Euro 7: nuovi limiti e quando entra in vigore

Legge e burocrazia
Pubblicato 15 maggio 2023

Da un lato lo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035, dall’altro l’entrata in vigore della nuova normativa Euro 7: quando sarà introdotta e quali sono i nuovi limiti.

Il futuro della mobilità europea è green: non c’è alcun dubbio, anche alla luce delle recenti novità, in primis lo stop alla vendita di auto alimentate a benzina e diesel a partire dal 2035. Nel frattempo, la Commissione Europea è impegnata nello sviluppo di norme ancora più rigorose e stringenti per quanto riguarda le emissioni delle auto a benzina e gasolio. Ciò risponde alla nuova normativa Euro 7, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° luglio 2025 (dal 1° luglio 2027 per i mezzi pesanti) e che sta incutendo più di qualche timore alle case costruttrici. 

NORMATIVA EURO 7: LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE UE

La Commissione Europea ha presentato una proposta per ridurre l’inquinamento causato dai nuovi veicoli venduti nell’Unione europea, in linea con l’obiettivo di inquinamento zero del Green Deal europeo. L’obiettivo è quello di rendere i veicoli accessibili ai consumatori, senza compromettere la competitività dell’Europa. I nuovi standard Euro 7 garantiranno veicoli più puliti sulle strade e una migliore qualità dell’aria, contestualmente alla diffusione dei veicoli elettrici. Ciò, per la Commissione, indica una direzione chiara alle aziende per ridurre le emissioni inquinanti, anche per mezzo delle tecnologie digitali. 

Ci saranno limiti uguali per auto alimentate a benzina e auto alimentate a diesel, con limite NOx a 60 mg/km, e inoltre si punterà a un nuovo limite per le emissioni di ammoniaca (NH3), con valore massimo portato a 20 mg/km. 

La mappa è segnata: nel 2035, tutte le auto e i furgoni venduti nell’Unione avranno zero emissioni di CO2, ma nel 2050 si prevede che ancora più del 20% delle auto e dei furgoni e più della metà dei mezzi pesanti circolanti sulle strade continueranno a emettere sostanze nocive. Da qui la necessità della nuova norma Euro 7. 

Le nuove regole Euro 7 andranno a sostituire e semplificare le norme Euro 6, contribuendo a migliorare il controllo delle emissioni di inquinanti atmosferici di tutti i nuovi veicoli, ampliando la serie di condizioni di guida coperte dai testi delle emissioni su strada (ad esempio, viaggi in ambienti con temperature fino a 45 gradi, oppure viaggi brevi tipici degli spostamenti quotidiani), distinguendo pertanto tra condizioni di test standard e condizioni di prova estesa, per i quali sono previste nuovi valori limite. 

Inoltre, porteranno ad aggiornare e a inasprire gli attuali limiti per le emissioni inquinanti. Inasprimenti sono previsti per autocarri e autobus, mentre saranno stabiliti anche limiti di emissioni per sostanze inquinanti precedentemente non regolamentati, come le emissioni di protossido di azoto dei veicoli pesanti. 

Proseguendo, le nuove norme Euro 7 saranno le prime sulle emissioni a livello mondiale a superare la regolamentazione delle emissioni dei tubi di scarico e stabilire limiti aggiuntivi per le emissioni di particolato dai freni e norme sulle emissioni di microplastica dai pneumatici. Il trattamento delle emissioni provenienti da freni e pneumatici è una delle novità più importanti apportate dai nuovi standard Euro 7. 

Il mantenimento di tali condizioni e il rispetto di queste regole dovranno esserci per un periodo più lungo rispetto ad adesso. La conformità per auto e furgoni sarà verificata fino a quando questi veicoli non raggiungeranno i 200 mila chilometri e i 10 anni di età. Pertanto, ciò raddoppia i requisiti di durabilità previsti dalla norma Euro 6 (ovvero, 100 mila chilometri e 5 anni di età). Questi aumenti saranno previsti anche per la conformità di autobus e autocarri. 

Concludendo, la proposta della Commissione Ue si focalizza anche sul sostegno alla diffusione dei veicoli elettrici, tramite la regolamentazione della durata delle batterie e l’aumento della fiducia dei consumatori nei confronti dei veicoli elettrici (e della loro autonomia), e nell’utilizzo delle tecnologie digitali, che non consentiranno manomissioni ai veicoli e permetteranno controlli sulle emissioni pratici e veloci da parte delle autorità tramite l’utilizzo di sensori situati all’interno del veicolo, finalizzati a misurare le emissioni per l’intero ciclo di vita del veicolo stesso. 

GLI OBIETTIVI DEI NUOVI STANDARD EURO 7

Secondo il report della Commissione, il trasporto su strada rappresenta la principale fonte di inquinamento atmosferico nelle città. Nel 2018, più del 39% di NOx e il 10% delle emissioni primarie di PM2,5 e PM10 nell’Ue provenivano proprio dal trasporto su strada, con percentuali ovviamente molto più elevate nella città.

