Ricaricare l’auto elettrica: costi colonnine e wallbox

Vivere con l'auto
Pubblicato 07 dicembre 2022

Con lo sviluppo della mobilità elettrica, sempre più automobilisti sono interessati all’acquisto o al noleggio di un’auto elettrica. Quanto costa la ricarica, come funziona e quali sono i tempi. 

Lo sviluppo della mobilità elettrica e a zero emissioni, sta invogliando sempre più automobilisti all’acquisto o al noleggio a lungo termine di un’auto elettrica. Il risparmio fa gola e certamente un’auto elettrica, anche se costa di più di un’auto tradizionale, può essere vista come un investimento a lungo termine, con il costo che si ammortizza nel tempo, soprattutto quando si parla di rifornimento, ma non solo. Quanto costa ricaricare l’auto elettrica oggi? Il prezzo può variare in base ad alcuni fattori, come ad esempio il recente aumento dei costi dell’energia elettrica, o scenari geopolitici incerti, ma allora il risparmio è ancora valido se raffrontato al rifornimento con il carburante tradizionale? 

In questa guida, che aggiorneremo nel tempo, andremo a scoprire i costi di ricarica di un’auto elettrica attualmente vigenti, analizzando le offerte di vari provider, in abbonamento e non, presso le colonnine di ricarica pubbliche o installate a domicilio, al fine di valutare se un’auto elettrica, tra tempi e costi complessivi, convenga davvero, ma anche per farsi un’idea di quanto si può spendere quando si decide di guidare un veicolo di questo tipo. 

RICARICA AUTO ELETTRICA: COME FUNZIONA

Innanzitutto precisiamo che se il costo della benzina è quantificabile in €/litro, in un’auto elettrica il costo riguarda il rapporto tra € e kWh. Esattamente come avviene nelle stazioni di rifornimento classiche, i prezzi sono variabili in base al provider che offre il servizio, o al tipo di formula di pagamento che si sceglie, ovvero l’opzione abbonamento, che permette di risparmiare un po’, o quella della ricarica a consumo, che avviene quando la carica ha bisogno di essere alimentata. 

La ricarica di un’auto elettrica può avvenire tramite questi 3 canali: 

  • Colonnine pubbliche di ricarica; 
  • Rete domestica; 
  • Wallbox. 


Il requisito che accomuna gli ultimi due canali, ovvero le soluzioni domestiche, è quello di avere una b, quindi non serve necessariamente un grande impianto di energia elettrica a casa. A differire, invece, sono i costi e i tempi, considerando che collegare l’auto alla rete domestica può portare a una ricarica più lenta rispetto a una colonnina di rifornimento pubblica. 

QUANTO TEMPO CI VUOLE PER RICARICARE UN’AUTO ELETTRICA?

La ricarica domestica impiega più tempo rispetto al solito: se colleghiamo l’auto alla rete domestica o a una Wallbox, generalmente i tempi di ricarica ammontano in una forbice compresa tra le 6 e le 8 ore. Più veloce la ricarica nelle colonnine pubbliche che si possono trovare presso i parcheggi, i centri commerciali o gli alberghi: in un paio d’ore si può ricaricare fino all’80%

I COSTI

I costi variano in base al canale di ricarica, al provider e alla formula di pagamento. Inoltre, bisogna considerare anche il tipo di auto elettrica che abbiamo e dalla capacità della batteria che monta. In vetture dove la batteria garantisce un’autonomia discreta, il costo sarà certamente più basso rispetto alle elettriche che vantano un’autonomia più lunga, tanto da, in quest’ultimo caso, assottigliare moltissimo le differenze con il rifornimento del carburante tradizionale. 

