Volkswagen Golf 1.4 TSI 125 CV Highline BlueMotion Technology 5 porte

serie 7 (VII) in produzione dal 2012 al 2020

Pubblicato il 30 agosto 2023
Ritratto di Gigettone
alVolante di una
Volkswagen Golf 1.4 TSI 125 CV Highline BlueMotion Technology 5 porte
Volkswagen Golf
Qualità prezzo
3
Dotazione
3
Posizione di guida
4
Cruscotto
4
Visibilità
3
Confort
5
Motore
5
Ripresa
4
Cambio
5
Frenata
5
Sterzo
4
Tenuta strada
4
Media:
4.0833333333333
Perché l'ho comprata o provata
Benché avessi già precedentemente redatto una prova della mia vettura (acquistata a 50.000 km circa), ho da poco raggiunto il primo traguardo dei 100.000 km, ed era mia intenzione arricchire la recensione con informazioni aggiuntive e più specifiche. L’auto in prova è una Volkswagen Golf 1.4 TSI da 125 cv del 2016. Il colore, ben visibile nella foto in sovraimpressione, è un grigio dai toni abbastanza ammiccanti, che a mio avviso dona alla vettura una spiccata suadenza; il tutto assurge ad un’idea di distinta finezza grazie agli splendidi cerchi in lega da 17 pollici, a dieci raggi. Quantunque l’allestimento prescelto (Highline) sia il top di gamma, la dotazione di serie non è così entusiasmante e completa, ma considerando la filosofia tedesca sugli optional, anche qui si annovera sempre e comunque la cospicua personalizzazione “fai da te”. Indi riporto la dotazione prevista: impianto hi-fi con 8 casse, navigatore satellitare, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, clima automatico bizona, cruise control (non adattivo), sbrinamento automatico dei retrovisori e rilevatore di stanchezza con avvisatore acustico. Non sono presenti, come invece mi sarei aspettato, considerando il prezzo di allestimento da nuova, le luci automatiche, il computer di bordo a colori, android auto e apple carplay, i comandi vocali, il sensore dell’angolo cieco e la telecamera posteriore. Poco male, i troppi fronzoli elettronici non mi sono mai garbati, ma è ugualmente pacifico ed evidente che la concorrenza sia più abbordabile per i pacchetti che offre negli allestimenti prestigiosi. Gli unici veri difetti, o per meglio dire bizze, che ho riportato in quasi 2 anni di utilizzo afferiscono alla parte elettronica. La prima noia riscontrata concerne la chiusura elettrica degli specchi retrovisori; mi è capitato sovente di affrontare stradine di campagna molto strette, e per precauzione è mia abitudine marciare con gli specchietti chiusi, procedura che tuttavia non sempre sono in grado di portare a termine in quanto saltuariamente non rispondono al comando impartito. Il secondo difetto, fortunatamente risolto al primo tagliando in Volkswagen, riguardava un’anomalia elettrica con la luce della targa, ed all'accensione del quadro elettrico era possibile che venisse scritto di verificare e cambiare la lampadina, per quanto perfettamente funzionante. Non risolvibile invece è il capriccio, così lo definirei proprio, dell’utilizzo del bluetooth nelle accensioni/Spegnimenti col quadro elettrico: una volta scollegato il quadro, con chiave inserita, l’infotainment continua tranquillamente a riprodurre musica, ma se si rigira per l’accensione diviene inspiegabilmente muto; perciò, o si stoppa la riproduzione dallo schermo per poi premere nuovamente play, oppure è d’uopo sfilare le chiavi e reintrodurle, insomma abbastanza fastidioso doverlo fare ogni volta. L’ultimo difetto ha a che fare col finestrino lato guidatore: ogni tanto non funziona correttamente il meccanismo automatico di discesa e salita del vetro, ed occorre tenere premuto il tasto; per riportarlo ad ottimizzazione necessita di essere tirato su fino al limite e una volta arrivato va tenuto premuto il pulsante per più di tre secondi.
