Pressione delle gomme: ci vuole quella giusta

Sicurezza
05 aprile 2013

Mantenere le gomme alla giusta pressione è importante per la sicurezza e per contenere i consumi di carburante.

FARE I CONTI GIUSTI - Chi più spende, meno spende, dice un vecchio adagio popolare. A volte pare uno slogan pubblicitario per le grandi firme, ma non di rado contiene una certa verità. Per esempio con le gomme delle auto; o meglio, con la loro manutenzione. Una indagine condotta dalla Dekra, l’azienda specializzata in servizi automobilistici, ha rilevato che il 40% degli automobilisti controllano la pressione delle gomme meno di una volta all’anno. A quanto pare per una questione di pigrizia e trascuratezza ma anche per un malinteso senso del risparmio (gommisti e addetti delle stazioni di servizio chiedono ben poco per l’operazione). Ecco, quel risparmio lì, è una situazione che rende veritiero il citato proverbio “Chi più spende…”. Infatti a fronte di un risparmio di pochissimi euro, si va incontro a un sicuro aumento dei costi per quanto riguarda le gomme stesse e per i consumi di carburante. E questo senza tenere conto della conseguenza sicuramente più importante: quella della perdita di sicurezza che si verifica nel viaggiare con un’auto con le gomme non alla giusta pressione.

USURA ANOMALA E MAGGIORE - Per quanto concerne i costi delle gomme, se si trascura di mantenere la giusta pressione, essi aumentano perché il battistrada si consuma molto più velocemente. La cosa è presto spiegata: se la gomma manca di pressione, si sgonfia, quindi è maggiore la superficie che tocca a terra; e non c’è bisogno di essere gommisti per comprendere che in tale situazione la gomma si logora di più. E non si creda che allora convenga viaggiare con una pressione superiore a quella corretta. Anche in questo caso la conseguenza è un consumo anomalo , superiore al normale. La differenza è che con la gomma poco gonfia il consumo si verifica ai lati del battistrada, mentre se la pressione è eccessiva è la zona centrale che si usura più in fretta. 

pressione gomme

MENO TENUTA DI STRADA - Val la pena ribadire che in entrambi i casi le conseguenze sono negative per la sicurezza. Con gomme al di sotto della pressione giusta, la vettura diventa più difficile da controllare facendo assumere all’auto un’andatura ondivaga, causata dal non ottimale rapporto tra gomma e cerchio. Nel caso che la gomma sia invece gonfiata troppo, è la ridotta superficie di contatto che rende instabile la marcia. In entrambi i casi la situazione si traduce in una perdita di sicurezza. Per quanto riguarda l’aspetto dei maggiori costi si può calcolare che con la pressione sbagliata, il degrado del battistrada aumenta fino al 20%, mentre i consumi di carburante aumentano per il maggiore lavoro che il motore deve fare per contrastare le maggior difficoltà di rotolamento delle ruote. Si calcola che con una pressione più bassa di un bar, il consumo cresce del 5-6%. 

PERDITE SEMPRE - Il controllo della pressione delle gomme non è legato solo a condizioni o fatti particolari (urti contro marciapiedi, sassi eccetera) ma deve essere effettuato con regolarità sempre. Questo perché le gomme tendono a perdere pressione anche senza che si verifichi traumi. A lasciar passare un po’ aria è la stessa gomma (si stimano in 5-6 centesimi di bar al mese), oltre alle perdite che possono esserci tra cerchio e pneumatico. 
pressione gomme
SENSORI DI PRESSIONE - Da poco si parla dell’obbligo di equipaggiare le auto (è obbligatorio in fase di omologazione dall’anno scorso) con il sistema di rilevamento della pressione di gonfiaggio delle gomme, per fornire l’informazione al conducente, in continuazione. Esistono due tipi di questi dispositivi: uno si basa su una vera e propria misurazione della pressione all’interno della gomma (foto qui sopra), con invio del dato rilevato all’apposita centralina elettronica della vettura, attraverso impulsi radio. L’altro sistema invece si basa sulla misurazione dei numeri di giri che compie ogni ruota (attraverso i sensori dell’Abs). Tenendo conto che una gomma meno gonfia ha una minore circonferenza, e quindi deve fare più giri rispetto a quelle gonfiate giuste, il dispositivo calcola quanto è la differenza, traducendola in pressione. Chi dispone sulla propria auto di uno di questi dispositivi (non importa di quale dei due tipi) deve seguirlo con scrupolo, e periodicamente farlo tarare dal gommista, sapendo che non è un’operazione semplicissima.


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Ritratto di Robx58
6 aprile 2013 - 21:15
13
però il manometro che fa parte del kit insieme al compressore, non vale una cicca, pensa che con quello Michelin che ho comprato ( €.35 ) c'è una differenza notevole, se il Michelin misura 2.0 bar, quello del kit segna 2.4 , che però non è costante la differenza, esempio la ruota posteriore della mia moto deve essere gonfiata a 2,9 bar sul manometro economico viene riportato 3.6 vatti a fidare. Poi anche se hai un gommista vicino casa, non misurerà mai la pressione a gomma fredda, perchè nel tragitto si è riscaldata. Meglio spendere 250 euro una volta per comprare il compressore e il manometro e poi lo usi come vuoi senza ringraziare nessuno, poi, in casa può servire per altre necessità, gonfiare un pallone, una gomma della bicicletta, pulire i filtri dell'aria, i tappetini ecc...
Ritratto di mao2151
6 aprile 2013 - 17:22
guarda che mica ho parlato di anni ma solo di km! con la citroen 120000 li ho fatti in 50 mesi e due erano nuove se hai letto il commento ,con la kia 78000 km in tre anni e poi le ho cambiate ,con il 127 15000 in 18 mesi e ho dovuto buttare le anteriori .Non mi durano piu di 4 anni e non faccio economia sulle gomme ,faccio solo km
Ritratto di Zack TS
6 aprile 2013 - 18:53
1
eh appunto, nel tuo caso sono troppi km.....bisogna tenerle 4 anni massimo in generale, ma non puoi tenerle 4 anni se dopo due sei già a 60000, so che il cambio gomme ha un costo e posso capire, ma la sicurezza viene prima di tutto e una gomma con 100000 km sicuramente ha delle pecche da questo punto di vista ;)
Ritratto di mao2151
7 aprile 2013 - 16:34
basterebbe essere un po piu informati correttamente prima di giudicare.Sui siti di Michelin e di Bridgeston ,case costruttrici di pneumatici serie ,dicono chiaramente che non si può quantificare a priori la durata dello pneumatico viste le troppe variabili quali stile di guida,condizioni di utilizzo ,temperature e non ultimo un corretto gonfiaggio ma tutti e due i costruttori affermano che "dopo i 5 anni di vita degli pneumatici questi ANDREBBERO controllati da un gommista(e non cambiati) e che sicuramente NON DOVREBBERO esserlo per piu di 10 dico DIECI anni.La sicurezza in auto non si fa a cacchio ma tenendo controllati freni ammortizzatori bracci dello sterzo e pneumatici senza per questo doverli per forza cambiare ai 4 anni.Come ti ho detto dopo un anno e mezzo ho cambiato le gomme alla 127 perche consumate e non sono andato ai 4 anni.Ci vuole solo testa e non incoscienza.

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