1.3 Multijet Dynamic 5p

Pubblicato il 24 maggio 2012

Listino prezzi Fiat Grande Punto non disponibile

Ritratto di niko91
alVolante di una
Opel Corsa 1.2 5 porte Cosmo
Fiat Grande Punto
Qualità prezzo
4
Dotazione
4
Posizione di guida
5
Cruscotto
4
Visibilità
3
Confort
3
Motore
3
Ripresa
4
Cambio
4
Frenata
4
Sterzo
4
Tenuta strada
5
Media:
3.9166666666667
Perché l'ho comprata o provata
Avessi seguito il cuore, avrei potuto essere al volante di una Golf, piuttosto che di una Mini o una Mito; invece mi hanno trascinato la ragione e il portafogli. Così, quando tre anni fa dovevo conseguire la patente, ho scelto l’autoscuola per il prezzo cui offriva le lezioni pratiche e non per le auto che avrei potuto guidare. A me non è andata male perché ho trovato il giusto compromesso poiché ho imparato a guidare con una Grande Punto 1.3 multijet, allestimento Dynamic e 90 cavalli di potenza: un ottimo trampolino di lancio per avviarsi nel traffico, anche se poco caotico, della mia città. Con comandi semplici e intuitivi, le utilitarie Fiat sono state sempre un buon avvio per i piloti in formazione e questo modello non era da meno. Inoltre la GP aggiungeva le dimensioni non proprio compatte che aprivano la strada a manovre un po’ più impegnative. Questa vettura guadagna una valanga di punti se valutata alla luce dei maltrattamenti da principiante cui era sottoposta: sfrizionate, grattate, spegnimenti e quant’altro erano all’ordine del giorno, ma la GP ne usciva a testa alta. Io me la sono cavata con sole tre lezioni, però ho avuto modo di saggiare le qualità di questo modello.
Gli interni
Gli interni della Grande Punto erano impregnati di razionalità, anche troppo. Gli slanci di fantasia erano lasciati solo ai rivestimenti interni: quella che ho guidato io era un po’ cupa anche in questo caso. Alla vernice grigia metallizzata era abbinato l’interno color sabbia che rendeva l’ambiente un po’ monotono. Guadagnava molto nella colorazione blu metallizzata esterna con interni in contrasto nero azzurro come quella della mamma di un mio amico che molto spesso ci portava a casa. I tessuti tecnici dei rivestimenti sono molto piacevoli e facili da pulire, inoltre danno un tocco moderno. Il posto guida è davvero confortevole per essere quello di un’utilitaria: poteva essere ampiamente regolato grazie alla registrazione in altezza di serie e il volante, di aspetto gradevole e ben fatto, è registrabile anche in profondità, elemento non scontato sul segmento B. Il quadro strumenti è molto completo e chiaro, presenta tutte le indicazioni necessarie, tra cui il termometro per l’acqua (una razza in via d’estinzione) e persino la spia che segnala eventuali lampadine bruciate. Tuttavia la grafica del computer di bordo e degli indicatori analogici non è proprio appagante, anzi, sono piuttosto antiquate. Il model year 2008 è intervenuto soprattutto su questo elemento, svecchiando nettamente gli interni. Una nota personale: l’istruttore mi ha insegnato tutte le condizioni in cui inserire le frecce, io le inserivo con largo anticipo perché il cicalino era davvero simpatico. I comandi della plancia sono disposti con ordine e gusto: dall’alto troviamo efficienti bocchette di ventilazione, seguita da una serie di comandi supplementari che includevano apertura vano bagagli, blocco serrature city e hazard. Nella seconda parte c’era il tasto per disinserire l’ASR. Sotto troviamo la radio della Blaupunkt tipica dei modelli Fiat: non l’ho mai accesa durante le lezioni e nei primi momenti di guida in generale perché mi dovevo concentrare su altro. Scendiamo ancora di un gradino e troviamo i comodi comandi del climatizzatore manuale. Se questo fosse stato del tipo automatico bizona come sull’altra Grande Punto su cui salivo, avrebbe dato all’abitacolo un aspetto più tecnologico. La plancia si raccorda al tunnel per mezzo un vano porta oggetti capiente e ben rivestito, situazione che si ripete anche vicino al freno a mano. Il cambio è posizionato in alto, è comodo e ben raggiungibile: averlo così vicino mi ricorda un po’ l’impostazione di guida della Tipo, modello che secondo me ha dettato molto nella progettazione dell’intera vettura. Le dimensioni corrispondono, così come la posizione di guida molto comoda e l’abitabilità posteriore. Per questo la Grande Punto può essere considerata una media compatta. I materiali utilizzati per la plancia non sono eccelsi, comunque sono abbastanza curati nella finitura e nel montaggio. Il cassetto portaoggetti lato passeggero passa senza infamia e senza lode; ha una capienza sufficiente e finiture migliorabili. La più grande dote degli interni della Punto è lo spazio disponibile per i passeggeri, anche posteriori. In due si viaggia veramente comodi, si possono distendere le gambe e nemmeno in tre si soffre, tenendo conto che salivamo con giubbotti e zaini di scuola. Il bagagliaio ha perso parecchio rispetto alla serie precedente: 275 litri sono sufficienti per viaggi con pochi bagagli ma le concorrenti fanno sempre meglio, non molto ma quanto basta a caricare qualcosa in più.
