La Dacia Duster contro tutte

Nello stile e nelle proporzioni la Fiat 600, che condivide la base meccanica con altri modelli del gruppo Stellantis come DS 3, Jeep Avenger, Opel Mokka e Peugeot 2008, ricorda la 500X. La nuova crossover della casa torinese, tuttavia, ha dimensioni più compatte e sfoggia uno stile più moderno, condito da stilemi che richiamano quelli della versione elettrica della 500 berlina. L’abitacolo è spazioso e ben rifinito, pur nella sua semplicità, e non mancano i particolari sfiziosi, come gli elementi lucidi colorati nella plancia ispirati alla 500 degli anni ’50. Riuscito il sistema multimediale con schermo di 12,3” e facile da consultare il cruscotto digitale di 7 pollici, ma in un’auto di questa categoria si sente la mancanza delle tasche nei pannelli delle porte posteriori e delle maniglie nel soffitto per chi siede ai lati del divano. Oltre alla versione elettrica, con 156 CV e un’autonomia media “ufficiale” di 400 km, è ordinabile (con consegne da marzo 2024) con il nuovo 1.2 mild hybrid a 48 V con cambio automatico a doppia frizione accreditato di 101 CV. Prezzi da 24.950 euro.

Grintosa e compatta, la Ford Puma, che poggia sulla base meccanica dell’utilitaria Fiesta, ha una linea che non passa inosservata. Il frontale è dominato dalla grande mascherina a nido d'ape, mentre i parafanghi possenti, le nervature che corrono lungo le fiancate e i montanti posteriori, piuttosto inclinati, restituiscono un mix equilibrato tra sportività ed eleganza. A bordo convincono la posizione di guida alta da terra e la plancia, che ha uno stile moderno. Non sono il massimo, invece, sia l’imbottitura dei sedili, un po’ “duretta”, sia la visibilità in retromarcia, penalizzata dal lunotto piccolo. Il baule è ampio e ha forme regolari, ma la soglia di carico è piuttosto alta. Il tre cilindri 1.0 turbo a benzina da 125 CV è vivace e, in versione elettrificata, è offerto anche con 155 CV: spinge bene sin dai bassi regimi e allunga con brio, ma in accelerazione alza un po’ troppo la voce. Prezzi da 27.150 euro.

Più corta rispetto alle rivali, la Jeep Avenger riduce l’ansia da parcheggio, dando un senso di sicurezza grazie alla posizione di guida rialzata. Sin dal lancio è offerta anche con un motore elettrico da 156 CV, alimentato da una batteria agli ioni di litio da 54 kWh che promette fino a 550 km di autonomia in città. La “pila” accetta fino a 100 kW in corrente continua, sufficienti per passare dal 20 all’80% in 24 minuti. Usando la corrente alternata di una wallbox o di una delle stazioni di  ricarica più diffuse, invece, la potenza di ricarica scende a 11 kW: il tempo per fare il “pieno” sale a cinque ore e mezza. La versione a benzina, a trazione anteriore, è mossa da un 1.2 turbo a tre cilindri da 100 CV abbinato al cambio manuale. Alla gamma si è aggiunto di recente il nuovo 1.2 mild hybrid a 48 V abbinato al cambio automatico a doppia frizione, anch'esso accreditato di 100 CV. Prezzi da 24.300 euro.

Crossover compatta dalle linee tese e muscolose, la Opel Mokka sfrutta la piattaforma delle più recenti piccole del gruppo Stellantis (inclusa la “sorellina” Corsa, rispetto alla quale è più alta di 8 cm). Ha un look grintoso e moderno, con un cofano molto alto e la caratteristica mascherina lucida completamente chiusa che questa crossover ha tramandato a diverse Opel di ultima generazione. I fari a matrice di led, optional, garantiscono un’ottima visibilità. Sportivo e ben rifinito l’abitacolo, dove nella plancia squadrata spicca la consolle centrale orientata verso il guidatore. Avvolgenti, i sedili si regolano con precisione, ma rispetto ad alcune concorrenti dietro si sale con una certa difficoltà, e il bagagliaio non è molto capiente. La guida, un po’ dura sullo sconnesso, è nel complesso piacevole e sempre sicura, sia con i 1.2 turbo a benzina da 101 o 131 CV sia con il 1.5 turbodiesel da 110 CV. C’è anche in versione elettrica: ha lo stesso motore della “cugina” francese Peugeot 2008. Prezzi da 26.100 euro.

