BMW Serie 3 320is 2 porte

Pubblicato il 3 aprile 2016
Qualità prezzo
5
Dotazione
3
Posizione di guida
5
Cruscotto
5
Visibilità
5
Confort
3
Motore
5
Ripresa
5
Cambio
5
Frenata
5
Sterzo
5
Tenuta strada
5
Media:
4.6666666666667
Perché l'ho comprata o provata
Nella primavera del 2000 non avevo ancora un lavoro fisso ma grazie a lavori stagionali prevalentemente estivi ero riuscito a mettere via una discreta somma che forse avrebbe potuto consentirmi di comprare se non l'auto dei miei sogni, almeno quella che più le si fosse avvicinata. Un pomeriggio di quella calda primavera del 2000 il destino mi fece incontrare un auto che purtroppo, per motivi economici, non divenne mia ma che, grazie all'amicizia nata con il proprietario, una persona eccezionale che purtroppo non vedo da molto tempo,ragion per cui non ho potuto utilizzare la foto della sua auto ma una presa in rete, comunque identica anche nel colore, riuscì a guidare molto spesso e con immenso godimento, la E30 320iS per l'appunto. Prima di illustrare brevemente la storia di questo bolide vorrei fare una precisazione: Si tratta di un auto che era pazzesca nel 1988, pazzesca nel 2000, e pazzesca ancor'oggi, nel 2016. Difficile se non impossibile riuscire a trasmettere attraverso una prova scritta le emozioni che un auto del genere faceva provare. Innanzitutto un pò di storia. La 320iS, nacque nel 1988 in occasione del restyling di tutta la gamma E30. Nasceva per poter consentire anche a persone, agiate ma non proprio ricchissime, di entrare in possesso di quell'arma letale del campionato turismo chiamata M3 (un capolavoro tale che al debutto riuscì a vincere il campionato del mondo). Questo modello è incredibilmente raro, essendo nato espressamente per l' Italia e il Portogallo, i due paesi all'epoca colpiti dalla cosiddetta "Iva pesante" per le auto che superavano i due litri di cilindrata, è divenuto il Santo Graal delle BMW youngtimer di pregio ma abbordabili. Oltre che in Italia, dove sono comunque rarissime, se ne possono trovare, con un pò di fortuna e in condizioni perfette perché riportate a nuova vita, nel famoso concessionario di BMW classiche chiamato "Munich Legends" nel Sussex, un vero e proprio luogo di culto per tutti gli amanti delle monacensi, io li ci ho visto di tutto, da esemplari perfetti di M1 alla E9 3.0 CSL "Batmobile" passando per E24 M 635 CSi e altre amenità varie. Che cos'ha la 320iS meno della M3? Solo 300 cc e 8 cv in meno (192 a 6900 giri/min per la 320iS contro i 200 tondi della M3 erogati a 6750, ben 87 cv/litro!). Il motore è di fatto lo stesso, il leggendario S14 (da cui i motoristi BMW attinsero a piene mani dal progetto M12/13) che vinse tantissimo nel gruppo A in quegli anni, ridotto in questo caso alla cubatura di 1990 cm3, in luogo degli originari 2302 cm3. tant'è che la sigla è quasi identica: S14B20 la 320IS ed S14B23 la M3, da cui si evince facilmente che gli ultimi due numeri stanno per la cilindrata totale. Una curiosità: "Il Doge" Roberto Ravaglia, campionissimo con la M3 E30 nel turismo tra gli anni 80 e 90 si è innamorato a tal punto di quel quattro cilindri, il famoso S14B23 appunto, da averne voluto uno nel suo ufficio, così come un amante dell'arte può desiderare di avere un busto, un quadro, una scultura. A pensarci bene quel motore è nel suo piccolo proprio un opera d'arte. Nella sua massima evoluzione, chiamata S14B25 vide la cilindrata totale aumentare a 2,5 litri e la potenza toccare i 238 cv a 7.000 giri min. Passiamo all'esterno, una bellezza tale senz'altro merita che vi si spenda su più di qualche parola. La E30 è sempre stata una delle 3 più seducenti con il suo aspetto sodo e compatto, oggi il paragone che mi viene più spontaneo è con la Serie 2, anch'essa molto essenziale, sportiva ma al tempo stesso elegante e con quella tipica conformazione più da berlina due porte che la Serie 4 ha definitivamente perso divenendo un coupé slanciatissimo e molto diverso dalla berlina da cui deriva. Il bellissimo body kit M-Technik è sempre presente (non così sulla versione berlina, così incredibilmente discreta da apparire quasi come un 318i togliendo la scritta sul baule!) però non è marcato come sull'M3. Un occhio distratto potrebbe quasi non notare le differenze visto che anche la 320iS presenta tanti richiami alle corse mentre i badge M sono stati sostituiti dalla semplice scritta "320iS" applicata sul baule. Elemento comune sono invece i cerchi, quei BBS da 14 pollici che mi mandavano letteralmente ai pazzi ogni volta che li vedevo su una BMW talmente bellissimi risultavano essere nella loro semplicità, neanche i cerchi di auto moderne mi piacciono quanto questi BBS così peculiari. Sostanziali differenze in coda invece: Mentre la M3 utilizzava un cofano bagagliaio modificato, più alto del normale e un montante C di conseguenza più inclinato, sulla 320iS questi elementi erano assenti facendo risultare dunque il profilo dell'auto più assimilabile a quello delle normali 3 piuttosto che a quello, effettivamente diverso e più dinamico dell'M3. Curiosamente quest'ultima ha continuato ad utilizzare fino alla fine della sua carriera nel 1993 la stessa fanaleria dell'E30 pre-restyling.
