BASTA POCO - Purtroppo quando arriva il caldo le pagine di cronaca dei quotidiani riportano tragiche notizie di bambini dimenticati in auto sotto il solleone dai loro genitori. Sembra incredibile ma, presi dalla fretta e dalla tante cose da fare, qualche papà o qualche mamma può distrarsi e non considerare che la temperatura nell’auto si alza anche di 15° dopo appena una quarto d’ora. L’esposizione a un calore eccessivo ha effetti più repentini sui bambini che sugli adulti: la ridotta statura dei “piccoli” fa aumentare anche cinque volte più velocemente la loro temperatura corporea rispetto a quella dei genitori. Di conseguenza, l’ipertermia (il “colpo di calore”) può manifestarsi dopo appena 20 minuti che si è sottoposti a forti temperature e in due ore si può arrivare al decesso del bambino.
QUALCHE CONSIGLIO - Per prevenire il rischio di abbandonare il bambino in auto (magari allontanandosi dal veicolo mentre dorme e, quindi, non “accorgendosi” della sua presenza) si possono seguire semplici precauzioni. Per esempio, posizionando accanto al bimbo oggetti indispensabili come il portafogli, la borsa e le chiavi di casa. Si può anche annotare nel promemoria del telefonino frasi come “bimbo a bordo”: all’ora prestabilita il cellulare squillerà, scongiurando eventuali (tragiche) distrazioni. Utili anche i piccoli retrovisori supplementari (costano pochi euro) da posizionare all’interno dell’auto (di solito si fissano al parabrezza con una ventosa) e puntati verso il “piccolo” seduto sul divano: avendolo sempre sott’occhio, è più facile ricordarselo…
AIUTI EXTRA - Si stanno anche sviluppando sistemi elettronici appositamente studiati per evitare di abbandonare i bambini in macchina. Per esempio, sono già disponibili app da scaricare negli smartphone (per esempio iAlert e Driver’s Little Helper) e collegate via Bluetooth a un sensore posizionato nel seggiolino fissato nel veicolo. Altri dispostivi simili fanno a meno del telefono e, sempre basati su un sensore nella seduta del seggiolino, vengono alimentati dalla presa accendisigari dell’auto: quando si spegne il motore, emettono un segnale acustico (è il caso del Remmy). Si sta anche pensando a seggiolini già integrati di sensori (leggi qui la news) con avviso “anti dimenticanza”. Tuttavia, come ci ha detto il tecnico di una nota azienda italiana di accessori per l’infanzia che abbiamo interpellato, il problema non è la tecnologia (disponibile), ma la difficoltà di omologare un prodotto così complesso e il prezzo elevato a cui sarebbe commercializzato. Per ovviare a questi inconvenienti “l’ingegno italico” si è già messo in moto e sono stati brevettati due interessanti sistemi (attualmente in attesa di essere industrializzati e commercializzati. Il primo (leggi qui la news) collega con dei sensori il seggiolino del bimbo con quello dell’adulto: quando quest’ultimo si alza, emette un cicalino. L’ultimo in ordine di tempo, prevede un cuscino (da posizionare sul divano dell’auto o sul seggiolino) sempre dotato di sensori collegati a un allarme, che suona quando si apre una porta. Il tutto è alimentato da una semplice batteria a “pastiglia” per gli elettrodomestici (leggi qui per saperne di più).