Altro fattore da considerare è il tipo di ricarica: se attacchiamo l’auto a una rete domestica, allora il costo sarà più economico, mentre per quanto riguarda le colonnine di ricarica pubbliche bisogna differenziare tra quelle a ricarica lenta, da 11 o 22 kW e quelle a ricarica rapida oltre i 50 kW fino a 300 kW, con il costo che lievita proprio in queste ultime. In media, si parte da un costo inferiore a 0,50 kWh (anche fino a 0,20 €/kWh) per la ricarica domestica, passando per 0,60 €/kWh per le colonnine di ricarica a corrente alternata a bassa potenza, fino a 0,80 €/kWh e oltre per le colonnine di ricarica rapida a potenza più elevata. 

In genere, sono disponibili due canali di pagamento per quanto riguarda la ricarica elettrica presso le colonnine pubbliche, tramite le quali si può accedere via Card o via app del gestore: 

  • Abbonamento (Piano Flat): si tratta di una tariffa a prezzo fisso che include un determinato quantitativo di kWh; 
  • A consumo: si tratta di un rifornimento tradizionale, collegando l’auto alla colonnina quando serve e facendo il pieno. Attenzione a questa modalità, perché diversi gestori possono anche applicare una tariffa aggiuntiva se l’auto resta collegata per un tempo superiore a quello in cui è stata completata la ricarica. 


In alcuni posti, come aziende o centri commerciali e rispettivamente per i propri dipendenti e consumatori, è possibile usufruire della ricarica gratuita presso le stazioni di ricarica elettrica presenti.

I costi di ricarica di un’auto elettrica sono più contenuti se si prediligono soluzioni domestiche, ricordando che non è necessario modificare o integrare l’impianto, perché va benissimo quello di casa (minimo 3 kW): in questo modo l’auto diventerà un vero e proprio elettrodomestico, consumando come tale l’energia elettrica di casa. A fronte di ciò, i tempi di ricarica sono ovviamente più lunghi, ma il risparmio è garantito, in special modo se la casa monta anche pannelli fotovoltaici. 

Un costo aggiuntivo può averlo invece l’acquisto e l’installazione di una Wallbox, anche qui dipendente dai vari gestori presenti sul mercato e dal tipo di Wallbox. Quest’ultima è una stazione di ricarica elettrica privata, che può essere un semplice contenitore con cavo, oppure un dispositivo che permette anche di monitorare e gestire i consumi o di condividerla con altre persone (molto utile nei condomini o in piccoli nuclei residenziali). 

In conclusione, sotto molti aspetti è meglio optare per la ricarica domestica piuttosto che per quella presso le colonnine pubbliche, perché risulta più economico e semplice da gestire (oggigiorno, soprattutto in certe zone del Paese, risulta ancora difficile trovare una colonnina di ricarica pubblica). 

TIPI DI COLONNINE: QUALI SONO E DIFFERENZE

Le colonnine di ricarica per l’auto elettrica sono prevalentemente di due tipi: 

  • AC (a Corrente Alternata);
  • DC (a Corrente Continua).


Nel nostro paese la maggioranza delle colonnine sono quelle da 11-22 kW a corrente alternata. Le seconde sono invece rapide e ultrarapide e vantano una potenza da minimo 45 kW a massimo 350 kW. Ovviamente, le prime risultano più economiche delle seconde. 

La norma di riferimento delle stazioni di ricarica elettrica è la IEC 61851-1, che definisce uno standard di comunicazione universale tra la colonnina e il veicolo tramite un circuito PWM (ovvero, Pulse Width Modulation), che rende più sicuro il processo di carica, per le persone e per il pacco batteria del veicolo stesso. 

