L’immatricolazione dell'auto è una pratica di cui gli automobilisti, solitamente, non devono occuparsi in prima persona, perché le pratiche vengono sbrigate dal concessionario che vende l’auto nuova. Tuttavia, ci sono alcuni casi, come quelli di reimmatricolazione o immatricolazione di un’auto estera, in cui si può scegliere di procedere con autonomia e quindi è utile sapere come funziona e quali documenti bisogna presentare oltre ai costi da dover sostenere. Tutte informazioni che troverete in questo articolo-guida, in cui ci occuperemo di analizzare l’immatricolazione auto sotto ogni aspetto.
L’immatricolazione dell'auto è una procedura fondamentale che consente il diritto di circolare. In breve, senza immatricolazione, un’auto non può circolare e, se fermata, si rischiano sanzioni pesanti.
Con l’immatricolazione il veicolo viene registrato presso l’ANV, ovvero l’Archivio Nazionale Veicoli della Motorizzazione Civile, contestualmente all’iscrizione presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA), utile ai fini del rilascio della carta di circolazione (oggi Documento unico di circolazione) e della targa.
L’immatricolazione è uno step che certifica l’acquisizione di un veicolo e il relativo possesso. Se si acquista un’auto nuova presso un concessionario, è quest’ultimo che si occupa di sbrigare le pratiche burocratiche, pertanto la consegna del veicolo avverrà quando il processo di immatricolazione è stato completato.
Quando si acquista l’auto dal concessionario, quest’ultimo incarica un’agenzia di pratiche automobilistiche di immatricolare il veicolo presso l’ufficio provinciale della Motorizzazione Civile e iscriverlo al PRA, tramite lo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA). Per eseguire queste operazioni, occorre presentare apposita documentazione, ovvero:
Una volta verificati tutti i documenti, saranno rilasciati il Documento unico di circolazione, il documento unico che include la carta di circolazione e il certificato di proprietà, e la coppia di targhe del veicolo.
La procedura appena descritta è valida anche se si esegue questa operazione in autonomia, ovvero senza rivolgersi a un concessionario e a un’agenzia di pratiche auto, ma visto che le condizioni affinché ciò accada possono essere diverse, tratteremo questo argomento in un paragrafo successivo.
Una volta presentata tutta la documentazione richiesta presso lo STA, bisognerà attendere circa 3 giorni lavorativi affinché la procedura di immatricolazione auto sia completata.
Quanto costa immatricolare un’auto? Non è possibile dare una risposta universale a questa domanda, visto che le spese possono variare in base ad alcuni parametri, determinati in particolare dal tipo di auto che deve essere oggetto di nuova immatricolazione e dalla provincia di residenza dell’acquirente del veicolo. Ci sono comunque delle spese fisse da sostenere, che risultano essere le seguenti:
Il costo totale dell’immatricolazione auto, indicativamente e facendo una media, si aggira attorno ai 300 euro.
Per quanto riguarda l’IPT, è bene sapere che questa è composta da due voci. Un costo fisso stabilito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, per i veicoli fino a 53 kW, più un costo che varia in base ai kW per tutti quei veicoli che eccedono questa soglia. Quest’ultima cifra, tuttavia, può essere cambiata dalle Province, che possono applicare una maggiorazione (fino massimo al 30%). Per l’IPT sono previste anche di esenzioni (motocicli, minivolture, paticolari categorie di disabili e associazioni di volontariato) o riduzioni (auto storiche o speciali).
Il costo fisso stabilito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze varia in base la tipo e alla potenza dei veicoli, come da seguente tabella:
Tipo e potenza veicoli |
Importo |
Motocarrozzette e trattrici agricole |
150,81 € |
Autoveicoli e autovetture fino a 53 Kw, autobus e trattori stradali fino a 110 Kw |
150,81 € |
Autoveicoli e autovetture oltre 53 Kw |
3,5119 € per ogni Kw |
Autobus e trattori stradali oltre 110 Kw |
1,7559 € per ogni Kw |
Veicoli a motore per trasporto cose fino a 7 q.li; 7 – 15 quintali; 15-30 quintali;
>80 quintali |
199,35 €; 290,25 €; 326,40 €; 380,63 € 452,93 € 519,56 € 646,60 € |
Rimorchi per trasporto cose fino a 20 quintali; 20 – 50 quintali; >50 quintali |
265,98 €; 356,36 € 452,93 € |
Rimorchi per trasporto persone fino a 15 posti; 16 – 25 posti; 26 – 40 posti; >40 posti |
229,82 €; 253,58 €; 302,13 € 362,55 € |
Atti soggetti a IVA (solo nelle Province Autonome di Trento e Bolzano) |
150,81 € |
Formalità relative ad atti con cui si costituiscono, modificano o si estinguono diritti reali di garanzia con un minimo di 150,81 € |
1,46% |
Formalità relative ad atti diversi da quelli altrove indicati aventi a oggetto prestazioni a contenuto patrimoniale con un minimo di 150,81 € |
7,80% |
Di seguito, la tabella delle maggiorazioni previste dalle Province, come riportato sul sito ACI.