Gli interni
Un esempio di ergonomia, ogni cosa è a portata di mano e tutto si rivela intuitivo; la plancia da subito grande confidenza perché la consolle centrale, secondo una consuetudine della Casa di Monaco, è rivolta di qualche grado verso il guidatore, incrementandone la facilità nell’individuare i comandi. Adorabili le bocchette della climatizzazione, così modernamente grandi, tondeggianti e integrate alla perfezione nel layout generale. Inoltre, fatto magari un pò scontato visto il prezzo dell'auto ma comunque notevole per l'epoca, è il senso di qualità percepita, davvero elevata, le plastiche sono di elevata qualità belle alla vista e piacevoli al tatto, gli accoppiamenti perfetti e non si odono scricchiolii e vibrazioni neppure nella marcia su fondo sconnesso, tasti e leve pastose e robuste da azionare e precise nei movimenti. Anche internamente non ci sono differenze di rilievo tra iS ed M3, l'unica differenza che salta agli occhi è l'assenza delle M su tachimetro e contagiri, per il resto si ritrovano oltre alla tipica, bellissima plancia rivolta verso il pilota, anche gli altrettanto belli (e preziosi nella guida sportiva) sedili Recaro rivestiti in pelle, ampiamente regolabili e dal supporto cosce allungabile, una vera manna per il comfort delle persone di alta statura. Comodissimo e davvero inusuale per le auto di quell'epoca, l'alloggiamento dello stereo, sopra i comandi del clima, molto più a portata di mano rispetto alle soluzioni presenti sulla maggior parte delle altre auto che relegavano sempre l'hi fi in basso, scomodo e fuori dal campo visivo del guidatore.
Alla guida
Auto come questa sono opere d'arte ma non si devono chiudere in garage ed usarle una tantum bensì viverle giornalmente, solo così si possono apprezzare tutti gli aspetti del loro carattere. Da il meglio di se dai 5 ai 7000 giri e in questo lasso il timbro roco è esaltante. Qui è tutto splendidamente analogico e quando il motore sale di giri estendo la sua splendida voce fino alle più alte armoniche, l'ago del contagiri si muove in un modo che non so, non saprei come descriverlo, lo fa in un modo talmente gratificante che ti verrebbe voglia di fermarti ogni tanto, scendere dall'auto e guardarla dritta negli occhi, a quel suo muso così espressivo, a tratti minaccioso, e ringraziarla per quelle sensazioni che ti sta generosamente donando. Il cambio mi ha fatto fare una figuraccia barbina la prima volta che l'ho guidata, o per meglio dire le prime volte visto che anche la seconda e la terza volta che l'ho guidata ho continuato a dimenticare che qui il cambio è inverso (con la prima in basso verso il pilota), in realtà io adoro questa disposizione perchè mi riporta a blasonate sportive dell'epoca come vari modelli Ferrari e quando ci si abitua è realmente proficuo nella guida sportiva, ti da vantaggi tangibili a livello di manovrabilità della leva (corsa cortissima, innesti precisissimi come ogni BMW che si rispetti) però non ero abituato dunque l'apprendistato è stato relativamente lungo. Quando si parla di BMW degli anni 70 e 80 qualcuno può interrogarsi sulla tenuta di strada ancor più parlando di potenze elevate come in questo caso. Bene, la E30 beneficiava già di un retrotreno ridisegnato rispetto a quello piuttosto vivace della E21 e anche se non si parla di multilink, arrivato con l' E36, ci si può fare affidamento sull'asciutto quasi come fosse quello di un auto moderna. L'assetto sportivo M-Technik di serie certamente le ha giovato tantissimo e l'auto risulta assolutamente neutra in curva, affatto sovrasterzante. O meglio il sovrasterzo può sopraggiungere ma in modo graduale e durante tutta la percorrenza della curva a gas costante, anche affrontata a velocità elevata, rimane incredibilmente neutra e composta. Da cinque stelle sull'asciutto per me. Forse non è un auto con la quale prendersi troppa confidenza sul bagnato, almeno finché non la si conosce bene ma personalmente anche sul bagnato ho sempre sentito una tenuta sicura con una spontanea tendenza a seguire le traiettorie impostate dal pilota, si possono gestire i sovrasterzi col gas e una volta presa confidenza il gioco diventa redditizio a patto di non esagerare perchè in quel caso la iS ti fa capire che non sei alla sua altezza. In ogni caso le variazioni di assetto sono sempre molto progressive per esempio quando, per qualche motivo si rilascia l'acceleratore in curva, l'auto risulta assolutamente composta. Impressionante la frenata: Si ferma in soli 39 metri a 100 km/h (come le migliori auto di oggi) e monta l'ABS di serie, lo sforzo al pedale si modula bene e la resistenza alla fatica è neanche a dirlo, esemplare. Lo sterzo, leggero in manovra, è molto preciso e non soffre di reazioni sullo sconnesso ma in rettilineo soffre di una certa sensibilità (o forse è stata colpa di certe stradacce dove l'ho guidata il cui manto non era proprio il massimo della vita).