La norma sopra citata definisce 4 modi di ricarica del veicolo, ovvero: 

  • Ricarica domestica senza PMW: è una ricarica lenta, il cui tempo prende dalle 6 alle 8 ore, ed è consentita solo in ambienti privati con corrente massima di 11 kW (16 AV 400 trifase). 
  • Ricarica domestica/aziendale con PMW: anche qui ci troviamo di fronte a una ricarica lenta, che impiega 6-8 ore, e che si avvale di un dispositivo di sicurezza PMW, definito Control Box, collegato al cavo di alimentazione dell’auto. Anche qui la corrente massima è di 11 kW. 
  • Ricarica per ambienti pubblici, lenta o rapida: il tempo di ricarica può impiegare dalle classiche 6-8 ore (ricarica lenta a 11 kW) fino a 30 minuti o 1 ora (ricarica rapida a 22 kW). La ricarica deve avvenire tramite un sistema di alimentazione munito di connettori specifici. 
  • Ricarica diretta a corrente continua: si tratta di una ricarica ultrarapida, che permette una carica completa o quasi completa in pochi minuti. Questo sistema prevede la presenza del caricabatterie all’esterno del veicolo. Gli standard sono 2: c’è il CCS Combo europeo e il CHAdeMO giapponese. Quest’ultima sigla sta per “Charge de Move”, ma richiama anche un gioco di parole giapponese, che equipara il tempo di attesa della ricarica al tempo impiegato per bere un tè. 


Per quanto riguarda i connettori di ricarica, per la ricarica a Corrente Alternata troviamo 4 tipi, ovvero il Tipo 1 (lato veicolo), il Tipo 2 (lato auto e lato Colonnina) e i Tipi 3A e 3C (solo lato Colonnina). 

Per ciò che concerne la ricarica a corrente continua, invece, gli standard utilizzati sono quelli nominati al punto 4.

QUANTO COSTA UN PIENO DI UN’AUTO ELETTRICA?

Come avrete già capito, è difficile dare una risposta universale alla domanda che titola questo paragrafo. Sono troppe le variabili in gioco (tipo di auto, canale di ricarica, formula di pagamento, etc.), quindi possiamo limitarci solo a stimare un costo medio per un veicolo medio, quindi dotato di un pacco batteria che garantisca un’autonomia sufficiente a percorrere un centinaio di chilometri. In questo caso, il costo si aggirerebbe attorno a una cifra di poco inferiore ai 4-8 € ogni 100 km. Un costo davvero esiguo, che si alza per veicoli più potenti e quindi con un’autonomia più lunga. 

È vero che tempo fa i costi erano più bassi rispetto a quelli di oggi, a causa del rincaro del costo dell’energia: in media, ricaricare oggi un’auto elettrica a una colonnina pubblica (a corrente alternata) richiede 40 centesimi di euro per ogni kW, mentre usufruendo di una stazione a corrente continua rapida e ultrarapida il costo praticamente raddoppia, arrivando a circa 80 centesimi per kWh. Il costo diminuisce se la ricarica viene effettuata utilizzando una soluzione domestica. 

Esistono diversi simulatori online, spesso messi a disposizione dalle stesse case automobilistiche, che aiutano i propri clienti a valutare il costo della ricarica in base alle differenti modalità e ai differenti modelli di veicolo proposti dalla casa. Tale funzione è spesso reperibile anche in applicazioni mobile dedicate e in funzioni integrabili nel computer di bordo del veicolo. 

DALLA BENZINA ALL’ELETTRICO: QUANTO SI RISPARMIA?

Se fossimo a inizio 2022 potremmo dire che il risparmio rispetto al costo del carburante tradizionale è considerevole, ma quest’anno sono avvenuti eventi che hanno influenzato il prezzo dell’energia elettrica, che dunque è suscettibile a variazioni determinate dall’andamento del mercato e dalla situazione geopolitica (caro energia, guerra in Ucraina, etc.), senza dimenticare eventuali giochi speculativi. 

È vero che con il recente rialzo delle tariffe la differenza tra il costo per un pieno di benzina e uno di ricarica elettrica non è più siderale come un tempo, ma è altrettanto vero che per le auto elettriche bisogna anche considerare altri fattori positivi, come la minore manutenzione, l’azzeramento dell’inquinamento ambientale, la riduzione di quello acustico e la libertà di circolare all’interno delle Ztl o parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu. Il risparmio annuo rispetto al costo del rifornimento di carburante si fa comunque sentire, aggirandosi sui 400-500 euro annui. 