Alla guida
Dovete immaginare il contesto in cui l’ho guidata: teso, impacciato e su percorsi urbani. Sicuramente avrei potuto goderla di più in altri momenti ma mi sono dovuto accontentare. Sapevo già guidare quindi non è stato difficile entrare in confidenza con questa macchina, peraltro davvero intuitiva. La sensazione di poterla controllare arriva subito, appena siedi al posto guida. La frizione è particolarmente leggera e modulabile, partire è un attimo. Il cambio a sei marce è comodo. Le marce sono spaziate per ospitare un rapporto in più ma comunque sono abbastanza precise e rapide. Il cambio è la parte della guida che apprezzo di più, soprattutto se è ben manovrabile come questo, ben accoppiato al motore di particolare elasticità. Ho saggiato questa dote perché, seguendo le regole, dopo i 40 km/h avrei dovuto inserire la quarta. Una volta, in tangenziale a Cremona, ho azzardato a mettere addirittura la sesta, ma l’ebbrezza è durata poco, fino alla bacchettata dell’istruttore. Se il motore si distingue per elasticità, altrettanto non si può dire per la prontezza: nonostante la buona potenza, sotto i 2000 giri si nota un vistoso vuoto. Quando entra in funzione il turbo scoppia di vitalità ma dà la sensazione che scappi via e non è piacevole se si sta imparando a guidare. Il Multijet II è molto migliorato sotto questo aspetto senza nulla togliere a quel pizzico di sportività che lo caratterizza, pur consumando poco. La situazione della scuola guida è un po’ surreale per rilevare le percorrenze dal momento che si fa lavorare il motore sempre a bassi giri, con infinite soste al minimo e su percorsi urbani; pertanto il consumo rilevato era intorno ai 16 km/l (non corrispondenti però al consumo reale). L’impianto frenante è di tipo misto dischi auto ventilanti – tamburi, abbastanza efficiente ma un po’ brusco alle basse andature. Lo sterzo è ben calibrato: leggero in manovra, si fa più consistente in marcia. Non ho mai gradito la funzione city perché mi faceva “perdere le ruote” durante il parcheggio. Appunto le manovre, croce e delizia dei principianti, si districano abbastanza alla svelta solo grazie alla generosa ampiezza dei retrovisori: dal lunotto si vede poco perché è stretto e posizionato in alto e i montanti posteriori massicci ostacolano la visuale di tre quarti posteriore. Davanti la situazione è migliore ma l’andamento spiovente della carrozzeria fanno si che nelle curve a sinistra ci sia qualche difficoltà; di funzione solo estetica i finestrini all’altezza degli specchietti. Per quanto riguarda il confort posso affermare che la GP se la cava. Lo spazio è più che buono, il rumore si fa sentire un po’ in accelerazione: a me piace, mi sembra un dato sportivo. L’assetto è un buon compromesso, gli scossoni vengono assorbiti efficacemente; tuttavia ho sempre avuto l’impressione che l’avantreno fosse rumoroso. L’unico disguido che ho rilevato è il rumore all’esterno: la Punto dell’autoscuola ne ha viste di cotte e di crude e al minimo cigolava un po’ come se il motore fosse esaurito e stanco. All’epoca aveva percorso circa 50 mila chilometri, non molti, ma in condizioni estreme e sempre a basse velocità. I diesel hanno bisogno di respirare! Ero soddisfatto per la presenza dell’ESP su quell’esemplare, abbinato all’ASR e all’Hill Holder che però non serve per una scuola guida, dato che ti insegnano a partire col freno a mano e in generale serve poco dalle mie parti.
