È una crossover a trazione anteriore compatta fuori ma spaziosa dentro: molti i centimetri a disposizione per le gambe e sopra la testa. Peccato però che chi siede al centro del divano debba fare i conti con un voluminoso tunnel sul pavimento. Molte le soluzioni che aumentano la praticità, come reti fermacarico, ombrello nascosto nel pannello porta del guidatore e portellone motorizzato; quest'ultimo dà accesso a un bagagliaio ampio e di forma regolare. Le finiture della Kamiq sono di qualità (più che nelle "cugine" Seat Arona e Volkswagen T-Cross, basate sulla stessa meccanica), come testimonia la plancia rivestita morbidamente e i montaggi precisi. Moderno e ricco di funzioni il sistema multimediale connesso al web, di serie sulle versioni più ricche. Non mancano poi il cruscotto interamente digitale e ampiamente configurabile e i tanti aiuti alla guida: la gran parte sono di serie fin dalla versione "base", come il cruise control adattativo. I "mille" turbo a benzina sono vivaci, bevono poco e non trasmettono sgradevoli vibrazioni come altri tre cilindri: già con quello da 95 CV, la Kamiq non "arranca", neppure a pieno carico. I cambi manuali sono precisi e ben manovrabili e non manca l'alternativa del DSG robotizzato a doppia frizione. Quest'ultimo è l'unica scelta per le 1.5 turbo a benzina, quasi esuberanti nello scatto, mentre le 1.0 G-TEC a metano (le sole versioni adatte per legge anche ai neopatentati) sono proposte con la trasmissione manuale. Curata l'insonorizzazione, e l'assorbimento delle asperità del fondo è valida persino con i cerchi di 18'', sebbene l'auto non si inclini troppo in curva (volendo, ci sono anche gli ammortizzatori a controllo elettronico, regolabili su due tarature); buona la precisione dello sterzo e la tenuta di strada in curva.