline prevede poi che il cruscotto sia avvolto quasi interamente da una plastica nero lucida di notevole eleganza e finezza, indunente a credere di essere su una vettura di categoria superiore; trattasi tuttavia di una sciccheria assai sensibile alla polvere e alle ditate, e perciò tutto considerato la plastica grigio opaca delle versioni meno abbienti è più ergonomica, benchè sicuramente di minore impatto estetico. La posizione di guida, per quanto le regolazioni della seduta siano numerose, rimane sempre abbastanza bassa e calarsi nell’abitacolo non è operazione agevole per chi è più attempato. I sedili anteriori sono contenitivi e ottimamente sagomati, scomporsi in curva non è cosa facile, e sono altresì il giusto compromesso tra morbidezza e rigidità. In questo allestimento poi, la parte centrale del sedile è rifinita in elegante alcantara, bella e morbida al tatto, ma purtroppo anche suscettibile al caldo estivo. Nonostante la risicata altezza da terra, la posizione di guida è comunque davvero comoda, agevolata dalla presenza della regolazione lombare, dell’ottima escursione in profondità e altezza dello sterzo, e del bracciolo centrale; quest’ultimo è altresì regolabile su varie posizioni, a seconda dell’altezza del guidatore e della sua propensione a tenere il gomito in fase di marcia, nonchè abbastanza capiente (per quanto non rifinito) per contenere eventuali chiavi e portafoglio. I pannelli porta anteriori sono rivestiti in plastica morbida, con poggia gomito in tessuto, ben assemblati ma a mio avviso troppo stretti; credo sia stata una scelta congeniale per risparmiare evidentemente spazio, ma essendo tuttavia abituato a guidare con il gomito sinistro appoggiato al pannello, avrei preferito fosse più ampio.
Il volante è semplicemente bellissimo ed elegante, a tre razze fini con cromature intorno e tagliato in basso per dare un tocco di sportività in più; a me personalmente ricorda quello della Giulia. La pelle che lo avvolge è liscia e di ottima qualità, e le tre razze riprendono il nero lucido utilizzato per la palpebra centrale. I comandi (retroilluminati per la guida notturna) sono disposti molto razionalmente: sulla destra troviamo il cambio traccia, un tasto per passare tra i vari menù ed un altro per vedere le molteplici informazioni dentro i medesimi, nonchè il pulsante per i comandi vocali (non attivi su questo esemplare) e per rispondere alle chiamate; sulla sinistra abbiamo invece il volume, e i comandi per il funzionamento del cruise control (non adattivo). Il cambio, un manuale a sei rapporti, si impugna eccezionalmente bene ed è posto sia ad un’altezza corretta dallo sterzo sia soprattutto dal bracciolo centrale, agevolando comodamente l’utilizzo con il gomito appoggiato. Dinanzi al guidatore troviamo un cruscotto ottimamente fornito e di chiara lettura: due grandi quadranti analogici a sfondo nero e caratteri bianchi inglobano, a destra il tachimetro e in basso il piccolo indicatore del carburante, mentre a sinistra il contagiri e il minuto indicatore della temperatura del motore. Al centro ritroviamo lo schermo del computer di bordo, qui a pittogrammi in bianco e nero, di notevole completezza. Navigando con i comandi possiamo infatti avere il consumo istantaneo e quello medio, un tachimetro digitale, la pressione dell’olio, la temperatura del motore in digitale, la distanza percorsa e la velocità media e l’autonomia; negli altri menù troviamo i media e la radio, la navigazione riportata con chiare indicazioni, la bussola, ed eventuali messaggi da parte della centralina della macchina (pressione gomme, tagliando da effettuare ecc). Proseguendo, sulla sinistra troviamo l’ormai classico e usitato devioluci a manopola; sulle leve dietro lo sterzo, dall’ergonomia quasi ottimale, troviamo per cui solo il comando delle frecce e degli abbaglianti, e sulla destra le opzioni per il funzionamento del tergicristallo, a quattro velocità, modulabili anche manualmente con un sensore per scegliere il secondaggio nella funzione a intermittenza non continua. Al centro della plancia è perfettamente incastonato l’infotainment, ben realizzato in ogni sua sfaccettatura. La relativa semplicità d’uso, l’ergonomia dei comandi, con la fortunata presenza di tasti fisici per muoversi tra i vari menù, e la notevole completezza di informazioni, compresi gli aggiornamenti in tempo reale del traffico veicolare, lo rendono tra i migliori sistemi che abbia avuto modo di usare. Trattasi di un touch capacitivo, e perciò basta sfiorarlo perché il comando venga subitamente recepito. Il cassettino lato passeggero è ottimamente rifinito in moquette antirumore, ed oltre ad essere ben capiente è anche refrigerato. Adeguatamente rifinite, sia anteriormente che al posteriore, sono anche le tasche sulle portiere, ampie e confortevoli; a proposito di ciò va asseverato che i vani portaoggetti davvero non mancano, e tengo altrresì a sottolineare la presenza di cassettini aggiuntivi sotto i sedili anteriori, nonché un vano a scomparsa giù del clima automatico bizona, a fondo gommato anti rumore, ove troviamo peraltro due comode prese, una Usb e una Aux; tuttavia, la prima non è ottimale nella ricarica del telefono, che procede molto a rilento, ma è più adatta a leggere chiavette. A fronte di ciò ho preferito riciclare un trasmettitore Bluetooth, che usavo nella vecchia Polo di mia madre, nell’accendisigari. A scomparsa sono anche i due portabicchieri posizionati tra il bracciolo e il cambio. La presenza del freno di stazionamento elettrico consente di risparmiare ancora più spazio. La macchina è omologata per cinque persone, ma credo che un quinto occupante sia in realtà abbastanza sacrificato, perlomeno per ciò che concerne le lunghe percorrenze. I passeggeri posteriori sono comunque coccolati dalla comodità dei sedili, dal bracciolo centrale estraibile con portabicchieri regolabile, e dalla possibilità di usufruire di bocchette d’aria posteriori; unica nota dolente, i pannelli delle portiere posteriori sono assemblati con plastica dura, un passo indietro rispetto alla Golf di sesta generazione. L’illuminazione interna è notevole ed anche ammiccante: oltre ad avere ovviamente retroilluminati tutti i comandi, sono presenti dei led lungo le portiere, sotto gli specchietti retrovisori, e per i passeggeri anteriori dove vengono distese le gambe; ovviamente dal sistema infotainment è possibile regolare l’intensità della luce. Il bagagliaio offre 380 litri, e si dimostra per cui in linea con la categoria, con la possibilità di un ulteriore vano, nel quale è stata posta la gomma di scorta. Il baule è rifinito completamente in plastica e moquette, e vi sono anche luci led di cortesia. Giunti ai 100.000km posso dire di essere entusiasta degli interni della mia Golf, non v’è la minima traccia di scricchiolii, gli assemblaggi sono robustissimi e i materiali gradevoli al tatto. L’unico difetto, se così può chiamarsi, l’ho riscontrato nel gioco dei comandi del condizionatore, ma questo significa cercare il pelo nell’uovo, poiché su questa vettura è stato posto in essere un lavoro di cura dei dettagli davvero commendevole.