Maggiorazione |
Province |
30% |
Agrigento, Alessandria, Ancona, Ascoli Piceno, Asti, Bari, BAT, Belluno, Bergamo, Biella, Bologna, Brescia, Brindisi, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Caserta, Catania, Catanzaro, Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Cuneo, Enna, Firenze, Fermo, Foggia, Forlì-Cesena, Frosinone, Genova, Imperia, Isernia, L’Aquila, La Spezia, Lecce, Lecco, Livorno, Lodi, Lucca, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Matera, Messina, Milano, Modena, Monza e Brianza, Napoli, Novara, Nuoro, Oristano, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Perugia, Pesaro Urbino, Pescara, Piacenza, Pisa, Pistoia, Potenza, Prato, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Rieti, Rimini, Roma, Rovigo, Salerno, Sassari, Savona, Siena, Siracusa, Sud Sardegna, Taranto, Teramo, Terni, Torino, Trapani, Treviso, Varese, Venezia, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Verona, Vibo Valentia, Viterbo |
25% |
Crotone, Sondrio, Ferrara |
20% |
Arezzo, Avellino, Benevento, Regione Friuli Venezia Giulia, Grosseto, Latina, Reggio Emilia, Vicenza |
0% |
Aosta, Bolzano, Treno |
Eventuali riduzioni e agevolazioni possono essere state applicate dalle città metropolitane: in questo caso, per avere un quadro più completo della situazione, è bene consultare il sito istituzionale di riferimento.
Di seguito il tariffario relativo al costo delle targhe dell'auto, variabile in base al tipo di veicolo:
Tipo targa |
Importo |
Targa prova prodotta dallo studio di consulenza |
5,95 € |
Ciclomotori |
13,20 € |
Macchina agricola e operatrici semoventi o targa prova |
17,86 € |
Rimorchio |
24,04 € |
Motoveicolo |
21,63 € |
Targa ripetitrice veicoli trainati da autoveicoli |
24,04 € |
Targa quadrata autoveicolo |
40,23 € |
Rimorchi escursionisti esteri |
18,78 € |
Ripetitrici escursionisti esteri |
18,78 € |
Formato A per polizia locale |
40,60 € |
Moto per polizia locale |
21,63 € |
Ciclomotore per polizia locale |
13,20 € |
Macchine agricole e operatrici trainate |
18,78 € |
Autoveicoli escursionisti esteri |
32,35 € |
Motocicli escursionisti esteri |
17,86 € |
CD, CC, NU |
17,86 € |
Aosta, Trento e Bolzano: targa motoveicolo |
23,52 € |
Aosta, Trento e Bolzano; targa autoveicolo formato A |
44,40 € |
Aosta, Trento e Bolzano: targa autoveicolo formato B |
44,04 € |
È possibile conoscere l’anno di immatricolazione dal numero di targa. Come già saprete, la targa è il numero dell’immatricolazione del mezzo. Tramite la targa, che di fatto è un documento d’identità del veicolo, si può risalire a diverse informazioni, tra cui il nome dell’intestatario, le caratteristiche tecniche del veicolo, le scadenze di bollo auto e revisione, l’eventuale fermo amministrativo e, come detto, l’anno di immatricolazione.
Queste informazioni si possono ottenere richiedendo al Pubblico Registro Automobilistico una visura per targa. L’operazione non è gratuita e costa 6 €.
Un altro modo per controllare l’anno di immatricolazione è leggere il numero che c’è scritto sull’estremità destra della targa: dovrebbe esserci un numero che indica per l’appunto l’anno di immatricolazione (rappresentato dalle ultime due cifre, ad esempio 01). Tuttavia, questo non è sempre possibile perché non tutte le targhe presentano più questa informazione.
In alternativa, si può usare un tool online messo a disposizione dall’ACI o dall’Agenzia delle Entrate: inserendo il numero di targa è possibile conoscere alcuni dati, tra cui il pagamento del bollo auto e altre informazioni relative al veicolo, compreso l’anno di immatricolazione.
