Bonus Retrofit dell’auto 2023: cos’è, come funziona, quanto costa e come fare domanda

Legge e burocrazia
Pubblicato 26 febbraio 2023

Il Bonus Retrofit 2023 è un contributo statale per convertire un'auto in elettrica, molto utile per chi vuole "attualizzare" una classica e utilizzarla in città.

A partire dallo scorso 15 febbraio 2023 è possibile richiedere il cosiddetto bonus retrofit elettrico per l’auto. In sintesi, si tratta di un contributo di 3.500 euro che è rivolto a tutti quei proprietari di veicoli che intendono installare sulla propria auto un sistema di riqualificazione elettrica in sostituzione del motore endotermico. I fondi messi a disposizione per questa misura ammontano a 14 milioni di euro, quindi il bonus è valido fino a esaurimento delle risorse: lo scopo del beneficio rientra in quell’insieme di misure che favoriscono il processo di transizione ecologica e la decarbonizzazione del sistema dei trasporti. La domanda di questo bonus si fa su un’apposita piattaforma web dedicata, che è stata messa a disposizione degli utenti interessati proprio lo scorso 15 febbraio

In questo articolo andremo a spiegare cos’è il bonus retrofit nel dettaglio, a chi serve, come funziona il beneficio e quali sono le modalità per presentare la domanda. 

BONUS RETROFIT ELETTRICO 2023: COS’È E A COSA SERVE

Il bonus retrofit elettrico è oggetto del decreto del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili del 19 luglio 2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 settembre dello stesso anno. Qui si definiscono le regole di attuazione del bonus, i veicoli coinvolti, le funzioni e gli importi del contributo. 

Il bonus retrofit consiste in un contributo pari al 60% destinato alla riqualificazione elettrica del veicolo, fino a un importo massimo di 3.500 €. Quindi, il contributo copre fino al 60% il costo dell’intervento, ma non oltre i 3.500 euro, intento a sostituire il motore endotermico con un sistema di riqualificazione elettrica. 

A ciò si aggiunge anche un ulteriore contributo del 60% relativo alle spese riguardanti l’imposta di bollo per l’iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico e l’Imposta Provinciale di Trascrizione. 

CHI PUÒ ACCEDERE AL BONUS

Tenendo conto di questa finalità, il bonus si rivolge ai proprietari di veicoli per il trasporto di persone e merci immatricolati in origine con motore a combustione interna e che tra il 10 novembre 2021 e il 31 dicembre 2022 abbiano effettuato l’installazione del sistema di trazione elettrica. 

Il bonus è riservato ai proprietari dei seguenti veicoli: 

  • M1: veicoli destinati al trasporto di persone, con almeno 4 ruote e al massimo 8 posti a sedere (escluso il sedile del conducente); 
  • M1G: fuoristrada progettati per il trasporto di persone, con al massimo 8 posti a sedere (escluso il sedile del conducente); 
  • M2: veicoli progettati per il trasporto di persone, con più di 8 posti a sedere (escluso il sedile del conducente) e massa massima non superiore a 5 tonnellate; 
  • M2G: fuoristrada progettati per il trasporto di persone, con più di 8 posti a sedere (escluso il sedile del conducente) e massa massima superiore a 5 tonnellate;
  • M3G: fuoristrada progettati per il trasporto di persone, con più di 8 posti a sedere (escluso il sedile del conducente) e massa massima superiore a 5 tonnellate; 
  • N1: veicoli progettati per il trasporto di merci, con massa massima non superiore a 3,5 tonnellate;
  • N1G: fuoristrada progettati per il trasporto merci, con massa massima non superiore a 3,5 tonnellate. 


L’intervento di sostituzione del motore endotermico con un sistema di riqualificazione elettrica deve essere effettuato da un installatore autorizzato, ovvero un’impresa esercente l’attività di autoriparazione, come da Legge n. 122/1992, con almeno uno dei seguenti codici Ateco (validi anche come attività secondaria): 

  • 45.20.3: riparazione di impianti elettrici e di alimentazione per autoveicoli (include la riparazione di sistemi di iniezione elettronica, la riparazione dei carburatori, le officine di riparazione, l’installazione degli impianti GPL e metano; 
  • 45.20.1: riparazioni meccaniche di autoveicoli (include le riparazioni meccaniche, gli interventi di manutenzione ordinaria, le riparazioni meccaniche di veicoli speciali). 