Nel 2035 la nuova normativa Euro 7 ridurrà le emissioni totali di NOx di auto e furgoni del 35% rispetto ad Euro 6 e del 56% in più rispetto alla norma Euro VI di autobus e camion. Inoltre, dovrebbe registrarsi una riduzione del 13% di emissioni nocive provenienti dal tubo di scappamento di auto e furgoni e del 39% da autobus e camion, mentre le particelle provenienti dai freni di un’auto saranno ridotte del 27%

Il prossimo step è il passaggio per l’approvazione della nuova normativa Euro 7 in Parlamento e in Consiglio europeo. 

QUANDO ENTRA IN VIGORE LA NUOVA NORMATIVA

La nuova normativa Euro 7 dovrebbe entrare in vigore in due date differenti: la prima è per le auto e i furgoni, mentre la seconda è per i mezzi pesanti. 

Più nel dettaglio, queste le date previste (per ora) per l’entrata in vigore della nuova norma Euro 7: 

  • 1° luglio 2025: auto e furgoni di nuova omologazione;
  • 1° luglio 2027: mezzi pesanti di nuova omologazione. 


LE POLEMICHE

In realtà, le date sopra citate potrebbero subire uno slittamento. Dalle case costruttrici si fa notare che potrebbero esserci problemi non tanto di adeguamento alla normativa Euro 7, quanto alla tempistica da rispettare e per questo motivo la data di entrata in vigore dei nuovi standard potrebbe essere posticipata alla fine del 2026

Un altro problema è stato sollevato dall’Associazione Costruttori Europei di Automobili, secondo la quale la norma Euro 7 potrebbe aumentare il costo di produzione delle auto, una conseguenza che ricadrebbe così sul consumatore e rischia seriamente di rivoluzionare l’intero settore dell’auto. 

L’adeguamento ai nuovi standard, infatti, prevede lo stanziamento di nuove risorse finanziarie per pagare le risorse umane, effettuare la realizzazione dei prototipi, eseguire i test richiesti: il denaro che potrebbe essere investito nella diffusione e nel sostegno alle auto elettriche, sarà quindi impiegato per realizzare auto rispondenti alla normativa Euro 7 e ciò potrebbe ripercuotersi in particolar modo sulle auto economiche, le quali furono già penalizzate con l’avvento di Euro 6 e medesimo destino potrebbero subire con l’entrata in vigore della nuova Euro 7. 

Da qui si aprono ipotetici scenari, per i quali una buona parte di consumatori, piuttosto che orientarsi all’acquisto diretto, potrebbe guardare ad altre soluzioni, come il leasing o il noleggio a lungo termine, in modo da avere auto pronte e rispondenti alla normativa, che non invecchiano e con pacchetti all inclusive. 



