Per capire quale norma antinquinamento rispetti la nostra auto, bisogna controllare le sigle nella carta di circolazione a pagina 2 al punto V.9 (immagine qui sopra). Dall’entrata in vigore delle normative Euro 5 è tutto più semplice: la “classe di emissioni” viene indicata chiaramente anche a pagina 3 del libretto (immagine qui sotto).
Non si tratta di una normativa vera e propria: per consuetudine, vengono definite così le automobili immatricolate fino al 31 dicembre 1992 (anche se dotate di catalizzatore) e con emissioni inquinanti superiori a quelle previste dalla norma Euro 1.
La prima classificazione ecologica arriva nel 1993 (un anno più tardi per le auto a benzina con peso superiore a 2500 kg, per le diesel di oltre 2000 kg, oppure con più di sei posti, e per le fuoristrada). Nella carta di circolazione si trovano queste sigle:
La seconda fase normativa scatta nel 1997, e si applica alle auto immatricolate dal 1° gennaio (sempre con deroga di 12 mesi per le vetture a benzina con peso superiore a 2500 kg, per le diesel di oltre 2000 kg o con più di sei posti e per le fuoristrada).
Ulteriori restrizioni per monossido di carbonio, ossidi di azoto, idrocarburi incombusti e particolato dal gennaio 2001 (un anno dopo per le automobili con peso massimo superiore a 2500 kg). E sempre più sigle tra cui districarsi:
Nel 2006 (nel 2007 per le vetture con peso massimo superiore a 2500 kg) norme ancora più severe. Diversi i modelli a gasolio che ricevono il filtro antiparticolato, dispositivo segnalato, a volte, nella carta di circolazione.
Il 1° settembre 2009 entra in vigore per i nuovi modelli questa normativa, che si applica a tutte le vetture immatricolate dal 1° gennaio 2011. Nella carta di circolazione sono indicati la “classe di emissioni” e la presenza del filtro antiparticolato.
Dal 1º settembre 2014, per i nuovi modelli, vengono via via introdotte le norme Euro 6, sempre riportate in modo esplicito nella carta di circolazione a pagina 3. Si articolano su cinque livelli: 6a, 6b, 6c, 6d-TEMP e 6d.