L’alternatore è un sistema indispensabile per il funzionamento di un’auto. In questo articolo andremo a vedere cos’è, di cosa si compone e come funziona, qual è il suo scopo, ovvero a cosa serve e perché è fondamentale per il funzionamento corretto di un’auto. Inoltre, vedremo anche perché e come scoprire se si rompe e cosa bisogna fare a riguardo. Generalmente, un alternatore auto rotto va sostituito, e quindi daremo un occhio anche al mercato per scoprire quale sia il range di prezzi dominante.
Abbiamo detto che l’alternatore è fondamentale per il funzionamento dell’auto, ma perché? L’alternatore è un generatore di corrente alternata di piccole dimensioni, che ha lo scopo di convertire l’energia meccanica in energia elettrica, andando così a supportare la batteria, ma anche tutti gli altri sistemi elettrici che caratterizzano un’auto. Si compone di due parti principali:
L’alternatore è collegato al motore tramite due elementi, ovvero la cinghia e la puleggia. La cinghia è quell’elemento che si occupa di far funzionare l’alternatore, alimentandolo, e quindi è di supporto anche alla batteria e a tutti gli impianti ausiliari di cui si caratterizza la vettura. La puleggia, invece, permette la conversione dell’energia meccanica in energia elettrica.
L’alternatore auto si trova nel vano motore ed è facile riconoscerlo perché ha una forma circolare, con gli avvolgimenti in evidenza. Sintetizzando, la struttura è formata dallo statore, che è il corpo dell’oggetto, da una piastra di diodi, che servono a convertire la corrente alternata in corrente continua, e dal rotore che con i suoi avvolgimenti consente la generazione del campo magnetico. Non mancano una ventola per il raffreddamento, delle spazzole che servono per alimentare la corrente e un regolatore di tensione.
Nei veicoli Mild Hybrid, invece, l’alternatore è rimpiazzato da un impianto elettrico che vanta maggiore potenza e tensione, e che serve sia da generatore, sia da motore, con un’apposita batteria dedicata che immagazzina l’energia sprigionata durante i rallentamenti e le frenate, per poi farla riemergere durante la fase di accelerazione (nella foto qui sotto).
La legge di Faraday-Neumann-Lenz spiega l’induzione elettromagnetica e il funzionamento dell’alternatore auto si basa proprio su questa legge. Quando l’alternatore è in funzione, infatti, assicura un costante flusso di energia elettrica all’auto, necessaria per l’alimentazione della batteria e per il funzionamento degli altri circuiti, primo tra tutti l’accensione del motore.
La cinghia dell’alternatore aziona il moto del rotore: questo movimento va a generare un campo elettromagnetico, che a sua volta induce delle forze elettromotrici all’interno dello statore. La corrente alternata generata dall’alternatore diventa continua grazie all’azione di un raddrizzatore a diodi, per poi andare ad alimentare la batteria.
Pertanto, l’alternatore serve ad alimentare tutti i circuiti elettrici facenti parte di un’auto. Non solo la batteria, come abbiamo visto, ma anche il motorino di avviamento, i sistemi di sicurezza, i tergicristalli e le luci.
La potenza degli alternatori non è sempre uguale: questa dipende in modo diretto dalla potenza del motore dell’auto a cui va collegato. Solitamente non devono esserci grosse differenze di potenza tra quella dell’alternatore e quella del motore, perché la potenza in eccesso sarebbe inutile (il massimo della potenza impiegata equivale a quella del motore, non di più), mentre un quantitativo considerevolmente inferiore sarebbe pericoloso e dannoso.
Altro aspetto da considerare è la capacità delle batterie da caricare: l’alternatore dovrebbe avere una potenza del 30% circa della capacità della batteria per un funzionamento adeguato.
Un’ulteriore informazione utile da sapere sulla potenza dell’alternatore auto riguarda l’equiparazione tra l’assorbimento di potenza e la generazione di elettricità. Generalmente, se l’alternatore assorbe un KW di potenza del motore, poi genera 0,8 KW di elettricità, in quanto l’efficienza ruota attorno all’80%. Questo elemento è importante perché il rendimento complessivo dell’alternatore è dato proprio dal rapporto tra potenza assorbita e potenza erogata.
Come abbiamo scritto nei paragrafi precedenti, l’alternatore è una parte fondamentale dell’auto, perché consente il regolare funzionamento di tutti i sistemi elettrici. Ma cosa succede quando l’alternatore non funziona e come accorgersi se è guasto?
Di seguito elenchiamo alcuni casi di criticità in cui l’anomalia può dipendere dall’alternatore:
Le anomalie sopra elencate possono dipendere dall’alternatore, ma anche dagli elementi che sono collegati a questo sistema, come la cinghia di trasmissione, la puleggia e le varie connessioni.
Se l’alternatore è guasto, allora occorre sostituirlo.
Quando l’alternatore rotto va sostituito e la prima cosa da fare è conoscere il numero di serie, importante per sapere le caratteristiche del modello originale e non avere sorprese.
Quanto costa sostituire un alternatore? Difficile dare un prezzo univoco, più semplice fornire una forbice di prezzo. A influire sul prezzo finale dell’alternatore sono diversi fattori, tra cui il tipo di motore e la vettura nella quale andrà installato. Generalmente un nuovo alternatore costa tra i 100 e i 350 euro: a questo prezzo, poi, bisognerà aggiungere anche il costo della manodopera.