Sopra, gli iniettori del gas montati direttamente sui condotti di aspirazione.Il bocchettone (sopra) per il Gpl o il metano viene montato in posizione comoda,accanto a quello della benzina;solo a volte è nel paraurti posteriore. Nel caso del metano, i rifornimenti sono più lenti: richiedono 5 minuti.
SEMPRE PIÙ LE AUTO A DOPPIA ALIMENTAZIONE - Anche grazie agli eco incentivi, nel 2007 sono aumentate le immatricolazioni di auto a doppia alimentazione (benzina/gas): 51.057 a metano e 19.350 a Gpl (in tutto, quasi il 3% del totale). Crescono anche le “trasformazioni”, ma, in questo caso, prevale il Gpl. È il segno che certe vecchie paure, come quella di avere in auto una o più bombole di gas, sono state superate.
UNA CENTRALINA CONTROLLA TUTTO - Il metano è tenuto allo stato gassoso a 220 bar di pressione (220 volte quella atmosferica), ma le bombole sono collaudate fino a 300 bar. Invece, il serbatoio di Gpl (che è allostato liquido) “lavora” a meno di 10 bar, ma è “testato” per resistere a quasi 10 volte tanto ed è dotato di una valvola antiscoppio. I sistemi a metano e a Gpl funzionano in modo simile.
Dal serbatoio, il carburante va al riduttore: si chiama così perché riduce la pressione fino a circa1-2 bar (è regolato in base alle condizioni di funzionamento del motore). Nel caso del Gpl, oltre a svolgere questa funzione, il riduttore trasforma il liquido in gas (si chiama anche vaporizzatore). Il gas viene poi iniettato nei condotti di aspirazione dei cilindri, attraverso elettrovalvole controllate da una centralina dedicata.
ADESSO ANCHE IL GPL VA "IN DIRETTA" - Tra le auto a benzina cominciano a diffondersi quelle a iniezione diretta, in cui il carburante viene “spruzzato” direttamente nel cilindro, anziché nei condotti di aspirazione. Gli esempi sono tanti, dai motori JTS dell’Alfa Romeo, agli FSI e TSI del gruppo Volkswagen, passando per BMW, Mini e Peugeot. Per questo le aziende produttrici di impianti a gas, italiane in testa (BRC e Landi Renzo), hanno sviluppato dei “kit” di trasformazione per far funzionarequesto tipo di motori anche a Gpl.
PER IL METANO BISOGNA ASPETTARE - Gli iniettori del gas sono montati sui condotti di aspirazione, come nei motori a iniezione indiretta di benzina, ma la “strategia” che li regola è un bel po’ più complicata. Sui sistemi a metano, invece, si sta ancora lavorando.
Gli iniettori sono valvole controllate elettronicamente e dosano la quantità di gas da inviare ai singoli cilindri.Una centralina dedicata (sopra) è il “cervello” dell’intero sistema: riceve i dati da quella del motore e dai diversi sensori delgas e controlla gli iniettori,il riduttore e il serbatoio.Lo schema di una Fiat Panda a doppia alimentazione.
BISOGNA FARE I CONTI CON LO SPAZIO - Mentre dalle fabbriche escono più auto a metano che a Gpl, nelle “trasformazioni” sono queste ultime a primeggiare.
Una delle ragioni sta nell’ingombro delle bombole: per il Gpl i serbatoi “a ciambella” si montano al posto della ruota di scorta (sostituibile con un kit “ripara e gonfia”) e non rubano spazio ai bagagli.
Per il metano esistono soltanto bombole “tradizionali”, che ingombrano parecchio, a meno di non “nasconderle” sotto l’abitacolo.
DEVE NASCERE COSÌ - Questo, però, è possibile farlo solo in fabbrica: le auto sono progettate apposta. È la soluzione scelta per le iat Panda e Multipla e per la Opel Zafira
A FREDDO, PASSA DA SOLA A BENZINA - Il commutatore (foto in basso a sinistra) fa “scegliere” tra benzina e gas. Ma, a differenza dei vecchi impianti, a freddo si può lasciare selezionato il gas.
NIENTE GAS SE L'AUTO SI SPEGNE - All’ingresso del riduttore/vaporizzatore, una valvola di sicurezza a controllo elettronico (in basso a destra) interrompe il flusso di gas a motore spento (anche in caso d’incidente).
Nella foto a sinistra un commutatore di alimentazione. A destra una valvola di sicurezza.