Installare una colonnina di ricarica se abiti in condominio: come fare, costi e offerte

Legge e burocrazia
Pubblicato 11 gennaio 2023

Come installare una colonnina di ricarica per le auto elettriche se si abita in un condominio (personale nel garage privato o condominiale)? La procedura da seguire e i costi previsti.

Installare una colonnina di ricarica per auto elettriche in un condominio può essere una scelta molto conveniente sia per gli inquilini dell’immobile che possiedono un’auto elettrica, sia per il condominio stesso, in quanto può attirare altri proprietari di auto elettriche, fornendo un servizio in più. Certamente, bisogna considerare che installare una colonnina di ricarica in un condominio è un processo composto da più tappe, alcune delle quali possono essere più ostacolanti: infatti, in primo luogo, è necessario ottenere il permesso dal condominio, mentre in seconda chiave bisogna trovare il punto dove sarà posizionata la colonnina, trovare l’azienda che la installa selezionandola tra le soluzioni di preventivo più convenienti in merito al rapporto tra qualità e prezzo. Inoltre, bisogna sapere che la colonnina di ricarica può essere privata, se installata in un garage o box di proprietà, oppure pubblica, quindi riservata a tutti i condomini. 

In questo articolo andremo quindi a vedere quale procedura seguire per installare una colonnina di ricarica per l’auto elettrica in un condominio, quali sono le soluzioni e le opzioni disponibili e quali sono i costi richiesti indicativamente. 

PERCHÉ INSTALLARE UNA COLONNINA DI RICARICA PER AUTO ELETTRICHE IN UN CONDOMINIO

Abbiamo detto che installare una colonnina di ricarica per auto elettriche in un condominio può essere molto vantaggioso da due punti di vista: da quello del condomino proprietario di un’auto elettrica e da quello del condominio stesso. 

L’inquilino proprietario di un’auto elettrica potrà quindi ricaricare il proprio veicolo servendosi della stazione di ricarica situata nel parcheggio condominiale (o nel proprio garage privato, se ha optato per una soluzione personale), evitando così di dover ricorrere a stazioni di ricarica pubbliche (non sempre numerose, a seconda del territorio in cui si vive) e fare altresì lunghi tragitti per raggiungerle (e poi tornare a casa). 

Per il condominio, invece, l’installazione di una colonnina di ricarica può essere molto utile in termini economici, perché la presenza di questo dispositivo potrebbe aumentare il valore del condominio stesso e offrire una nuova soluzione di attrazione per eventuali nuovi inquilini in cerca di una casa. 

VERIFICA DELLA FATTIBILITÀ: COSA CONSIDERARE PRIMA DI PROCEDERE CON L’INSTALLAZIONE

Il primo step da superare prima di procedere con l’installazione della colonnina di ricarica per auto elettriche in un condominio è verificarne la fattibilità, considerando alcuni fattori chiave. 

Prima di tutto è necessario controllare se vi siano restrizioni o normative locali che potrebbero impedire l’installazione di una colonnina di ricarica. Infatti, potrebbero esserci delle limitazioni o dei divieti sull’utilizzo di determinate tipologie di impianti o dispositivi o sulla posizione in cui può essere installata la colonnina. Inoltre, potrebbero esserci delle normative specifiche che andrebbero a complicare la procedura di installazione, ma anche di approvazione da parte del condominio, perché dapprima servirebbe un’ulteriore autorizzazione da parte di un’autorità locale. Insomma, il processo burocratico è spesso infido, quindi è bene tenersi informati sulle varie norme vigenti sul territorio. Parimenti, bisognerà valutare anche cosa dice il regolamento condominiale in proposito. 

La seconda cosa a cui pensare è il costo dell’intervento di installazione. Non esiste un costo universale: i prezzi possono differire in base al tipo di impianto scelto, alla sua potenza, alla posizione dove sarà ubicato, agli eventuali costi di gestione (manutenzione, etc.), all’azienda alla quale ci si rivolge. Quindi occorre selezionare più aziende e diverse forniture per avere più preventivi e farsi un’idea accurata. Attenzione: bisogna individuare sempre il miglior rapporto qualità prezzo e non il miglior prezzo, perché un costo economico potrebbe non avere la stessa convenienza in termini di qualità. 

