Filtro antiparticolato: spia, quando cambiarlo e a cosa serve

Tecnica
Pubblicato 03 ottobre 2022

Cos’è il filtro antiparticolato, a cosa serve e cosa bisogna fare quando si accende la spia? Una guida su questo dispositivo adottato sui veicoli diesel.

Il filtro antiparticolato è una componente molto importante per i veicoli con motore diesel, perché contribuisce a depurare i gas di scarico e quindi a ridurre le emissioni inquinanti. Il filtro antiparticolato, noto anche con il suo acronimo Fap, può tuttavia andare incontro ad alcuni problemi: cosa bisogna fare quando si accende la spia? Quando occorre cambiarlo e quanto può costare? 

COS’È IL FILTRO ANTIPARTICOLATO E A COSA SERVE

Il filtro antiparticolato, noto anche come Fap o Dpf (Diesel Particulate Filter), è una sorta di catalizzatore la cui funzione è quella di determinare un minore impatto ambientale riducendo le particelle di Pm10 e quindi le emissioni nocive e inquinanti nell’atmosfera e al tempo stesso garantendo l’efficienza del motore. 

Questo sistema di depurazione dei gas di scarico è montato sui veicoli diesel Euro 4 e successivi (divenendo obbligatorio dai modelli Euro 5) e si trova nei pressi del sistema di scarico. 

Il Fap è stato introdotto sulle vetture diesel a partire dal 2000 in Europa. Il suo ingresso nel mercato si deve al Gruppo PSA (Peugeot-Citroen), che lo produsse e diffuse nel 1999.

COME FUNZIONA

Il filtro antiparticolato agisce per mezzo di un filtrante composto in carburo di silicio che presenta una struttura alveolare formata da canali e celle, le quali hanno lo scopo di trattenere le particelle. Il filtro si avvale anche di un additivo in cerina, che ha il fine di formare agglomerati di Pm10 più grandi, in modo tale da agevolarne la filtrazione. 

Abbiamo detto che il filtro antiparticolato è simile a un catalizzatore come struttura, ma a differenza di quest’ultimo, i canali di cui è composta sono chiusi a una delle due estremità: il motivo alla base di questa chiusura è molto semplice, visto che in tali canali vengono trattenuti gli agglomerati di Pm10, mentre i gas fuoriescono tramite le pareti, sfruttandone la porosità. Quando l’accumulo di particelle raggiunge un determinato livello (ovvero un quantitativo prestabilito di chilometri percorsi), avviene la rigenerazione, vale a dire un processo automatico di pulizia del filtro. 

Quindi, possiamo dire che il funzionamento del Fap avviene in due momenti distinti:

  • Raccolta e trattenuta delle particelle emesse;
  • Rimozione delle particelle tramite rigenerazione. 


La rigenerazione avviene tramite un incremento della temperatura dei gas di scarico, innescato da un’aggiunta di carburante la cui infiammazione determina la combustione del residuo intrappolato. Il livello di temperatura che si raggiunge durante questo processo, infatti, è tale (oltre 600 gradi) da bruciare i residui che sono andati a formarsi e che, se dovessero permanere, ridurrebbero gradualmente l’efficienza e le prestazioni del motore. 

Un problema che può intervenire durante il processo di rigenerazione sta proprio nel raggiungimento di queste temperature. Infatti, può accadere che se l’auto è in città anziché su strade a scorrimento veloce, la temperatura dei gas di scarico fatica a raggiungere il livello sopra scritto, pertanto il processo rischia di essere molto più lungo. 

COSA SUCCEDE SE SI ACCENDE LA SPIA DEL FILTRO ANTIPARTICOLATO?

Normalmente, nei modelli più datati, quando iniziava il processo di rigenerazione ma le temperature elevate non erano state ancora raggiunte, si accendeva l’apposita spia del Fap, che poi si spegneva a processo completato. Per far sì che il processo avvenisse nella maniera più efficiente, era necessario che l’auto viaggiasse costantemente a una velocità oltre i 60 chilometri orari per quei pochi minuti in cui avveniva l’operazione, ove ovviamente questo fosse possibile. A oggi, per evitare ulteriori problemi, le case produttrici lanciano sul mercato nuovi modelli con la spia del Fap che si accende solo in caso di malfunzionamento.

Nel caso in cui la spia del filtro antiparticolato dovesse accendersi, questo significa che c’è un’anomalia del filtro e pertanto è necessario forzare la procedura di rigenerazione. Se questa spia resta accesa, oppure si accende in contemporanea con quella che indica un problema al motore, bisogna recarsi presso un’officina specializzata dove ci si occuperà di forzare la rigenerazione

CHE PROBLEMI PUÒ DARE UN FILTRO ANTIPARTICOLATO SPORCO?

Altri segnali che indicano che c’è qualcosa che non va nel filtro antiparticolato, oltre all’accensione della spia, sono l’aumento dei consumi e il calo delle prestazioni o la perdita di potenza del motore. Se queste anomalie continuano nel tempo, il filtro antiparticolato potrebbe finire per essere intasato, rompersi e quindi portare a problemi più gravi. 