Abbiamo detto che la targa è il numero di immatricolazione del veicolo: sulla carta di circolazione, questo dato è contrassegnato dalla lettera A.
Per conoscere l’anno di immatricolazione, invece, seguendo la legenda, bisogna consultare la lettere B.
L’immatricolazione di un’auto usata è una procedura richiesta nel caso in cui intervengano precisi eventi, come lo smarrimento o il danneggiamento o il furto della targa. Si parla anche di reimmatricolazione, visto che è a tutti gli effetti un rinnovo dell’iscrizione al PRA.
Un altro evento che può richiedere la reimmatricolazione è un trasferimento di proprietà del veicolo, quindi l’acquisto di un’auto usata, per il quale serve il passaggio di proprietà e il cambiamento di targa, se venditore e acquirente provengono da due province diverse.
Anche in questo caso, della procedura se ne occupano l’Ufficio provinciale della Motorizzazione Civile e il Pubblico Registro Automobilistico. L’iter è lo stesso sopra descritto, così come le tempistiche (3 giorni lavorativi per ottenere la nuova targa). Entro 60 giorni, l’acquirente dovrà comunicare il trasferimento di proprietà.
La procedura di immatricolazione è la stessa anche nell’eventualità in cui si acquisti un’auto estera. Infatti, anche in questo caso bisognerà presentare apposita documentazione presso la Motorizzazione Civile per l’immatricolazione e iscrivere il veicolo al PRA. L’iter è valido sia per le auto nuove, sia per le auto usate.
Questo è uno dei casi più comuni in cui si procede con le pratiche burocratiche in autonomia, anche se molti preferiscono assegnare questo compito alle agenzie di pratiche auto.
La procedura è obbligatoria e se non la si esegue si rischiano sanzioni pesanti. L’articolo 132 del Codice della Strada, infatti, recita quanto segue: “Gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi immatricolati in uno Stato estero e per i quali si sia già adempiuto alle formalità doganali […] sono ammessi a circolare in Italia per la durata massima di 1 anno, in base al certificato di immatricolazione dello Stato di origine, in conformità alle Convenzioni internazionali ratificate dall’Italia”. Qualora non si dovesse immatricolare il veicolo estero dopo l’anno, si andrebbe incontro al pagamento di una sanzione tra 711 e 2.848 €, oltre al sequestro amministrativo che sarà valido fino alla reimmatricolazione completata del veicolo stesso (o alla sua definitiva esportazione).
Non ci sono grandi differenze tra i costi indicati in un paragrafo precedente, ma andrà aggiunta la tassa regionale per il passaggio di proprietà, il cui costo, ovviamente, varia in base alla Regione di riferimento.
Anche in questo caso, come in quelli sopra riportati, è possibile presentare la documentazione all’Ufficio provinciale della Motorizzazione Civile e richiedere l’iscrizione al PRA in autonomia, oppure rivolgendosi allo Sportello Telematico dell’Automobilista. Tuttavia, se il Paese di provenienza dell’auto estera è fuori dall’Unione europea, si potrà procedere solo tramite la prima modalità, quindi presso la Motorizzazione Civile.
Tra i documenti da presentare, oltre a quelli già citati in precedenza, spuntano il Modello NP2D e la traduzione ufficiale (redatta da un traduttore consolare riconosciuto) della documentazione, nel caso in cui non siano presenti accordi bilaterali tra l’Italia e il Paese di provenienza dell’auto.
Se la richiesta si fa presso lo STA, allora bisognerà presentare il modello NP2C (se è richiesta l’iscrizione al PRA) o il NP2D (in presenza di un atto di vendita firmato dal venditore), più il modello TT2119 compilato e firmato dall’acquirente (scaricabile qui).
Fondamentale, in entrambi i casi, è anche la presenza del certificato di conformità.
Le tempistiche di una immatricolazione auto estera sono variabili e dipendono prevalentemente dal tempo che occorre agli uffici preposti per effettuare le opportune verifiche finalizzate a certificare l’idoneità del veicolo. Una volta completate le verifiche, i tempi per il completamento della procedura non sono difformi da quelli già citati, attestandosi sui 3 giorni lavorativi circa.
Grazie a un provvedimento varato dalla Legge di Bilancio 2021, è diventato possibile recuperare le targhe originali delle auto storiche e d’epoca. Sarà quindi possibile far sì che l’auto storica abbia la sua targa originale: cade il divieto di replica delle targhe dopo determinati eventi, come la radiazione dal PRA. Una buona notizia per i collezionisti e per i valori di mercato delle auto stesse.