Un altro aspetto importante da prendere in considerazione quando si valuta l’installazione di una colonnina di ricarica è la posizione all’interno del condominio dove sarà ubicata. Abbiamo detto che l’opzione può essere privata (quindi, in un box o in un garage privato e questa è una soluzione che potrebbe avvenire se i condomini non sono d’accordo nell’installazione di una colonnina in un’area condivisa), oppure pubblica, quindi nel parcheggio condominiale o in un’area di pertinenza del condominio stesso. La posizione dove sarà ubicata la colonnina dovrà essere conveniente a tutti i proprietari delle auto elettriche che se ne serviranno, ma soprattutto deve rispettare quanto stabilito dalle normative locali. 

In conclusione, bisognerà ragionare in termini di utilizzo della colonnina, ovvero da quante persone sarà utilizzata e con quale frequenza. Questa informazione è molto importante per capire se sia più conveniente optare per una sola colonnina di ricarica dotata di elevata potenza, o di più colonnine di ricarica con potenza minore. Sempre parlando di utilizzo, bisognerà anche prevedere come stabilire le tariffe e le modalità di pagamento per gli inquilini che se ne serviranno, anche per la realizzazione di eventuali contatori appositamente dedicati.

COME STABILIRE IL POSIZIONAMENTO DELLA COLONNINA DI RICARICA 

Abbiamo visto che il posizionamento di una colonnina di ricarica per le auto elettriche in un’area condominiale è uno dei fattori da prendere in considerazione nel processo di verifica di fattibilità. 

Un’opzione per il posizionamento della colonnina è utilizzare un parcheggio esistente. Vi sono molti condomini nei quali è presente anche un parcheggio condominiale, che può essere corredato da box privati oppure da aree di sosta interne o esterne riservate ai condomini. 

Nel caso in cui il condominio disponga di un’area di sosta per le auto, potrebbe essere possibile installare la colonnina di ricarica in un’area specifica del parcheggio. È importante considerare la distanza dall’edificio e dalle unità abitative, anche in base a dove si trova il parcheggio condominiale. La soluzione percorribile è che tutti gli inquilini possano accedere agevolmente alla colonnina di ricarica. Dovranno quindi essere previsti percorsi pedonali sicuri che facilitino l’accesso e l’uscita dei condomini alle colonnine elettriche. Infine, è molto importante assicurare che la zona dove si trova la colonnina di ricarica sia ben illuminata e che siano presenti anche adeguati sistemi di sicurezza finalizzati a proteggere la colonnina di ricarica da eventuali danni e atti vandalici. 

Nell’eventualità in cui il condominio non disponga di un parcheggio condominiale o che, seppur presente, non sia sufficientemente grande per ospitare anche la presenza di una o più colonnine di ricarica, sarà necessario trovare un’altra area adibita a parcheggio condominiale. La realizzazione di questa nuova area, però, potrebbe comportare un’ulteriore e complessa procedura burocratica, con relative richieste di autorizzazione e inevitabili costi aggiuntivi. 
Tutta questa serie di azioni andrà valutata servendosi dei servizi e dell’assistenza di professionisti qualificati. 

RICHIEDERE IL PERMESSO AL CONDOMINIO: COME OTTENERE L’APPROVAZIONE PER L’INSTALLAZIONE

Richiedere il permesso al condominio per l’installazione di una colonnina elettrica può essere un processo piuttosto complesso, specialmente se non si è bene informati su come procedere. Tuttavia, seguendo alcuni semplici passaggi e rispettando le normative, si può ottenere l’approvazione del condominio e procedere con l’installazione. 