Precisiamo che si tratta di cifre indicative, che non possono tenere conto in contemporanea di più fattori differenti fra loro, come abbiamo specificato fin qui. 

A ogni modo, alla fine del 2022 l’elettrico può garantire ancora un buon risparmio rispetto a benzina e gasolio? La risposta ce la può dare la tabella comparativa che troverete nel prossimo paragrafo, nella quale troveranno spazio alcuni provider e le loro tariffe. 

QUANTO COSTA RICARICARE L'AUTO ELETTRICA? LE OFFERTE DEI PROVIDER

Ecco i prezzi applicati dai provider al momento in cui scriviamo: le informazioni saranno aggiornate periodicamente in base anche agli update tariffari. 

Provider

Ricarica a consumo €/kWh

Abbonamenti

Enel X Way

Low, Quick: 0,58 €

Flat Small: 25 € (fino a 70 kWh, 0,36 € per kWh)

Fast, Ultra Fast, Super Fast: 0,89 €

Flat Large: 45 € (fino a 145 kWh, 0,31 € per kWh)

Plenitude Be Charge

Be Charge Quick: 0,60 €

Be Electric 500: 175 € (fino a 500 kWh, 0,35 € per kWh)

Be Charge Fast e Super Fast: 0,85 €

Be Large 250: 90 € (fino a 250 kWh, 0,36 € per kWh)

Be Charge Ultra Fast: 0,90 €

Be Regular 100: 38 € (fino a 100 kWh, 0,38 € per kWh)

Be Charge Hyper: 0,95 €

Be Light 50: 20 € (fino a 50 kWh, 0,40 € per kWh)

Emobitaly

Low: 0,30 € + 0,50 € per avvio ricarica

 

Quick: 0,37 € + 0,50 € per avvio ricarica

A2A E-Moving

E-Moving Quick: 0,56 €

E-Moving Large: 60 € (fino a 180 kWh, 0,33 € per kWh)

E-Moving Fast: 0,66 €

E-Moving Medium: 29 € (fino a 80 kWh, 0,36 € per kWh)

E-Moving Ultra Fast: 0,79 €

E-Moving Small: 16 € (fino a 30 kWh, 0,53 € per kWh)

Ionity

Direct: 0,79 €

Passport: 17,99 € per 12 mesi (0,35 € per kWh)

IrenGo

Quick: 0,39 €

 

Fast: 0,50 €

Shell Recharge Solution (NewMotion)

Low: 0,42 €

 

Quick: 0,44 €

Queenergy

Quick: 0,70 € + 1 € per attivazione ricarica 

Business: 250 € (fino a 500 kWh, 0,50 € per kWh)

Flat Family: 125 € (fino a 200 kWh, 0,62 € per kWh)

Fast e Super Fast: 0,85 € + 1 € per attivazione ricarica

Flat Green: 65 € (fino a 100 kWh, 0,65 € per kWh)

Flat Smart: 40 € (fino a 60 kWh, 0,66 € per kWh)

Hera

Quick e Fast: 0,64 € + 2 €/mese

Flat Mensile: 20 € (fino a 40 kWh, 0,50 € per kWh)

Duferco

Quick e Fast: 0,65 €

 

Fast, Ultra Fast e Hyper: 0,79 €

EvWay

Quick: 0,69 € + 0,05 €/min. dopo 4 ore consecutive di ricarica

 

Fast, Super Fast e Hyper: 0,89 € + 0,10 €/min. dopo 2 ore consecutive di ricarica

Neogy

Super Fast: 0,73 €

 

Free to X

0,69 €

 

Supercharger Tesla

0,66 €

 


SUPERCHARGER TESLA: COME FUNZIONA LA RICARICA

I Supercharger Tesla sono stazioni di ricarica pensate originariamente solo per le auto Tesla, ma dal 17 novembre 2022 hanno aperto anche in Italia alle auto elettriche concorrenti, a condizione che siano dotate di connettore CCS

Come una classica stazione di rifornimento, anche i Supercharger Tesla sono generalmente dotati di più colonnine in modo tale da consentire la ricarica a più modelli contemporaneamente. Inoltre, sono spesso vicini a punti di ristoro, come bar, ristoranti, alberghi e negozi: in questo modo gli automobilisti possono sfruttare il tempo a disposizione in attesa che l’auto si carichi. 