La Nissan Juke è una crossover dallo stile fuori dagli schemi basata sulla piattaforma dell’alleanza Renault Nissan su cui poggiano, tra le altre, la Clio e la Captur. A dispetto di una forma tutt’altro che regolare, nella quale linee tese ed elaborate si mescolano a tante nervature, la carrozzeria racchiude un abitacolo abbastanza pratico e spazioso. A bordo, però, filtra poca luce: colpa dei finestrini posteriori e del lunotto, entrambi piccoli. La larghezza limitata del divano, inoltre, penalizza un po’ il comfort del quinto passeggero nei lunghi viaggi, ma la seduta è morbida anche al centro. Ampio nelle 1.0 a benzina da 114 CV (un po’ meno nelle 1.6 full hybrid da 143 CV), il baule è ben sfruttabile in altezza, anche se l’accesso non è dei più pratici. Moderna la plancia, con cinque bocchette tonde del "clima" e un alto tunnel a separare i due sedili. Classico e ben leggibile il cruscotto. Prezzi da 23.700 euro.

Crossover dalle forme scolpite e aggressive, la Peugeot 2008 poggia sull’architettura meccanica della 208. Se fuori rifugge dalla banalità, questa baby suv dentro è ancora più originale: la plancia è piuttosto elaborata, con un profondo incavo nella zona davanti al passeggero e due elementi che sporgono: il cruscotto e il display, dal quale si gestiscono l’impianto multimediale e il “clima”. In puro stile Peugeot la posizione di guida, con il piccolo volante posto in basso: una soluzione unica nel suo genere, ma non comodissima, dato che consente di leggere bene la strumentazione solo se si sta abbastanza in avanti col sedile. Solo discreto, in rapporto agli ingombri esterni, il baule, che però ha un fondo regolabile su due livelli. Entrambi brillanti, i tre cilindri 1.2 turbo a benzina (102 o 131 CV) risultano un po’ “ruvidi” se si preme a fondo sull’acceleratore. Sempre docile e silenzioso, invece, il 1.5 turbodiesel, mentre la e-2008, mossa da un motore a corrente da 136 CV, scatta con decisione. Prezzi da 25.850 euro.

Poco più lunga dell’utilitaria Fabia da cui deriva, la Skoda Kamiq è una crossover compatta che ha nel comfort, nello spazio a bordo e nella sicurezza i suoi maggiori punti di forza. In particolare, sono curati il molleggio e l’insonorizzazione dell’abitacolo (davvero spazioso e ricco di accessori che rendono gradevoli anche i lunghi viaggi) e sono di serie molti aiuti elettronici alla guida, tra cui il cruise control adattato. Condivide i motori con la “cugina” Volkswagen T-Cross, e ciò si traduce in una guida brillante, con vibrazioni ridotte al minimo anche nelle tre cilindri. Migliorabili i comandi del “clima” (per alcune regolazioni bisogna passare dallo schermo tattile centrale e nelle bocchette manca la regolazione separata della portata e della direzione dell’aria) e non molto comodo il posto al centro del divano, dove il quinto passeggero deve fare i conti con il voluminoso tunnel nel pavimento. La gamma dei motori è composta dal 3 cilindri turbo 1.0 disponibile con 95 o 115 CV (con cambio manuale a 5 rapporti il primo, con manuale a 6 marce o DSG a 7 il secondo). Il top resta il 4 cilindri 1.5 da 150 CV. Prezzi da 24.550 euro.

Insieme alla Dacia Duster, la Suzuki Vitara è, tra le crossover di pari categoria, quella più votata alla guida lontano dall’asfalto. È offerta in un’interessante versione full hybrid che abbina il 1.5 aspirato a quattro cilindri da 102 CV a un’unità elettrica da 33 CV, per una potenza combinata di 114 CV. Nella gamma c’è anche la 1.4 ibrida leggera da 129 CV. Con la “pila” carica, che si rigenera in frenata, con la ibrida “full” a velocità costante si può percorrere una manciata di chilometri in elettrico. Rilassante e facile da guidare, in modalità Sport “graffia” un po’ di più, ma il cambio robotizzato è lento e si nota un leggero “vuoto” nei passaggi di marcia. Grazie al collaudato sistema di trasmissione AllGrip e a quattro diverse modalità di guida, la versione 4x4 se la cava bene nel fuori strada. Disponibile solo nel ricco allestimento StarView, offre i fari full led, sette airbag, i cerchi in lega di 17” e tanti aiuti elettronici, tra i quali il cruise control adattativo con Stop&Go. Prezzi da 24.900 euro.

Declinazione rialzata da terra della Yaris, della quale è più lunga di 24 centimetri, la Toyota Yaris Cross vanta una maggior presenza su strada, grazie a un muso alto e un look più tonico e sfizioso, con protezioni in plastica scura che strizzano l’occhio alle fuori strada e le danno un che di avventuroso. L’abitacolo ricalca nell’impostazione e nello stile quello dell’auto con cui condivide la base meccanica, con una plancia dalle linee morbide e la caratteristica consolle asimmetrica. Accattivante nella grafica, la strumentazione si legge bene. Ben realizzati anche i comandi del “clima” bizona. Offerta sia a trazione anteriore sia 4x4, è mossa da un 1.5 tre cilindri a benzina accoppiato a un motore elettrico e a un motogeneratore proposto in due versioni, con 116 o 132 CV complessivi. Prezzi da 28.050 euro.