Gli interni
Considerando il prezzo di listino e la reputazione del gruppo Volkswagen in termini di qualità percepita, le aspettative sono state rispettate in pieno. Per essere una vettura del segmento C la fattura dei materiali utilizzati è davvero di ottimo livello, dalla pelle che avvolge il volante e il cambio, alla plastica morbida della parte alta della plancia. Nel comparto inferiore è stato invece fatto uso di materiali più rigidi ma egualmente ben assemblati e robusti. L’allestimento Highline prevede poi che il cruscotto sia avvolto quasi interamente da una plastica nero lucida di notevole eleganza e finezza, indunente a credere di essere su una vettura di categoria superiore; trattasi tuttavia di una sciccheria assai sensibile alla polvere e alle ditate, e perciò tutto considerato la plastica grigio opaca delle versioni meno abbienti è più ergonomica, benchè sicuramente di minore impatto estetico. La posizione di guida, per quanto le regolazioni della seduta siano numerose, rimane sempre abbastanza bassa e calarsi nell’abitacolo non è operazione agevole per chi è più attempato. I sedili anteriori sono contenitivi e ottimamente sagomati, scomporsi in curva non è cosa facile, e sono altresì il giusto compromesso tra morbidezza e rigidità. In questo allestimento poi, la parte centrale del sedile è rifinita in elegante alcantara, bella e morbida al tatto, ma purtroppo anche suscettibile al caldo estivo. Nonostante la risicata altezza da terra, la posizione di guida è comunque davvero comoda, agevolata dalla presenza della regolazione lombare, dell’ottima escursione in profondità e altezza dello sterzo, e del bracciolo centrale; quest’ultimo è altresì regolabile su varie posizioni, a seconda dell’altezza del guidatore e della sua propensione a tenere il gomito in fase di marcia, nonchè abbastanza capiente (per quanto non rifinito) per contenere eventuali chiavi e portafoglio. I pannelli porta anteriori sono rivestiti in plastica morbida, con poggia gomito in tessuto, ben assemblati ma a mio avviso troppo stretti; credo sia stata una scelta congeniale per risparmiare evidentemente spazio, ma essendo tuttavia abituato a guidare con il gomito sinistro appoggiato al pannello, avrei preferito fosse più ampio. Il volante è semplicemente bellissimo ed elegante, a tre razze fini con cromature intorno e tagliato in basso per dare un tocco di sportività in più; a me personalmente ricorda quello della Giulia. La pelle che lo avvolge è liscia e di ottima qualità, e le tre razze riprendono il nero lucido utilizzato per la palpebra centrale. I comandi (retroilluminati per la guida notturna) sono disposti molto razionalmente: sulla destra troviamo il cambio traccia, un tasto per passare tra i vari menù ed un altro per vedere le molteplici informazioni dentro i medesimi, nonchè il pulsante per i comandi vocali (non attivi su questo esemplare) e per rispondere alle chiamate; sulla sinistra abbiamo invece il volume, e i comandi per il funzionamento del cruise control (non adattivo). Il cambio, un manuale a sei rapporti, si impugna eccezionalmente bene ed è posto sia ad un’altezza corretta dallo sterzo sia soprattutto dal bracciolo centrale, agevolando comodamente l’utilizzo con il gomito appoggiato. Dinanzi al guidatore troviamo un cruscotto ottimamente fornito e di chiara lettura: due grandi quadranti analogici a sfondo nero e caratteri bianchi inglobano, a destra il tachimetro e in basso il piccolo indicatore del carburante, mentre a sinistra il contagiri e il minuto indicatore della temperatura del motore. Al centro ritroviamo lo schermo del computer di bordo, qui a pittogrammi in bianco e nero, di notevole completezza. Navigando con i comandi possiamo infatti avere il consumo istantaneo e quello medio, un tachimetro digitale, la pressione dell’olio, la