La comprerei o ricomprerei?
Io la consiglio caldamente a chiunque voglia comprare una classica youngtimer da utilizzare con soddisfazione e sicurezza tutti i giorni. Ripeto: E' veloce e sportivissima, regala immenso piacere ma è stata talmente ben studiata dal reparto M a livello di assetto che non serve un pilota esperto per dominarla. E poi è bellissima. Una vera gioia per gli occhi dell'appassionato.
BMW Serie 3 320is 2 porte
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VOTO MEDIO
4,8
4.785715
14


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Ritratto di fastidio
7 aprile 2016 - 14:11
7
vedo che sei un gran esperto, complimenti! A riguardo della 320iS trovarne una in buone condizioni a prezzi ragionevoli ora è molto difficile, avrei dovuto insistere di piu a tenerla di quanto ho fatto quando i miei la vendettero. Per la 635 la versione M sarebbe un sogno ma anche li andiamo su cifre troppo alte, io mi accontento di una "semplice 635". Grazie dei consigli, sono fortunato e ho un suocero meccanico (appassionato di auto d'epoca) che mi aiuta sempre quando vado in cerca di auto! Tu invece sei alla ricerca?
Ritratto di jabadais
6 aprile 2016 - 22:06
Prova bella bella bella, mi son proprio divertito a leggerla!
Ritratto di Giacomo1965
26 aprile 2016 - 17:59
Ottima prova. Complimenti! La macchina è fantastica. Dopo aver avuto una 118d per tanti anni, nel mio cuore ce BMW. Solo una cosa.... spero che la casa di Monaco di Baviera costruisca sempre auto che rimangano affidabili nel tempo come quelle degli anni passati.
Ritratto di Giacomo51@gmail.com
18 settembre 2016 - 18:50
Buongiorno a tutti voi appassionati. Possiedo una 320is, la ho comperata nuova nel lontano 1988, avevo 30 anni, conoscevo a memoria ogni tipo e modello di auto, sportive e non, costruite fino ad allora, ma rimasi ugualmente stupito leggendo le stratosferiche prestazioni sulla carta di questa vettura. Poi, provandola dal vero, dopo un anno di tirocinio su strada, mi ritrovai a guidare un vero bolide purosangue, praticamente imbattibile in salita, dove umiliai tutti i possessori di porsche 911, ferrari 348 (ne aveva una mio fratello), e altro. Una vera soddisfazione, fra il resto mai nessuna noia a motore o altro, quindi costi di gestione accettabilissimi. L' auto la possiedo ancora, ora vale più di quanto la ho pagata allora, tutto perfetto quindi. Un grazie alla bmw, marca con prodotti di qualità rara, che già conoscevo in quanto già possessore di una 2002 turbo argentea, anch'essa velocissima ma un poco più impegnativa e ostica specie in salita, in quanto aveva soli 4 rapporti al cambio oltre che un turbo lag un pò fastidioso.Ma la tenuta di strada e le emozioni non mancavano di certo neanche qui. Peccato che poi la abbia venduta nel 1982, anche se a caro prezzo, per acquistare , preoccupato del mio portafoglio, in piena crisi petrolifera, un grosso bidone diesel di altra marca, del quale mi sono infine liberato con l'acquisto del 320 is. Ne consiglio a tutti l'acquisto, valutandone ovviamente per bene le condizioni, specie di meccanica, ed anche se ora costa molto acquistarla ne vale la pena comunque, in quanto si rivaluta anno dopo anno, è rara, bellissima ed emozionante sia da fermo che su strada. Un saluto a tutti Giacomo.
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