Prima di tutto bisogna verificare se il condominio è dotato di un regolamento interno che disciplina l’installazione di queste strutture. Se sì, bisognerà rispettare le disposizioni previste dal regolamento, le quali potrebbero includere requisiti di autorizzazione, modalità di installazione, posizionamento della colonnina elettrica e altre indicazioni. 

Se un regolamento condominiale interno non c’è, allora bisognerà fare riferimento alle normative locali in materia. Per fare un esempio, in alcuni territori serve l’autorizzazione comunale o dell’ente stradale prima di procedere con l’installazione di una colonnina elettrica. Inoltre, è importante verificare se esistono vincoli paesaggistici o ambientali che potrebbero impedire l’installazione della colonnina. 

Dopo aver verificato la normativa e la fattibilità dell’operazione, bisognerà presentare una richiesta di autorizzazione al condominio, allegando la documentazione necessaria, tra cui, per fare qualche esempio: 

  • Progetto di installazione della colonnina elettrica; 
  • Contratto di fornitura di energia elettrica;
  • Certificazioni/Autorizzazioni previste dalla normativa. 


La richiesta andrà presentata all’amministratore di condominio oppure alla figura stabilita dalle disposizioni previste dallo Statuto condominiale. 

Dopo aver presentato la richiesta, l’amministratore ha 30 giorni per convocare l’assemblea condominiale per discutere della proposta, che può essere approvata o rigettata. In base a quanto stabilito dalla normativa in vigore, gli interventi finalizzati all’installazione delle infrastrutture di ricarica elettrica dei veicoli in condominio sono decisi dall’assemblea condominiale, in prima e in seconda convocazione, con delibera approvata dalla maggioranza dei condomini intervenuti, rappresentanti almeno la metà del valore del complesso condominiale, ovvero 500 millesimi, o un terzo del totale in caso di seconda convocazione. 

In caso di approvazione, si potrà procedere con l’installazione della colonnina, rispettando le disposizioni previste dalle normative in vigore e dal regolamento condominiale. In caso di rifiuto, oppure se non vi è alcuna delibera entro 3 mesi dalla richiesta, si dovrà trovare una soluzione alternativa. 

Alla luce di questo, è importante ricordare che l’installazione di una colonnina elettrica comporta anche il rispetto di norme di sicurezza e di igiene del lavoro, pertanto è necessario affidarsi a professionisti qualificati per l’installazione e la manutenzione della colonnina. Inoltre, è bene stipulare una copertura assicurativa adeguata per eventuali danni o incidenti causati dall’utilizzo della colonnina di ricarica elettrica. 

Quindi, riepilogando e concludendo, per ottenere l’approvazione del condominio per l’installazione di una colonnina elettrica è necessario: 

  • Verificare la normativa applicabile, a livello condominiale e comunale/regionale/nazionale;
  • Presentare richiesta di autorizzazione al condominio, allegando i documenti necessari; 
  • Attendere la decisione del condominio
  • In caso di approvazione: rispettare la normativa in caso per i lavori di installazione della colonnina.
  • In caso di rigetto: trovare una soluzione alternativa. 


COSA SUCCEDE IN CASO DI RIFIUTO: IL CONDOMINO INTERESSATO PUÒ PROCEDERE COMUNQUE ALL’INSTALLAZIONE?

Se l’assemblea condominiale rifiuta la proposta e il progetto di installazione della colonnina elettrica, il condomino singolo che ha presentato la richiesta può comunque procedere con l’installazione, ma dovrà sostenere i costi di tasca propria, o congiuntamente con chi è d’accordo con il progetto e usufruirà della colonnina

Nella fase di progettazione e installazione della colonnina elettrica, il condomino interessato, oltre a sostenere le spese, dovrà anche prestare attenzione a non alterare la decorazione architettonica o la destinazione d’uso e non deve impedire agli altri condomini di usare la parte comune. 

Per installare la colonnina, sarà necessario pertanto rispettare queste regole e ricevere comunque l’autorizzazione a procedere. 