temperatura del motore in digitale, la distanza percorsa e la velocità media e l’autonomia; negli altri menù troviamo i media e la radio, la navigazione riportata con chiare indicazioni, la bussola, ed eventuali messaggi da parte della centralina della macchina (pressione gomme, tagliando da effettuare ecc). Proseguendo, sulla sinistra troviamo l’ormai classico e usitato devioluci a manopola; sulle leve dietro lo sterzo, dall’ergonomia quasi ottimale, troviamo per cui solo il comando delle frecce e degli abbaglianti, e sulla destra le opzioni per il funzionamento del tergicristallo, a quattro velocità, modulabili anche manualmente con un sensore per scegliere il secondaggio nella funzione a intermittenza non continua. Al centro della plancia è perfettamente incastonato l’infotainment, ben realizzato in ogni sua sfaccettatura. La relativa semplicità d’uso, l’ergonomia dei comandi, con la fortunata presenza di tasti fisici per muoversi tra i vari menù, e la notevole completezza di informazioni, compresi gli aggiornamenti in tempo reale del traffico veicolare, lo rendono tra i migliori sistemi che abbia avuto modo di usare. Trattasi di un touch capacitivo, e perciò basta sfiorarlo perché il comando venga subitamente recepito. Il cassettino lato passeggero è ottimamente rifinito in moquette antirumore, ed oltre ad essere ben capiente è anche refrigerato. Adeguatamente rifinite, sia anteriormente che al posteriore, sono anche le tasche sulle portiere, ampie e confortevoli; a proposito di ciò va asseverato che i vani portaoggetti davvero non mancano, e tengo altrresì a sottolineare la presenza di cassettini aggiuntivi sotto i sedili anteriori, nonché un vano a scomparsa giù del clima automatico bizona, a fondo gommato anti rumore, ove troviamo peraltro due comode prese, una Usb e una Aux; tuttavia, la prima non è ottimale nella ricarica del telefono, che procede molto a rilento, ma è più adatta a leggere chiavette. A fronte di ciò ho preferito riciclare un trasmettitore Bluetooth, che usavo nella vecchia Polo di mia madre, nell’accendisigari. A scomparsa sono anche i due portabicchieri posizionati tra il bracciolo e il cambio. La presenza del freno di stazionamento elettrico consente di risparmiare ancora più spazio. La macchina è omologata per cinque persone, ma credo che un quinto occupante sia in realtà abbastanza sacrificato, perlomeno per ciò che concerne le lunghe percorrenze. I passeggeri posteriori sono comunque coccolati dalla comodità dei sedili, dal bracciolo centrale estraibile con portabicchieri regolabile, e dalla possibilità di usufruire di bocchette d’aria posteriori; unica nota dolente, i pannelli delle portiere posteriori sono assemblati con plastica dura, un passo indietro rispetto alla Golf di sesta generazione. L’illuminazione interna è notevole ed anche ammiccante: oltre ad avere ovviamente retroilluminati tutti i comandi, sono presenti dei led lungo le portiere, sotto gli specchietti retrovisori, e per i passeggeri anteriori dove vengono distese le gambe; ovviamente dal sistema infotainment è possibile regolare l’intensità della luce. Il bagagliaio offre 380 litri, e si dimostra per cui in linea con la categoria, con la possibilità di un ulteriore vano, nel quale è stata posta la gomma di scorta. Il baule è rifinito completamente in plastica e moquette, e vi sono anche luci led di cortesia. Giunti ai 100.000km posso dire di essere entusiasta degli interni della mia Golf, non v’è la minima traccia di scricchiolii, gli assemblaggi sono robustissimi e i materiali gradevoli al tatto. L’unico difetto, se così può chiamarsi, l’ho riscontrato nel gioco dei comandi del condizionatore, ma questo significa cercare il pelo nell’uovo, poiché su questa vettura è stato posto in essere un lavoro di cura dei dettagli davvero commendevole.