Aggiungi un commento
Ritratto di alveolo
16 maggio 2023 - 11:43
Ripeto: ----all'occorrenza hanno dovuto approntare alla bene&meglio dei gruppi elettrogeni---- Se pure una parata pianificata da chissà quanto è ""un'emergenza"" ora.... ** A parte che la narrazione vuole che con un po' di batterie riciclate dai vari telecomandi ORAMAI si darebbe luogo proprio ad accumulatori tali da propriamente permettere di smantellare tutti i vecchi elettronaftoni d'emergenza.
Ritratto di pierfra.delsignore
16 maggio 2023 - 12:11
4
Gli accumulatori non permetto autonomia superiore a qualche ora, se una struttura è critica deve poter continuare anche per settimane, parlate di argomenti che conoscete che è meglio. Gli accumulatori di cui parli tu, possono andar bene per le piccole aziende una struttura critica come una agenzia UE o una sede parlamentare, un centro comando di un esercito deve essere in grado di continuare a lavorare in modo operativo per settimane. Quindi gli accumulatori a nafta che magari sarà sintetica, sono ancora oggi e nel futuro, carburante sintetico la miglior soluzione. Non conoscete gli argomenti di cui parlate.
Ritratto di alveolo
16 maggio 2023 - 12:17
Confermo, è un classico. Gente nemmeno in grado di allacciarsi le scarpe da spli poi pontificano (e all'occorrenza leggiferano) su improbabili scenari futuri fantasticosi (e appunto poi qualcun altro, per sostenerli in cotanta fantasticosità, deve corrergli in supporto; magari col gruppo elettrogeno). Ma vaglielo a spiegare (?)...
Ritratto di pierfra.delsignore
16 maggio 2023 - 13:44
4
Gruppi elettrogeni per cosa? Per ricaricare le auto? Ma stai scherzando potrà essere uno scenario di emergenza se qualcuno poco sveglio non segue le continue indicazioni del navigatore a ricaricare l'auto, diversamente i gruppi elettrogeni servono per gli apparati informatici ed elettronici di grosse sedi non di certo per la ricarica della auto. Ma avete davvero idee così retrograde e fantasiose? Ti pensi che il petrolio sia prodotto a zero consumo di energia? Semplicemente usi meno energia per produrre il petrolio e la usi per ricaricare le auto, un bilancia tra l'altro pure positivo come dimostrano tutti i paesi dalla Germania, passando alla Norvegia. Vivete fuori dalla realtà del tempo in cui vivete.
Ritratto di alveolo
16 maggio 2023 - 20:05
--- Non conoscete gli argomenti di cui parlate.---- (cit.) E meno male che l'ho scritto pure una paio di volte Bruckzellz...
Ritratto di pierfra.delsignore
16 maggio 2023 - 20:09
4
Certo vedrai che ricaricheranno tutte le auto EV con i gruppi elettrogeni basta crederci
Ritratto di Newcomer
16 maggio 2023 - 10:59
Non c’è nessuno stop alle auto a benzina e diesel dal 2035
Ritratto di pierfra.delsignore
16 maggio 2023 - 13:49
4
No semplicemente non ha più senso produrle se non per motori prestazionali, visto che al 2030 non 2035 hai batterie allo stato solido con autonomia di 1000 km, a quel punto il termico per tutti i giorni è defunto. Spiegami come mai dovrei produrre un'auto che mi costa di più, con un motore che mi rende solo il 30% vs minimo il 70%, con molti più pezzi in movimento, quindi soggetto a costosa manutenzione e rotture in un mercato che non è più, quello del nuovo, fatto di piccoli proprietari ma di società di leasing e NLT già oggi, con un processo produttivo che impiega molte più persone, in un mondo dove la componente giovanile diminuisce esponenzialmente, con margini di guadagno infinitamente minori sempre che riesca a trovare giovani che si fanno sfruttare a basso costo nelle fabbriche europee, con un carburante che non so se su larga scala sarà possibile produrre ed a che costi, tutto per avere poi un naftone 90 Cv o un 900 cc 3 cilindri turbo benzina, che di sound, sportività, piacere di guida hanno nulla. Avrà senso invece costruire un bel V8, una Boxter 500 CV, un V12, quelli si che avranno senso ed in questa chiave ben vengano gli e-fuel su cui appunto festeggiavano Lamborghini, Porsche, Ferrari
Ritratto di ilariovs
16 maggio 2023 - 15:10
La normativa a quanto pare, abbraccia tutto il campo trasporti. Particolato dai freni, durata batterie, sicurezza informatica e ovviamente abbassamento delle emissioni. Letta così a me piace. Prendere una BEV con 12 anni di garanzia sulle batterie invece che 7/8 non mi spiacerebbe per nulla. Con limiti alle emissioni di particolato dei freni e con sicurezza digitale aumentata.
Ritratto di Mbutu
17 maggio 2023 - 10:29
Se si fosse mantenuto lo stop totale al termico nel 2035, si sarebbe anche potuti arrivare al compromesso di posticipare di una decina di anni la nuova normativa euro 7 (personalmente sarei stato contrario, ma tant'è). Ma accettando gli e-fuel (e presto o tardi anche i biocarburanti), va da se che la normativa Euro debba essere costantemente migliorata ed aggiornata. Ottimo che si comincino a considerare anche freni e gomme.

DA SAPERE PER CATEGORIA

listino
Le ultime entrate
  • Nissan Juke
    Nissan Juke
    da € 25.000 a € 33.560
  • Cupra Tavascan
    Cupra Tavascan
    da € n.d. a € n.d.
  • Mitsubishi Eclipse Cross
    Mitsubishi Eclipse Cross
    da € 48.200 a € 52.350
  • Micro Mobility System Microlino
    Micro Mobility System Microlino
    da € 19.720 a € 24.790
  • Volvo XC90
    Volvo XC90
    da € 77.950 a € 100.250

PROVATE PER VOI

I PRIMI CONTATTI

  • Fiat 600 1.2 Hybrid La Prima
    € 30.950
    La nuova variante mild hybrid della simpatica e pratica crossover compatta Fiat 600 si affianca alla “gemella” elettrica. In ripresa è fluida e svelta e non fa neanche troppo rumore, ma i rivestimenti interni sono un po’ troppo rigidi.
  • Cupra Tavascan 77 kWh VZ
    65.000  circa
    Prima suv elettrica della casa, in questa versione bimotore la Cupra Tavascan è scattante e tiene bene la strada, ma la corsa lunga del pedale del freno non convince nella guida brillante. Ampio e comodo l’originale abitacolo, completa la dotazione.
  • Toyota Yaris Cross 1.5 Hybrid 131 CV Premiere
    € 37.400
    Aggiornamenti per la piccola crossover full hybrid Toyota Yaris Cross: schermi più grandi, aiuti alla guida migliorati e, soprattutto, questa nuova versione con 131 CV. Lo sprint migliora, ma resta un po’ di “effetto scooter”.