COME INSTALLARE UNA COLONNINA ELETTRICA IN UN BOX PRIVATO: COSA BISOGNA FARE

Nel caso in cui s’intenda installare una colonnina di ricarica per la propria auto elettrica in un box di proprietà interno al condominio, è necessario segnalare la cosa all’amministratore di condominio tramite una comunicazione formale. L’autorizzazione dovrà essere data solo dall’amministratore, che si dovrà occupare di controllare anche se per i lavori bisognerà intervenire anche nelle aree comuni condominiali. 

Da qui la necessità di contattare un tecnico che possa verificare il rispetto delle norme e il corretto svolgimento dei lavori, soprattutto nell’eventualità in cui la colonnina di ricarica sia allacciata alla rete condominiale (in questo caso bisognerà installare un contatore dedicato che contabilizzi l’energia spesa dal singolo condomino). 

L’intervento sarà esclusivamente a spese del condominio che lo ha voluto

COLONNINE DI RICARICA PER AUTO ELETTRICHE CONDOMINIALI: QUANDO NON SONO PERMESSE

Le colonnine elettriche sono considerate una innovazione condominiale, quindi si applicano le norme vigenti in materia agli interventi di modifica delle parti comuni. L’installazione delle colonnine elettriche è vietata a tali condizioni: 

  • Alterano il decoro architettonico
  • Modificano le parti comuni dell’edificio in modo tale da renderle inservibili o non utilizzabili ai condomini (ne basta anche solo uno); 
  • Compromettono la stabilità e la sicurezza dell’edificio o dell’area di pertinenza riservata. 


Il divieto sussiste se la colonnina di ricarica elettrica rende impossibile il parcheggio delle auto, oppure se ci troviamo in un’area comune di un palazzo di interesse storico. Infine, si ricorda che per legge il numero delle colonnine installabili deve essere pari o inferiore al numero delle unità immobiliari

SCELTA DEL FORNITORE E DELL’IMPIANTO: COME VALUTARE LE OPZIONI DISPONIBILI

Scegliere il fornitore e l’impianto per l’installazione di una colonnina elettrica può essere piuttosto impegnativo se non si è abbastanza informati sugli elementi da prendere in considerazione. 

Prima di tutto è importante considerare il tipo di impianto che si vuole installare. Infatti, esistono diversi tipi di colonnine elettriche: 

  • Colonnina a lenta ricarica per box privato;
  • Stallo comune con ricarica lenta (3-22 kW);
  • Stallo comune con ricarica rapida (oltre 22 kW);
  • Ecostazione, composta da più colonnine elettriche; 
  • Sistema abbinato, con combinazione con l’impianto rinnovabile condominiale. 


La struttura più comune e comoda per le strutture condominiali è la cosiddetta Wallbox, ovvero una stazione di ricarica elettrica privata che può essere utilizzata singolarmente o in maniera condivisa e che somiglia a una colonnina pubblica, ma vanta dimensioni leggermente inferiori. 

La ricarica tramite Wallbox funziona tramite carta Rfid o app mobile che permette di registrare per ogni condominio la tariffa per l’energia effettivamente consumata. Il costo di questa stazione parte da 500 euro, ma può anche superare i 3.000 euro. In genere, nel pacchetto dell’azienda che si occupa della fornitura, è prevista l’installazione della colonnina, la tipologia della stessa con il modello di pagamento preimpostato e la potenza. Per l’installazione servono di solito tra i 15 e i 20 giorni lavorativi

Abbiamo parlato di potenza. A tal proposito dobbiamo specificare che esistono due tipi di colonnine di ricarica: a Corrente Alternata (AC) e a Corrente Continua (DC). In Italia i modelli più diffusi sono le colonnine AC con potenza da 11 a 22 kW. Le seconde, invece, sono a ricarica veloce e vantano una potenza che può arrivare fino a 300 kW. Per ovvie ragioni, le prime colonnine sono più economiche delle seconde e per questa ragione più diffuse. 

Come abbiamo scritto in questo articolo, la normativa di riferimento per le colonnine elettriche è la IEC 61851-1, che fornisce criteri di sicurezza nel processo di carica, tramite lo standard di comunicazione universale tra colonnina e auto tramite circuito PWM. 