Alla guida
Inizialmente suscettibile verso la scelta di una motorizzazione a benzina, sia per paura di alti consumi sia per una certa diffidenza verso i TSI di casa VW, la mia grande preferenza verso tale combustibile ha fugato ogni possibile dubbio. Questa Golf è perciò equipaggiata di un 1.4 TSI, turbo benzina, da 125 cv, che senza termini definirei uno fra i motori migliori che io abbia mai guidato. Potente, senza essere eccessivamente performante, questo 1395 cm3 riesce a coprire uno 0-100 in circa 9 secondi, suggerendo già da questi dati una buona ripresa ad alte andature. Il suono del 1.4 non è trasalente e ruvido come quello di un 3 cilindri a bassi giri, ma è bensì sornione e delicato, ed ad auto ferma silenziosissimo, tanto da sembrare quasi una vettura elettrica. Una volta però premuto il piede sul gas le sensazioni cambiano, ed alla delicatezza subentra una pastosità veramente accattivante, unità alla fluidità di accelerazione che solo un benzina è in grado di regalare. Nonostante il suono e la grinta del motore siano notevoli sopra i 3000 giri, questo propulsore non è stato concepito per essere tirato a dismisura come i vecchi 6 cilindri BMW, ma per essere sfruttato a giri motore relativamente bassi, beneficiando conseguentemente dei consumi. Oltre al suono pastoso e alla fluidezza, il 1.4 TSI si rivela anche eccezionalmente elastico, forse il motore più elastico che abbia mai provato; la coppia dichiarata, 200 nm già a 1.400 giri, conferma che questa Golf è molto pronta in basso, riuscendo a riprendere discretamente bene a partire dai 1.500 giri, senza che occorra comunque imprimere troppo sul gas. Peraltro, l’elasticità del motore è anche dimostrata dal fatto che sia in grado di procedere a bassi giri con marce alte; ad esempio, a 55 km/h è già possibile inserire la sesta marcia senza che l’auto emetta alcuna vibrazione e non batta in testa, e procedendo a soli 1.100 giri e a fil di gas il beneficio totale va ai consumi. In questo modo, in una strada rettilinea viaggiare consumando pochissimo è assolutamente possibile; trattandosi di un turbobenzina, in fase di rilascio la vettura non gode di un gran freno motore, se non dalla terza marcia in giù, per cui sfruttando l’inerzia è possibile fare ancora tanti metri prima di premere sul pedale del freno. A tal proposito vorrei accennare al consumo di carburante; in città, a seconda del traffico, si viaggia tra gli 11 km/l e i 15 km/l; nel misto, senza pestare troppo, il motore ci consente di ottenere tra 20 e 23 km/l, mentre se il guidatore ha il piede pesante e ama procedere a marce basse per avere uno spunto maggiore, i consumi possono anche crollare sotto i 16 km/l; nei rettilinei, tra i 70 e 100 km/h fissi, si raggiungono senza particolari problemi anche i 25/26 km/l, mentre in autostrada, a 130 km/h, il consumo si attesta tra i 17 e i 19 km/l, niente male considerando sempre che si tratta di un benzina. La sesta non è perciò soltanto una marcia di riposo, ma è bensì versatile per ogni tipo di tragitto; è pacifico che a 70 km/h la ripresa non sia eccezionale, in quanto a circa 1.500 giri lo spunto non è ancora così accattivante, e se si vuole approntare un sorpasso è consigliabile scalare in quinta. Di contro, nella ripresa 80-120 km/h non v’è nessun problema di scalata, il vigore del motore è tale da non far tentennare. Venendo al cambio, come dianzi accennato, si tratta di un’ottima unità a sei rapporti, molto distesi e spaziati. Gli innesti sono eccezionalmente morbidi, si potrebbe cambiare marcia anche solo con due dita, ma sono soprattutto chirurgicamente precisi, a fronte di alcuni legnosi e rumorosi cambi francesi che ho avuto modo di provare; certo non è un’unità dall’indole sportiva, come