Il modello di punta della casa di Sant'Agata Bolognese è la prima Lamborghini di serie con la scocca in fibra di carbonio, leggerissimo materiale che - assieme all’alluminio - è impiegato anche per la carrozzeria. Muscolosa ma filante, la Aventador ha un’aerodinamica curatissima, che sfrutta pure un alettone posteriore a incidenza variabile: gestito elettronicamente, si muove su tre posizioni in base alla velocità, e quando è a riposo “sparisce” a filo della carrozzeria. I 740 CV sprigionati dal V12 di 6,5 litri, abbinato a un cambio robotizzato a 7 marce, vengono trasferiti al suolo da un sistema di trazione integrale a ripartizione variabile, che può inviare tutta la coppia alle ruote posteriori oppure farne arrivare sino al 60% a quelle davanti. La sua logica di funzionamento dipende anche dal Drive Select Mode, che il “pilota” può impostare su Strada, Sport o Corsa modificando di conseguenza anche la risposta del motore, del cambio e dello sterzo. Le ruote hanno diametro differenziato fra avantreno e retrotreno, le sospensioni sono a controllo elettronico e lo sterzo è a demoltiplicazione variabile, con sistema di sterzatura integrale.