Secondo questa normativa, sono 4 le modalità di ricarica del veicolo: 

Tipo di ricarica

Velocità

Tempo di ricarica

Potenza max

Domestica senza PMW

Lenta

6-8 ore

11 kW

Domestica/aziendale con PMW

Lenta

6-8 ore

11 kW

Per ambienti pubblici

Lenta/rapida

6-8 ore / 30-60 minuti

11-22 kW

Diretta a corrente continua

Ultrarapida

Pochi minuti

50-200 kW (fino a 350 kW attualmente in forma sperimentale)

 

Nella scelta del fornitore, è necessario valutare i costi associati all’installazione e all’utilizzo della colonnina elettrica. Bisogna considerare il costo dell’impianto e dell’energia elettrica fornita dal fornitore, il costo dell’installazione e della manutenzione; inoltre è sempre bene comparare le offerte proposte da diversi fornitori e scegliere la più conveniente e professionale. 

Inoltre, bisogna verificare la qualità e l’affidabilità del fornitore e dell’impianto scelti. Quindi, si consiglia di verificare se il fornitore abbia ricevuto buone recensioni, certificazioni o riconoscimenti, oppure al contrario se sia stato oggetto di recensioni negative o segnalazioni di problemi. Si ricorda che i tecnici che si occupano dell’intervento devono rilasciare un certificato di conformità dell’impianto

Un ulteriore aspetto da considerare è l’impatto ambientale dell’impianto scelto (dopotutto stiamo parlando di un impianto finalizzato alla ricarica di auto a zero emissioni), nonché verificare la durata del sistema e la sua garanzia.

COSTI DELL’INSTALLAZIONE: COSA PESA SUL PREZZO FINALE?

Ovviamente, è importante considerare che l’installazione di una colonnina elettrica comporta dei costi che possono influire in maniera significativa sul budget condominiale. 

Tra le principali voci di spesa da considerare vi è l’impianto elettrico, che dovrà risultare adeguato per supportare la colonnina elettrica. Tra gli interventi da far eseguire sarà necessario prevedere l’installazione di un quadro elettrico dedicato, oppure l’effettuazione dei lavori di adeguamento dell’impianto elettrico esistente per garantirne la compatibilità, nonché l’adozione delle misure di sicurezza.

Ovviamente, tra i costi da sostenere figura anche quello della colonnina di ricarica, che può cambiare in base al modello scelto e alle sue specifiche tecniche. Tra i fattori che incidono sul prezzo vi sono anche la velocità e la potenza dell’impianto, le spese di installazione, di trasporto e montaggio delle apparecchiature così come eventuali ulteriori accessori. A ciò vanno aggiunti anche i costi di manutenzione e le eventuali spese post-installazione. 

Il costo medio parte indicativamente dai 3.000 euro ma può arrivare fino a 10.000 € per una stazione di ricarica condivisa da più condomini. Il prezzo scende in caso di installazione di una colonnina elettrica a uso privato, ad esempio installata nel box privato, a meno che non debbano essere fatti interventi in parti comuni condominiali o comunque di natura più complessa.

COLONNINE ELETTRICHE CONDOMINIALI: AGEVOLAZIONI E BONUS 2023

Per il 2023 è previsto un bonus colonnine elettriche riservato ai privati, che si distingue da quello riservato alle imprese, che offre uno sconto dell’80% sul prezzo di acquisto e di installazione dell’impianto domestico. L’agevolazione ha come finalità principale quella di incentivare i cittadini all’acquisto di auto elettriche: il rimborso offerto ammonta a massimo 1.500 € sull’acquisto degli impianti di ricarica e sulle spese di installazione, mentre per i condomini il bonus arriva massimo a 8.000 €, coprendo l’acquisto e l’installazione dell’infrastruttura di potenza standard per la ricarica delle auto elettriche nelle parti comuni condominiali. 