può esserlo quello di una BMW, ma è maggiormente votato alla guida tranquilla. Lo sterzo presenta un’encomiabile taratura, morbido e agevole nelle manovre di parcheggio, si indurisce via via in velocità; è un comando assai diretto, e imprime fiducia anche nella guida 2.0, ma non è tuttavia prontissimo, e fra le curve si sente un lieve ritardo nei cambi di direzione. intendiamoci, come ho anticipato la mia recensione punta a trovare anche i cosiddetti peli nell’uovo, e questo è uno di quelli; la taratura è notevole, e la demoltiplicazione quasi impercettibile, perciò lo sterzo è sicuramente preciso e piacevole da utilizzare. L’assetto della vettura è rigido alla tedesca, perciò molto equilibrato, e buche e dossi sono assorbiti bene durante la guida. La tenuta di strada, complici i cerchi in lega da 17, è uno dei punti di forza di questa vettura, che imprime sempre molta sicurezza fra le curve e soprattutto nei grandi curvoni autostradali, dove non tentenna minimamente; il rollio è veramente poco accentuato, bisogna portarla al limite per far sì che entri un forte sottosterzo, e considerando il segmento e la motorizzazione di riferimento non ha minimamente senso ciò. Sul bagnato l’aderenza cala abbastanza, e forse qui mi sarei aspettato una tenuta migliore tutto considerato. Venendo alla pedaliera, la frizione è sufficientemente leggera ma l’escursione molto lunga fa sì che in città o in coda la gamba soffra un pochino; lunga sì, ma lo stacco è quasi alla fine, probabilmente per coadiuvare una guida sportiva più accentuata. Il freno è un comando prontissimo, per la frenata di emergenza basta schiacciare poco per far sì che le pinze attecchiscano; i primi tempi va ovviamente fatta l’abitudine, soprattutto in città. L’insonorizzazione è quasi da 10 e lode, il motore è silenzioso e si avverte molto soltanto tirandolo sopra i 3.500 giri; tuttavia, ad alte velocità il rotolamento degli pneumatici penetra nell’abitacolo abbastanza persistentemente. L’auto è lunga circa 425 cm e larga circa 180, questo si traduce positivamente per gli ingombri nei parcheggi e nelle manovre dei medesimi; tuttavia la visibilità posteriore non è eccezionale, e devo dire che i sensori di parcheggio aiutano notevolmente. Per concludere, buona sia la luminosità dei fari alogeni anabbaglianti che abbaglianti.
La comprerei o ricomprerei?
Sì la ricomprerei, anche se sarei curioso di provare il 1.5 TSI da 150 cv della Golf 7.5. E’ una vettura elegante da vedere e appagante da guidare, comoda e morbida in tutti i suoi comandi. Peraltro, pur trattandosi di un benzina, non ha costi di gestione parsimoniosi, consumando sia poco olio che carburante.
Volkswagen Golf 1.4 TSI 125 CV Highline BlueMotion Technology 5 porte
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Ritratto di AndyCapitan
12 dicembre 2023 - 18:43
4
...dall'arrivo dei nuovi pianali MQB con la serie 7, la golf ha perso un sacco di qualita' su i lamierati e la robustezza generale....loro nella pubblicita' elogiavano lamierati leggeri ma in realta' era risparmio sul prodotto....io ho avuto tre serie di golf diverse in famiglia e posso testimoniare che la piu' eccezzionale in solidita' era la golf 4....ho percorso oltre 400 mila km con ancora la sua frizione...la mia era il TDI 1900...uno dei migliori motori della storia dei diesel....alcune lacune pero' sulla golf ci sono sempre state fin dal primo modello...ad esempio la facile penetrazione di acqua nell'abitacolo o alcune plastiche un po delicate....detto questola golf rimane un modello superiore a tutte le francesi , italiane, inglesi e quant'altro...tedeschi sempre al top nei rispettivi decenni di produzione!!!!
listino
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