DRAGSTER O MICETTI? - I dati di alcune auto elettriche sono mirabolanti: potenze che superano agevolmente i 500 CV e coppie mostruose definiscono infatti prestazioni top, anche se a volte appannate da pesi importanti. Questa sinfonia di CV e Nm diventa però improvvisamente afona guardando i dati ufficiali che riportano due livelli di potenza: alla roboante potenza massima se ne contrappone infatti una ben più modesta “potenza omologata”, una semplice parolina che sembra spegnere i sogni di gloria. Il suo valore è infatti così ridotto da rendere eventualmente guidabili dai neopatentati, per esempio, la Porsche Taycan Turbo S e la nuovissima Abarth 500e. Eppure queste vetture, ognuna nel suo segmento, garantiscono carattere e prestazioni da vere sportive: dove sta l’inghippo?
POTENTE MA CON IL FIATONE - Il nocciolo della questione è proprio nella potenza omologata, che fa riferimento alla normativa UN/ECE R-85 che disciplina i principi per l'omologazione dei motori a combustione interna e di quelli elettrici destinati agli autoveicoli (dotati di almeno 4 ruote) di classe M e N, con i primi destinati al trasporto di persone e i secondi adibiti al trasporto merci e di massa massima non superiore a 3,5 tonnellate. Questa normativa prescrive che la potenza omologabile dei motori elettrici sia quella media misurata nell’arco di 30 minuti con “acceleratore a fondo”. All’inizio del test il motore eroga tutta la potenza della quale è capace, ma andando avanti l’elettronica di controllo limita l’erogazione in modo che la temperatura interna non oltrepassi mai valori di circa 180 gradi centigradi, i massimi sopportabili dallo smalto isolante che ricopre i filo di rame degli avvolgimenti.
GRANDI DISCREPANZE - Queste limitazioni spiegano la grande discrepanza fra i kW omologati e quelli massimi: la Taycan Turbo S dichiara infatti rispettivamente 142 kW/193 CV e 560kW/761 CV. La differenza può essere forte, ed è importante perché sulla potenza continua (l’unica presente nella carta di circolazione) si paga il bollo e si calcola la possibilità di guida per i neopatentati. Per dire, la Fiat Nuova 500 ha 118 CV (o 87 kW) di picco e 58 CV (43 kW) continui (foto qui sotto). Nella guida, quello che conta è la potenza massima: difficilmente, anche nei sorpassi, si chiede tutto per più di qualche secondo.
CORREZIONE NECESSARIA - Riguardo ai neopatentati con l’acquolina in bocca dobbiamo purtroppo smentire la possibilità, che avevamo citato come provocazione, che potessero guidare da subito potenti automobili elettriche. Ricordiamo che il limite di 55 kW/tonnellata per le auto guidabili da chi ha appena preso la patente era stato portato a 65 kW/t per le elettriche e le ibride plug-in proprio in considerazione del loro peso mediamente più elevato. Contestualmente era stato però rimosso, per questi veicoli “alla spina”, il tetto alla potenza del motore fissato in 70 kW/95 CV e si era stabilito che facesse fede la potenza omologata (qui la notizia). Il combinato disposto di queste modifiche rendeva quindi accessibile ai neopatentati la pesante ma dinamicissima Taycan Turbo S, la cui potenza omologata portava il rapporto potenza/peso a soporiferi 59,92 kW/tonnellata. Una successiva modifica, che ha reintrodotto il tetto della potenza massima del motore, ha rimesso a posto le cose impedendo ai guidatori poco esperti di guidare veicoli molto performanti. Una possibilità però c’è: se il neopatentato è accompagnato da una persona che ha meno di 65 anni e ha la patente da più di 10 anni allora il limite della potenza decade anche se quelli di velocità rimangono, così come la decurtazione del doppio dei punti-patente in caso di infrazione.