Per ricaricare un veicolo presso i Supercharger è necessario parcheggiare il veicolo nell’apposita zona e collegare il cavo all’auto tramite il connettore: quando la spia luminosa LED si accende di verde, allora vuol dire che la ricarica è iniziata. 

Anche qui, come in altre stazioni, viene applicata una tariffa aggiuntiva se si occupa la piazzola dopo il tempo di ricarica. 

QUANTO COSTA INSTALLARE UNA WALLBOX?

Passiamo ora a capire quanto costano effettivamente le soluzioni domestiche e trattiamo nello specifico l’installazione della Wallbox. Si tratta di un apparecchio che ricorda la colonnina di ricarica pubblica, ma ovviamente di dimensioni più piccole. Per quanto riguarda la potenza massima a cui questa può arrivare, essa è di 7,4 kW in monofase, ma può arrivare anche fino a 22 kW in trifase

Abbiamo già detto che per ricaricare un’auto serve che il contatore di casa abbia una potenza minima di 3 kW. Questo cosa vuol dire? Che se installiamo una Wallbox da 7,4 kW, sempre fino a 3 kW arriverà, quindi sarebbe uno spreco. Questo aspetto è assolutamente da considerare prima di procedere con l’installazione di questa colonnina domestica.  

Questa può avvenire sia in un’area di utilizzo comune, come può essere il parcheggio di una struttura condominiale, sia in un’abitazione privata, come in una villetta. 

Per installare la Wallbox in un condominio è necessario presentare il progetto all’amministratore di condominio, che convocherà l’assemblea per valutare la compartecipazione delle spese e quindi l’utilizzo in comune della colonnina. Generalmente, la ricarica tramite le Wallbox condominiali avviene tramite carta Rfid, perché in questo modo ciascun condomino pagherà l’energia effettivamente consumata. Se l’assemblea rifiuta, si può comunque procedere con l’installazione della colonnina (previa autorizzazione), ma pagandola di tasca propria. Ovviamente, in quest’ultimo caso, l’utilizzo sarà solo a carico dell’effettivo proprietario, ovvero di chi ha partecipato alle spese. 

Il costo di una Wallbox varia a seconda di diversi elementi: il prezzo di partenza, solitamente è di 400-500 euro, ma il costo può salire fino a 3.000 € e oltre. All’interno di questo prezzo, in genere (ma non sempre), figurano anche l’installazione, la tipologia di modello scelto (con o senza RIFD, etc.) e ovviamente la sua potenza. 

Se ci si rivolge a un fornitore, nel pacchetto completo potrebbe finirci anche l’aumento di potenza del contatore qualora serva. I modelli operativi sono oltre 200 e vantano una potenza che va dai 3 kW agli oltre 300 kW. 

Alternativamente, si può acquistare privatamente e in autonomia la colonnina e sostenere anche le spese per l’installazione, che saranno a parte. In genere, la prima opzione ha un costo minore rispetto alla seconda, se ci sono più interventi da fare. 

Per installare una Wallbox ci vogliono generalmente 2-3 settimane.

Tabella comparativa

In questa tabella elencheremo a titolo indicativo alcuni fornitori che vendono Wallbox, i vari modelli disponibili e i prezzi (se presenti). La tabella può subire modifiche, aggiornamenti o integrazioni nel tempo. 