La comprerei o ricomprerei?
Probabilmente non l’avrei acquistata nella sua forma originaria di Grande Punto ma di sicuro in una delle sue evoluzioni, sia la Evo che la Punto 2012. Era un’utilitaria sicura, con buoni motori e con una gamma davvero ampia, soprattutto per la scelta di alimentazione. L’allestimento Dynamic era l’ideale: offriva tutto il necessario per la sicurezza, in particolare la versione del 2008, senza fronzoli e sciccherie. Per un’autoscuola è l’ideale: le dimensioni sono giuste per imparare a inserirsi anche negli spazi più stretti e poi era facilmente controllabile (per farla spegnere ci voleva del talento e io ci sono riuscito… durante l’esame – ma mi hanno condonato l’eccesso di zelo per aver inchiodato per evitare un tizio strategicamente uscito sulla corsia da dietro un furgone). Non mi è mai piaciuta nessuna auto grigia metallizzata, le Punto in particolare perché hanno sempre un aspetto troppo scontato, il suo colore secondo me è il blu. Inoltre quest’auto è il giusto equilibrio per le mie esigenze, senza contare che c’è una vasta scelta sul mercato dell’usato; una volta laureato sarà tra le papabili che potrei acquistare.
Fiat Grande Punto 1.3 16V Multijet Actual 5p
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I VOTI DEGLI UTENTI
1
3
2
1
2
VOTO MEDIO
3,0
3
9


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Ritratto di Cinque porte
25 maggio 2012 - 19:33
Ritratto di viva fiat
25 maggio 2012 - 20:25
L'auto era ottima e la nuova è sicuramente migliore. Grande!
Ritratto di MaCiao5
25 maggio 2012 - 21:01
3
mio cugino ha la punto evo...5/5
Ritratto di paolo1979
25 maggio 2012 - 23:21
Bravo, hai scritto una buona prova.
Ritratto di gio.G
26 maggio 2012 - 09:14
20
Anche mia sorella ha fatto guida ed esami su una Punto, ma le usava una Evo bianca. Comunque i freni davanti non sono autoventilati. Ciao!
Ritratto di niko91
26 maggio 2012 - 11:03
ho verificato ancora: le schede tecniche che ho trovato su internet riportano tutte freni a disco autoventilanti all'anteriore. Anche a me sembra strano ma ho ritenuto fosse più corretto seguire le indicazioni di siti più autorevoli rispetto alle mie considerazioni. l'unica differenza che riportano è la dotazione dei freni a tamburo per le versioni active (in seguito actual) e dynamic, a disco posteriori solo per emotion, sport e fun e forse le freeride, versioni speciali del 2006 con ESP di serie.
Ritratto di gio.G
26 maggio 2012 - 17:39
20
Hai fatto bene a rivolgerti a siti piu autorevoli, ma la verità è che i freni davanti non sono autoventilati! Per quanto rigurda quelli posteriori, come hai detto tu, dipende anche dalle versioni. Infatti, per esempio, la Panda Monster dietro c e li ha a disco. :)
Ritratto di niko91
27 maggio 2012 - 11:52
intendi la cross? o è una versione che mi è sfuggita? il problema dei freni a disco è che alvolante stesso riporta che sono autoventilanti... grazie per la precisazione comunque, ne farò tesoro!
Ritratto di gio.G
27 maggio 2012 - 18:17
20
Scusa hai ragione! Si chiama Cross non Monster....Prego e ciao! :)
Ritratto di gig
26 maggio 2012 - 10:27
Prova quasi buona, auto dalla linea un pò superata.
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