A ciò si aggiunge l’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio (DL n. 34/2020), valido anche per il 2023 (ma al 90% a differenza del 2022 quando era al 110%), che prevede un rimborso per l’installazione delle colonnine elettriche, in abbinamento a un intervento trainante così come considerato dal Superbonus 110%. L’agevolazione sarà valida anche negli anni successivi, ma a calare: 70% nel 2024 e 65% nel 2025. 

MANUTENZIONE E UTILIZZO DELLA COLONNINA DI RICARICA: COME GARANTIRNE IL CORRETTO FUNZIONAMENTO

Per garantire il corretto funzionamento della colonnina di ricarica per le auto elettriche in un condominio è importante seguire alcune semplici ma fondamentali regole di utilizzo. Innanzitutto, è necessario usare sempre il cavo di ricarica fornito dal produttore della colonnina, evitando di utilizzare cavi di ricarica di terze parti che potrebbero essere difettoso o incompatibile con la colonnina elettrica. 

Inoltre, è necessario effettuare periodicamente la manutenzione dell’impianto elettrico e delle apparecchiature. Questa operazione dovrebbe essere affidata a personale qualificato, capace di verificare lo stato di funzionamento dell’impianto e sostituire eventuali componenti difettose o deteriorate, che alla fine del monitoraggio sarà tenuto a rilasciare un certificato. 

Infine, è importante adottare delle misure di sicurezza per evitare il rischio di incendi o incidenti. Ad esempio, è necessario assicurarsi che il cavo di ricarica sia sempre in buone condizioni e che non sia soggetto a danni o all’azione di agenti esterni. A tal proposito, si consiglia di stipulare una copertura assicurativa adeguata per coprire eventuali problemi. 

COLONNINA RICARICA AUTO ELETTRICA A USO PRIVATO O CONDOMINIALE: ALCUNE OFFERTE

Ecco alcune offerte indicative proposte dalle aziende per l’installazione di una colonnina di ricarica per auto elettriche a uso privato (per box e garage) e condominiale. Vien da sé che, vista la complessità della seconda opzione, il prezzo è facilmente variabile in base a diversi fattori e quindi può essere ufficializzato solo dopo una richiesta di preventivo. 