 

Provider Wallbox Caratteristiche Costo Inclusi nel pacchetto
Enel X Way JuiceBox 03 Potenza 3,7 kW 1.500 € Sopralluogo, installazione e IVA
Ricarica 11 h (tempo medio per batteria da 40 kWh)
JuiceBox 07 Potenza 7,4 kW 1.800 € Sopralluogo, installazione e IVA
Ricarica 5h30’ (tempo medio per batteria da 40 kWh)
JuiceBox 22 Potenza 22 kW Contattare l’azienda Contattare l’azienda
Ricarica 2h (tempo medio per batteria da 40 kWh)
A2A E-Moving Wallbox A2A Potenza 7,4 kW e ricarica 4h (tempo medio per batteria da 30 kWh) Da 1.850 € Ricarica in Plug & Charge
Potenza 22 kW e ricarica 1h30’ (tempo medio per batteria da 30 kWh)
Wallbox A2A Plus Potenza 7,4 kW e ricarica 4h (tempo medio per batteria da 30 kWh) Da 2.250 € Ricarica in Plug & Charge o con Carta RFID
Connettività WiFi e 3G/4G
Regolazione automatica potenza
Potenza 22 kW e ricarica 1h30’ (tempo medio per batteria da 30 kWh) Gestione tramite app E-Moving
80 € per ricarica pubblica tramite servizio A2A E-Moving
IrenGO Plug & Charge Potenza da 3.7 kW a 4.6 kW fino a 7.4 kW Contattare azienda Contattare azienda
Digital & Smart Potenza 3,7 kW e 4,6 kW Contattare azienda Contattare azienda
Hera Ricarica Privata Senza RFID Potenza 3,7 kW e 6 kW 1.399 € Kit per montaggio Wall Box a parte: 199 €
Con RFID Potenza 3,7 kW e 6 kW 1.599 €
Duferco Easy 7 kW Potenza 7 kW Da 650 € (il prezzo sale in base alla configurazione dell’utente) Spedizione
Easy 22 kW Potenza 22 kW Da 750 € (il prezzo sale in base alla configurazione dell’utente)
Tesla Wall Connector Potenza fino a 22 kW 500 €  

 

RICARICA AUTO ELETTRICA: COSA CONVIENE?

Abbiamo visto che caricare un’auto elettrica porta un risparmio rispetto al normale rifornimento di carburante e anche in caso di rincaro delle tariffe, il risparmio alla fine è ben tangibile, almeno per il momento. Cosa si può fare per ottimizzare ulteriormente il risparmio? 

  • Prediligere soluzioni domestiche di ricarica: abbiamo visto che la ricarica lenta tramite le prese elettriche a casa o una wallbox, anche se impiegano più tempo, sono molto più economiche rispetto alle stazioni di ricarica pubblica; 
  • Approfittare di abbonamenti, se vantaggiosi, solitamente più economici rispetto alle tariffe a consumo; 
  • Ottimizzare la guida e ridurre o, ancor meglio, eliminare i pesi inutili nell’auto elettrica, perché pesano sulle prestazioni e sul consumo di energia; 
  • Confrontare costantemente le tariffe dei vari provider, sia per quanto riguarda le tariffe a consumo, sia per quanto riguarda gli abbonamenti a tariffa fissa; 
  • Prestare attenzione ai costi extra
  • Tenere l’auto nell’area di ricarica solo per il tempo strettamente necessario, per evitare addebiti extra che in alcuni casi, come nei Supercharger Tesla, possono essere molto cari. 


QUANTO COSTANO LE CARD PER RICARICARE L’AUTO ALLE COLONNINE?

