Come si paga la ricarica dell’auto elettrica?

Vivere con l'auto
Pubblicato 10 aprile 2025

Cresce il parco circolante a zero emissioni, ma districarsi tra le modalità di pagamento alle colonnine può essere complicato. Ecco le opzioni disponibili, dai piani a consumo alle soluzioni flat, fino ai pagamenti diretti.

Anche se meno rapidamente rispetto a quanto molti pensavano, le auto elettriche si stanno diffondendo sempre più. Ma una volta scelta la vettura a zero emissioni, sorge spontanea la domanda: come si paga l’energia alle colonnine pubbliche? Se la ricarica domestica è semplice e legata alla bolletta di casa, quella “on the road” presenta un panorama variegato di opzioni, in continua evoluzione.

CON L’APP

Il metodo oggi più diffuso si basa sull’utilizzo di applicazioni dedicate o tessere fornite dai cosiddetti Mobility Service Provider (MSP). Grandi nomi come Enel X Way, Be Charge (ora parte di Plenitude), A2A, Duferco Energia e attori internazionali come Ionity o Tesla, offrono i propri servizi tramite registrazione online. L’utente scarica l’app, crea un account, associa un metodo di pagamento - solitamente carta di credito, prepagata o PayPal - e può così gestire le ricariche. Tramite l’app si localizzano le stazioni compatibili, si avvia e si interrompe l’erogazione di energia, e si riceve l’addebito per il servizio. Molti provider inviano anche una comoda tessera fisica (RFID) da avvicinare alla colonnina per l’autenticazione.

A CONSUMO O IN ABBONAMENTO?

Questi servizi propongono generalmente due modelli tariffari principali:

  • Pay-per-use (a consumo): Si paga esattamente per i kWh prelevati. La tariffa unitaria varia significativamente in base alla potenza della colonnina: più economica per le ricariche lente in corrente alternata (AC), più costosa per quelle rapide e ultra-rapide in corrente continua (DC), spesso utilizzate per i viaggi più lunghi. Attenzione anche a possibili costi legati al tempo di occupazione dello stallo oltre il termine della ricarica.
  • Abbonamenti (flat): A fronte di un canone mensile fisso, si ha a disposizione un pacchetto di kWh (es. 50, 100, 200 kWh/mese) a un costo unitario generalmente più conveniente rispetto alle tariffe a consumo. È la soluzione ideale per chi prevede di utilizzare frequentemente le colonnine pubbliche.


PIÙ OPERATORI IN UN’UNICA APP

Per chi non vuole “legarsi” a un solo operatore, esistono le piattaforme di interoperabilità. App come Nextcharge, Plugsurfing, Shell Recharge, o servizi integrati come Telepass Pay o MooneyGo, permettono, con un unico account, di accedere alle reti di ricarica di molteplici operatori convenzionati. La comodità è innegabile, ma è sempre consigliabile verificare le tariffe applicate, che potrebbero includere piccole commissioni per il servizio di roaming.

COL POS

Una tendenza in crescita, spinta anche da normative europee che mirano alla semplificazione, è il pagamento diretto alla colonnina. Un numero crescente di stazioni, soprattutto quelle di nuova installazione e ad alta potenza, è dotato di terminali POS che consentono di pagare la singola sessione di ricarica utilizzando una comune carta di credito o debito contactless, esattamente come si farebbe a un distributore di benzina, senza necessità di app o registrazioni preventive.

PLUG & CHARGE

Alcune auto elettriche e alcune stazioni di ricarica a corrente continua offrono la possibilità di ricaricare senza aver bisogno di scaricare applicazioni né di usare carte di credito. Le colonnine abilitate sono in grado di riconoscere l’auto compatibile a questo tipo di ricarica semplicemente collegando l’auto alla colonnina. La ricarica avviene in modo automatico e il suo costo viene addebitato sul metodo di pagamento scelto.

SUPERCHARGER

Infine, un caso a parte è quello dei Tesla Supercharger. Sebbene storicamente riservati ai veicoli della casa americana (con addebito automatico sull’account Tesla), molti Supercharger sono ora accessibili anche ad auto elettriche di altre marche compatibili, previo utilizzo dell’app Tesla per avviare la sessione e gestire il pagamento.



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Ritratto di Tfmedia
10 aprile 2025 - 19:43
2
C'è da studiare parecchio, AUGURI !!!
Ritratto di Leonubi75
11 aprile 2025 - 08:52
Una vera inutile giungla capace di scoraggiare chi magari stava facendo un pensiero su un'ipotetica auto elettrica. Pensare subito di farli come normali distributori di carburante era troppo semplice!
Ritratto di RaptorF22Stradale
12 aprile 2025 - 23:28
1
Si paga con lo stipendio da fame che danno in Italia
Ritratto di Carlopd
10 aprile 2025 - 20:02
Dopo aver letto l'articolo direi ... vai con il diesel
Ritratto di Corrado Mauceri
10 aprile 2025 - 20:10
Pagamento con bancomat il migliore
Ritratto di Gasolone xv
10 aprile 2025 - 21:12
Questo articolo rende gia da solo l'idea di quanto sia ridicola la mobilita elettrica
Ritratto di Gasolone xv
10 aprile 2025 - 21:14
Solo dei nerd seg@ioli possono definire progresso una situazione del genere
Ritratto di endurist
10 aprile 2025 - 21:25
Dopo aver letto l'articolo , vai con le full . L'energia la produce da sola in frenata e in rilascio , quando non basta parte il termico .
Ritratto di Mbutu
10 aprile 2025 - 21:42
Ma app tutta la vita. Stando alla legge italiana, poi, il pos è stato un inutile aggravio di costi cui siamo stati sottoposti tutti per far felici i mai cuntent (che spesso, poi, neanche hanno una bev). La vera semplificazione si sarebbe ottenuta spingendo forte sull'interoperabillitá.
Ritratto di Vinbroken
10 aprile 2025 - 23:42
Più difficile a dirlo che a farlo, però capisco che per una buona parte delle persone spaventi questa cosa, basta guardare la fila che la gente è disposta a fare anche solo per pagare le bollette quando si può fare tranquilamente in automatico o dal cellulare sul divano...

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