Prodotto

Azienda

Prezzo

Uso

JuiceBox Pro Cellular

Enel X Way

Da 1.500 € a 2.300 €

Privato

A2A

Diversi pacchetti

Su richiesta

Condominiale

HERARicarica Privata

HERA

Da 1.549 € a 1.749 €

Privato

D-Mobility

DufercoEnergia

Su richiesta

Privato / Fino a 4 veicoli



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Ritratto di deutsch
11 gennaio 2023 - 12:30
4
il mondo diventa sempre più complicato, gisuto per farti un esempio quando ero bambino mi faceva sedere dietro senza cintura o altro, oggi devi avere il seggiolino fino a 12 anni e l'antiabbandono fino a 4. oggi ci sono sensibilità diverse a temi che ieri erano trascurati o poco sentiti, vedi sicurezza, ecologia ect. le persone conto ci sono sempre state ma bisogno anche vedere perchè sono contro, per le ev molti lo sono per ragioni tecnico ed emozionali ma tantissimi per ragioni economiche. oggi valori come sicurezza e ecologia hanno un peso sempre più rilevante e cresceranno in futuro. sono anche d'accordo ma occorre fare in modo che gli obiettivi si raggiungano in maniera sostenibile dai più, non solo dai benestanti, certo iniziano questi ultimi perchè hanno maggiori disponibilità ma si spera che presto le cose diventino alla portata di tutti
Ritratto di Volpe bianca
11 gennaio 2023 - 12:41
Commento ineccepibile @Quello la.
Ritratto di Mbutu
11 gennaio 2023 - 13:04
Perdonami Quello la, ma siccome è la seconda volta in pochi giorni che lamenti questa "messa all'indice" vorrei capire a che "discussione" ti riferisci. Perché se parliamo dei battibecchi su questo sito, per carità, nulla da dire. Immagino che come a me da fastidio sentirmi insultare perché sono favorevole alle bev anche a te darà fastidio sentirti dare dell'inquinatore impenitente solo perché magari hai il naftone. Ma se parliamo dei decisori ad alto livello è anni che la discussione è viva e viene portata avanti. E di "improvviso" c'è solo il fatto che prima l'opinione pubblica non se ne interessava. Per dire: la convenzione quadro ONU sui cambiamenti climatici è del 92, la prima Cop del 95, il protocollo di Kyoto del 97. Se oggi ti sembra tutto "improvviso" è solo perchè prima se ne parlava poco a livello mainstream. Sulle varie "battaglie" tieni presente che paiono particolarmente cruente anche perchè c'è una massa di gente ignorante che ha scambiato il diritto di parola ed opinione con la facoltà di dire qualsiasi vaccata ed essere preso in considerazione.
Ritratto di deutsch
11 gennaio 2023 - 13:09
4
di improvviso c'è solo il fatto che adesso tutte le iniziative cominciate negli anni 90 comunicano ad avere effetti concreti sulla vita degli utenti, finchè rimane sulla carta non interessa a nessuno, quando invece inizia ad avere effetti concreti sugli utenti .... ecoo l'improvviso. un po come i blocchi del nord e di milano, hanno origine 5-6 anni fa ma solo oggi che le conseguenze si toccano se ne parla concretamente. idem col tema efficientamento casa. molti speravano in ulteriori rinvii, tipici del metodo italico ed invece
Ritratto di Volpe bianca
11 gennaio 2023 - 13:51
@deutsch però il blocco progressivo dei diesel da euro1-2-3 a 4 e poi 5 è stato quasi improvviso. Fino a poco tempo fa gli euro 5 sembravano totalmente estranei a questi tipi di provvedimenti e poi invece... Non ha senso in termini di inquinamento bloccare i diesel euro5 e far circolare gli euro6, la differenza è minima. Qui in Veneto si è passati dal poter circolare tranquillamente con un diesel euro4, a dover tenerlo in garage fermo 6 mesi all'anno... E se uno ha solo quell'auto e non ha i soldi per cambiarla cosa fa? Che scelta ha?
Ritratto di Volpe bianca
11 gennaio 2023 - 13:56
Durante le festività qui, per oltre tre giorni, i livelli di pm10 sono rimasti al di sopra dei limiti e quindi hanno bloccato anche i diesel euro5. Io ho due auto, un euro4 e un euro5 a gasolio e cosa dovevo fare, restare a piedi? Hai due auto e non ne puoi utilizzare nemmeno una... però bollo e assicurazione li pago interi. Non scherziamo dai..
Ritratto di deutsch
11 gennaio 2023 - 14:09
4
no guarda non è improvviso, il piano di limitazione del traffico nelle 4 regione del nord è del 2016. i calendari sono pubblicati, solamente c'è stato un differimento covid che ha posticipato gli euro 4 avvicinandoli alle euro 5. anche per milano il calendario è noto da tempo e pubblicato. cmq mi pare che in veneto il blocco delle euro 4 sia attivo da ottobre. ps bollo ed assicurazione non centrano nulla coi blocchi, idem la revisione
Ritratto di Volpe bianca
11 gennaio 2023 - 14:16
@deutsch sì da ottobre e c'è stata una sospensione durante i due anni di covid. La progressione verso il blocco degli euro5 però è stata più rapida rispetto ai precedenti step.
Ritratto di deutsch
11 gennaio 2023 - 14:11
4
potrebbe dirlo anche uno che ha un euro 0.... se non ha i soldi per cambiarla??? non so se in veneto hanno fatot il progetto move-in, qui in lombardia ed in piemonte c'è. secondo me è un buon compromesso
Ritratto di Volpe bianca
11 gennaio 2023 - 14:21
@deutsch il "non scherziamo" che ho scritto al termine del mio commento era riferito al fatto che avendo due auto non avrei potuto utilizzarne nemmeno una e non al tuo commento che rispetto come sempre.

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