Derivata direttamente dalla cinese Chery Tiggo 3x (nella fabbrica italiana viene cambiata la mascherina e poco altro), la DR 3.0 è una crossover compatta dalle linee piuttosto tese e sportiveggianti; le ruote di 17”, però, sembrano piccole. Rispetto alla DR 3 da cui deriva, cambia nel frontale (ora con sottili fari full led) e nel cruscotto, sempre a lancette ma più classico e rapido nella consultazione. L’abitacolo è spazioso, realizzato con materiali economici ma con il tocco grintoso della fascia centrale della plancia in simil-fibra di carbonio. Un po’ in basso il display centrale di 9”; il sistema multimediale include Apple CarPlay ma non Android Auto (per questo tipo di smartphone c’è comunque la funzione mirroring, che replica pari pari le schermate). Inoltre, niente Rds né lingua italiana per le indicazioni. Il bagagliaio è discretamente ampio, ma ha una forma irregolare e il divano reclinato rimane molto "in piedi". Nel prezzo sono inclusi anche i retrovisori sbrinabili, la telecamera di retromarcia e il tetto apribile elettricamente; mancano la regolazione in profondità del volante e qualsiasi genere di aiuto elettronico alla guida. Senza contare che ci sono solo i due airbag frontali. Il motore è un 1.5 a benzina dalla buona potenza (106 CV) ma poco vigoroso ai bassi regimi e il cambio ha una manovrabilità poco soddisfacente; l'auto è disponibile anche nella versione bifuel a Gpl.