COME FARE DOMANDA

A partire dalle ore 12 dello scorso 15 febbraio 2023 è possibile presentare apposita domanda. Ricordiamo che, come stabilisce il decreto, il contributo potrà essere erogato solo a chi ha effettuato l’intervento oggetto del bonus tra il 10 novembre 2021 e il 31 dicembre 2022: stiamo quindi parlando di interventi già compiuti, le cui spese siano provate. 

Il bonus è erogato presentando apposita domanda sulla piattaforma web dedicata, che è disponibile dallo scorso 15 febbraio all’indirizzo https://retrofit.consap.it. Per richiedere il contributo si deve compilare la domanda accedendo con la propria identità digitale, quindi tramite SPID

Una volta effettuato l’accesso, comparirà la pagina Compila l’Istanza, nella quale si dovranno riempire le caselle non riempite. Oltre ai dati anagrafici e al codice fiscale, il form richiede anche l’indirizzo e-mail, se si è persona privata fisica o persona giuridica e altre informazioni sul veicolo oggetto del bonus, tra cui la targa, la categoria del veicolo e la data di installazione del motore. In caso si sia persona giuridica, saranno richieste ulteriori informazioni sulla società. 

Il secondo step richiede informazioni sulle spese sostenute, fondamentali per l’erogazione del contributo: quindi sarà richiesto di specificare l’importo dell’intervento, l’imposta di bollo per l’iscrizione al PRA e l’Imposta Provinciale di Trascrizione. 

A seguire bisognerà compilare i dati di accreditamento, inserendo l’Iban e il nome dell’intestatario del conto, quindi allegare la documentazione richiesta, ovvero le fatture e il documento d’identità valido, e infine la firma, che dovrà essere sia autografa sia digitale. 

Completata questa procedura, si potrà inviare la domanda, oppure salvarla e inviarla in un secondo momento se serve caricare altri documenti che al momento non si hanno a disposizione. 

COME OTTENERE IL BONUS RETROFIT 2023: RIEPILOGO INFORMAZIONI DA ALLEGARE

Le informazioni di cui sopra sono incluse nella dichiarazione sostitutiva da allegare all’istanza e, di preciso, sono: 

  • Numero di targa del veicolo oggetto del bonus; 
  • Data dell’installazione, bisognerà allegare:
    • Copia della fattura; 
    • Copia della quietanza di pagamento della fattura (se non contenuta in fattura), effettuata tramite modalità di pagamento tracciabile; 
    • Copia del Documento Unico di circolazione aggiornato.
  • Spese riguardanti l’imposta di bollo per l’iscrizione al PRA e all’IPT, allegando relative attestazioni; 
  • Codice IBAN per l’accredito del contributo; 
  • Cognome e nome dell’intestatario del conto corrente (o denominazione sociale, in caso di persona giuridica); 
  • Indirizzo e-mail


IL RIMBORSO PUÒ ESSERE REVOCATO?

Come stabilito dall’articolo 6 del Decreto MIMS del 19 luglio 2022, il rimborso può essere revocato solo “in caso di accertata indebita fruizione totale o parziale del contributo per il verificarsi del mancato rispetto delle condizioni previste”. Per la revoca del rimborso si procederà inoltre al recupero delle somme erogate anche tramite iscrizione a ruolo. 