Come abbiamo scritto in un precedente paragrafo, la ricarica elettrica presso le stazioni di rifornimento può essere attivata tramite app mobile del gestore, oppure tramite una Card rilasciata dallo stesso provider. Queste tessere hanno un costo specifico, ecco quale: 

Provider

b

App mobile

Enel X Way

16 €

JuicePass

Plenitude Be Charge

Be Card 50: 50 €

Be Card 100: 100 €

Be Card 150: 150 €

Be Charge

Emobitaly

Piano Start: gratis

Piano Pro: 5 €/mese

Emobitaly

A2A E-Moving

Acquisto tramite app 

A2A E-Moving

Ionity

Si paga con carta di credito

IONITY

IrenGo

Acquisto tramite app a 16 €

IrenGO

Shell Recharge Solution

Richiedibile tramite app

Shell Recharge

Queenergy

2 carte incluse nei piani Family e Business

Queenergy

Hera

20 € al mese fino a 50 kWh + 0,40 € per ogni kWh aggiuntivo

Hela Ricarica

Duferco

65 € fino a 100 kWh 

95 € fino a 150 kWh 

249 € fino a 400 kWh

D-Mobility

EvWay

10 € per 1.000 coccinelle (crediti, vige la tariffa a consumo);

25 € per 2.500 coccinelle (crediti, vige la tariffa a consumo);

49 € per 5.000 coccinelle (crediti, vige la tariffa a consumo)

Evway

Neogy

35 € per l’attivazione

Neogy Mobility



Aggiungi un commento
Ritratto di RubenC
7 dicembre 2022 - 09:42
2
Io uso sempre la Flat Large di Enel X, molto conveniente.
Ritratto di alveolo
7 dicembre 2022 - 09:44
Ohimamma, e cos'è la nuova divinacommedia?! A memoria l'articolo più lungo qui comparso. Ma è tanto bello la mattina nel tragitto ordinario, passando davanti a un paio di distributori, vedere dai cartelli esposti a quanto va la benzina e fare il pieno, o arrivederci alla prossima. Da delirio, si prospetta un futuro distopico
Ritratto di luigigor
7 dicembre 2022 - 09:49
sicuramente venderanno una app che ottimizza il problema della ricarica dandoti in tempo reale il fornitore, l'orario e la modalità per spendere meno. E i tordelli che ci sono cascati comprando la app e la EV saranno sbattuti da una parte all'altra come Paolo e Francesca danteschi trascinati dal vento mutevole, nel girone infernale degli elettordannati Hahahahahha!
Ritratto di alveolo
7 dicembre 2022 - 10:20
Io sono già preoccupato per quando un domani sarà praticamente obbligatorio per tutti prendere una ev, o nisba. Io proprio non mi ci ritrovo in questo fatto di armarsi di pazienza e tempo da investire a vuoto, e vivere per l'auto per starle appresso come se fosse una maxi tamagotchi da accudire. Con le auto che ho avuto il livello di sfruttabilità e utilità è sempre stato di ben altro livello
Ritratto di RubenC
7 dicembre 2022 - 12:26
2
alveolo, non sai di cosa parli. L'auto elettrica la sa gestire pure mio nonno di 80 anni (che ha una Zoe).
Ritratto di alveolo
7 dicembre 2022 - 14:40
Gli 80enni, eccetto tuo nonno ovviamente, spesso si fanno tutta l'uscita in seconda marcia e la cosa gli sta benissimo che nemmeno se ne accorgono. Ripeto, è u n a q u e s t i o n e d i s t a n d a r d s c h e c i s i i m p o n e. Al ribasso siamo tutti bravi ad accettare le cose. Non è essere più furbi degli altri non voler provare a risparmiare o a ottimizzare un qualcosa, ma solo essere propensi ad accontentarsi
Ritratto di RubenC
7 dicembre 2022 - 18:04
2
Non hai capito il commento o fai finta di non capirlo.
Ritratto di Newcomer
9 dicembre 2022 - 16:48
Ruben le elettriche sono già finite
Ritratto di RubenC
9 dicembre 2022 - 16:56
2
Sicuro, newcomer. E i Norvegesi torneranno in massa alle diesel Euro 0.
Ritratto di bojvolante
9 dicembre 2022 - 19:52
E in Svizzera saranno proibite dal 1 gennaio

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