Infatti, un filtro intasato può compromettere il rendimento del motore e causare problemi al sistema di iniezione, causando un calo delle prestazioni e della potenza del motore e aumentando in modo considerevole il consumo di carburante. 

COSTI

Come per ogni intervento meccanico, i costi per la riparazione o sostituzione del filtro antiparticolato dipendono da alcuni fattori. Mediamente, il costo di una semplice rigenerazione forzata non supera i 150 euro, mentre per la revisione del Fap ci si aggira attorno a una somma pari a 500 euro. Il costo s’impenna se si rende necessaria la sostituzione del Fap: in questo caso, mediamente e a seconda del veicolo, la forbice di prezzo varia tra 1.500 e 5.000 euro. 



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Ritratto di Alvolantino
3 ottobre 2022 - 21:43
Trovo assurdo alla luce del dieselgate omettere un particolare fondamentale della rigenerazione del fap riguardante il PM10 e di conseguenza l'inquinamento! Quest'ultimo infatti viene semplicemente ridotto in particelle più piccole e rilasciato dall'auto nel momento della rigenerazione, causando gravi problemi di salute! É risaputo che il pm2.5 può insidiarsi più pericolosamente! É solo una fortuna se un auto con FAP non rigenera in città, per la salute di tutti! Il tutto ovviamente perché non vengono controllati i valori inferiori al PM10 e quindi per la legge sono a posto, peccato non sia così. Occorre passare il prima possibile all'elettrico e lasciarsi alle spalle queste pessime trovate! ⚡
Ritratto di Gordo88
3 ottobre 2022 - 23:03
1
Un commento argomentato, incredibile!!
Ritratto di Gordo88
3 ottobre 2022 - 23:02
1
Io sapevo che la cerina nei diesel psa servisse ad abbassare la temperatura necessaria ad eseguire la rigenerazione, ma forse mi sbaglio.. comunque belli questi articoli tecnici, soprattutto in un periodo dove scarseggiano le novità automobilistiche
Ritratto di Il bue
4 ottobre 2022 - 09:28
6
Basta eliminarlo, e si risolve ogni problema di affidabilità dei motori diesel. Evviva il fumo nero
Ritratto di TheViking
4 ottobre 2022 - 10:04
poi si modifica il percorso del tubo di scarico e anziché portarlo al silenziatore, si fa entrare in abitacolo. E si risolvono due problemi in un colpo solo!
Ritratto di Leo78
4 ottobre 2022 - 10:35
Guarda e nemmeno tanto fumo nero...conosco tanti e di tanti ho letto che lo hanno eliminato e nonostante tutto superavano le revisioni ma soprattutto non fumavano affatto...credo che il punto sia la mappatura ed in particolare il rapporto aria combustibile...che diventa "pulito" quando ti rimappano dopo sostituzione per non fartela fumare...quindi rinunciando alle riprese da supercar i diesel possono benissimo essere puliti e non fumare senza l'aborto del FAP/DPF...comunque leggendo l'articolo credevo di essere tornato indietro di 10 anni, sarà stato ripreso da qualche archivio storico...anche perché vorrei informare la redazione che il FAP/DPF ce l'hanno anche le auto a benzina
Ritratto di TheViking
4 ottobre 2022 - 11:21
@Leo78, che alle revisioni non guardino l'opacità dei fumi di scarico è risaputo. Ma ho conosciuto anche tantissima gente che dopo aver levato il FAP se ne è pentita per un motivo: la puzza. Ringrazio il Cielo comunque che attualmente il diesel stia tornando ad essere la motorizzazione per le persone a cui _davvero_ serve una vettura diesel perché la situazione era veramente sfuggita di mano, tipo quando si producevano persino vetture di segmento A con motore a gasolio...
Ritratto di marcoveneto
4 ottobre 2022 - 10:42
Interessante sapere che nei primi modelli si accendeva la spia quando rigenerava. Ora non è più così, ma mi accorgo che sta rigenerando perchè al minimo la macchina gira quasi a 1000 giri, anzichè i normali 900. Troverei utile che la macchina avvisasse quanti km mancano alla rigenerazione, in modo che uno può pianificare una tratta di guida "extraurbana" dando così al filtro la possibilità di pulirsi adeguatamente.
Ritratto di Blueyes
4 ottobre 2022 - 12:37
1
concordo, sulla mia la spia si accende se interrompi la rigenerazione un tot di volte, ma mi piacerebbe che si accendesse sempre quando rigenera per farmela portare a termine tranquillo. Intanto monitoro l'intasamento con un'app che si collega alla presa OBD2 oppure guardando il consumo istantaneo e la temperatura dei gas di scarico che schizza a 600°
Ritratto di marcoveneto
4 ottobre 2022 - 13:24
Interessante l'idea di collegarsi all'OBD. Comunque sembra che a volte il costruttore ci "goda" ad avere macchine con il filtro intasato. Basterebbe poco per dare all'utilizzatore le info necessarie per sapere quando rigenera. Uno si adeguerebbe ben volentieri alle "esigenze" del motore.

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