Aggiungi un commento
Ritratto di Comparsa
26 febbraio 2023 - 12:53
Eh, magari. Ho provato a cercare qualcosa in Italia, costo dai 10.000 ai 30.000 (dipende dal tipo di auto) e autonomie attorno ai 100 km. Tutto tranne che appetibile. Peccato, mercato ancora acerbo.
Ritratto di TheViking
26 febbraio 2023 - 20:15
già... ad un costo contenuto anche 100km di autonomia non farebbero schifo, eh! Ma spendere 20K o più e poi manodopera ecc... si va veramente su una elettrica usata.
Ritratto di Maurino004
26 febbraio 2023 - 12:58
1
Però sarebbe un peccato fare retrofit su auto storiche meccanicamente in ordine
Ritratto di Comparsa
26 febbraio 2023 - 13:12
@Maurino: certo, beccare un V6 o V8 (sto tirando a caso) storico e poterlo ripristinare, non ha prezzo. Ma, parlo del mio caso specifico, un 4 cilindri spompissimo (credo viaggiasse, da nuovo, attorno ai 30 CV) con erogazione polmonica (lo ricordo ancora, attorno ai 90 km/h si spegneva, e facevi una fatica boia a tenerla dritta, col volante con un gioco di più di mezzo giro), ecco, in questo caso, prima di buttare una carrozzeria iconica e ancora valida, potrebbe essere una soluzione. Certo, alle condizioni attuali che propone il mercato in Italia, tanto vale tenerla ferma al chiuso e acquistarsi una elettrica nuova. Sempre secondo me, of course.
Ritratto di Maurino004
26 febbraio 2023 - 17:47
1
Non è un fatto di prestazioni, da quel punto di vista qualsiasi motore a carburatore è nettamente inferiore ai motori elettrici moderni. Avere il due cilindri ad aria e il cambio non sincronizzato è parte integrante di una 500. Poi se si trova una 500 restaurabile senza motore o con motore gravemente compromesso può essere interessante metterci il motore della lavatrice e una pila per muoverla.
Ritratto di Maurino004
26 febbraio 2023 - 17:49
1
Se proprio dovessi comprarmi l'auto elettrica comunque vorrei una uno retrofittata
Ritratto di Santhiago
26 febbraio 2023 - 14:04
E sulla sicurezza di certi mezzi, niente da dire?
Ritratto di ziobell0
26 febbraio 2023 - 15:05
altro modo immondo di buttare nel W.C. del denaro
Ritratto di Flynn
26 febbraio 2023 - 19:46
33 Imola con 653 Cv. L’arma definitiva! Bhe ammesso che il telaio non si accartocci.
Ritratto di realista
27 febbraio 2023 - 00:06
1
:) si accartoccia eccome...

DA SAPERE PER CATEGORIA

listino
Le ultime entrate
  • Nissan Juke
    Nissan Juke
    da € 25.000 a € 33.560
  • Cupra Tavascan
    Cupra Tavascan
    da € n.d. a € n.d.
  • Mitsubishi Eclipse Cross
    Mitsubishi Eclipse Cross
    da € 48.200 a € 52.350
  • Micro Mobility System Microlino
    Micro Mobility System Microlino
    da € 19.720 a € 24.790
  • Volvo XC90
    Volvo XC90
    da € 77.950 a € 100.250

PROVATE PER VOI

I PRIMI CONTATTI

  • Fiat 600 1.2 Hybrid La Prima
    € 30.950
    La nuova variante mild hybrid della simpatica e pratica crossover compatta Fiat 600 si affianca alla “gemella” elettrica. In ripresa è fluida e svelta e non fa neanche troppo rumore, ma i rivestimenti interni sono un po’ troppo rigidi.
  • Cupra Tavascan 77 kWh VZ
    65.000  circa
    Prima suv elettrica della casa, in questa versione bimotore la Cupra Tavascan è scattante e tiene bene la strada, ma la corsa lunga del pedale del freno non convince nella guida brillante. Ampio e comodo l’originale abitacolo, completa la dotazione.
  • Toyota Yaris Cross 1.5 Hybrid 131 CV Premiere
    € 37.400
    Aggiornamenti per la piccola crossover full hybrid Toyota Yaris Cross: schermi più grandi, aiuti alla guida migliorati e, soprattutto, questa nuova versione con 131 CV. Lo sprint migliora, ma resta un po’ di “effetto scooter”.