I motori Renault Type H, noti anche come Serie H, rappresentano una famiglia di propulsori a benzina, molti dei quali turbocompressi (TCe), nati dall’alleanza franco-giapponese a partire dal 2009. Questi motori sono stati progettati per offrire un downsizing, mantenendo prestazioni vivaci grazie alla sovralimentazione e puntando a ridurre consumi ed emissioni. Lanciati con un’architettura a 4 cilindri, in seguito la gamma si è ampliata con unità a 3 cilindri. In comune, le diverse tipologie di propulsori hanno però alcune caratteristiche:
I motori Renault Type H sono stati utilizzati da una vasta famiglia di veicoli: naturalmente della Renault e della Nissan, ma anche della Dacia, della Mitsubishi e della Mercedes.
Introdotto nel 2009, il motore H4Jt di 1,4 litri (noto commercialmente come TCe 130) è stato uno dei primi a rappresentare la nuova filosofia costruttiva. Nasce partendo dai motori HR della Nissan, rispetto ai quali però ha una testata rivista, in particolare nei condotti di aspirazione, che sono stati riprogettati per la sovralimentazione. Con una potenza di 130 CV e una coppia di 190 Nm, questa unità ha trovato la sua collocazione ideale sotto il cofano di modelli Renault di segmento C, dimostrando come fosse possibile ottenere prestazioni brillanti anche con una cilindrata ridotta rispetto agli standard precedenti.
VERSIONE | MODELLI |
130 CV | Renault: Mégane III (2009-2013), Scénic III (2009-2013) |
Annunciato nel 2012, il 4 cilindri H5Ft da 1.2 litri si è distinto per la sua grande versatilità, venendo proposto in diverse varianti di potenza, comprese tra i 100 CV e i 130 CV. Questa flessibilità ne ha decretato un ampio successo, portandolo a equipaggiare una vasta gamma di modelli sia a marchio Renault che Dacia, oltre ad alcune applicazioni Nissan e Mercedes.
VERSIONE | MODELLI |
100 CV | Renault Mégane IV |
115 CV | Dacia: Dokker , Duster I e II, Lodgy Mercedes: Citan Nissan: Juke, NV250/NV300 Pulsar, Qashqai II Renault: Captur, Clio IV, Kangoo II, Mégane III e IV, Scénic III e IV |
120 CV | Renault: Captur, Clio IV |
125 CV | Dacia: Duster II |
130 CV | Renault: Kadjar, Mégane III e IV, Scénic III e IV |
Con il motore H4Bt di 0,9 litri, la Renault ha introdotto il suo primo propulsore moderno a tre cilindri, una scelta tecnica volta a massimizzare l’efficienza nei segmenti delle city car e delle utilitarie. Nonostante la cubatura ridotta, la sovralimentazione ha garantito prestazioni adeguate, grazie a una potenza di 90 CV e una coppia di 135 Nm, e consumi particolarmente contenuti. Dallo stesso motore sono state ottenute anche potenze più elevate per versioni particolarmente sportive di Smart Fortwo e Renault Twingo.
VERSIONE | MODELLI |
90 CV | Dacia: Logan II, Sandero II Nissan: Micra V Renault: Captur, Clio IV, Twingo III Smart: Fortwo, Forfour |
109 CV | Renault: Twingo III Smart: Fortwo, Forfour |
125 CV | Smart: Fortwo |
Accanto all’H4Bt venne sviluppato anche un altro propulsore a 3 cilindri, questa volta non turbo ma aspirato e con la cilindrata di un litro. Non è parente del turbo, ma nasce da un progetto del tutto nuovo. Viene sviluppato insieme alla Daimler ed è destinato a rappresentare l’unità d’ingresso per i modelli della Smart e la Renault Twingo, ma viene utilizzato anche su altri modelli del gruppo Renault.
VERSIONE | MODELLI |
65 CV | Renault: Clio V, Twingo III (dal 2019) |
67 CV | Dacia: Sandero III Mitsubishi: Colt VII Renault: Clio V |
71 CV | Renault: Twingo III (fino al 2019) |
72 CV | Renault: Clio VI |
73 CV | Dacia: Logan II e III, Sandero II Renault: Twingo III (dal 2019) |
Strettamente imparentati con i precedenti sono invece gli H4Dt e H5Dt, unità a 3 cilindri di un litro a cui viene aggiunta la sovralimentazione per offrire maggiore spunto, mantenendo comunque sotto controllo i consumi. Il primo è la versione iniziale a iniezione sequenziale multipoint indiretta e offre una potenza massima di 100 CV, mentre il secondo con iniezione diretta arriva fino a 117 CV.
VERSIONE | MODELLI |
91 CV | Dacia: Duster II, Logan III, Sandero III Mitsubishi: ASX II, Colt VII Renault: Captur II (dal 2020), Clio V (dal 2020) |
100 CV | Dacia: Duster II, Jogger, Duster II, Sandero III Nissan: Micra V Renault: Captur II (fino al 2020), Clio V (fino al 2020) |
110 CV | Dacia: Jogger |
117 CV | Nissan: Juke II, Micra V |
Annunciato alla fine del 2017, il quattro cilindri 1.3 H5Ht viene introdotto all’inizio dell’anno successivo. È frutto della collaborazione tra l’alleanza Renault-Nissan con la Daimler e quindi viene montato su diversi modelli dei vari marchi appartenenti a questi gruppi, con potenze che vanno da 100 fino a 163 CV.
Quali auto lo montano
VERSIONE | MODELLI |
100 CV | Dacia: Dokker, Lodgy Renault: Kangoo III, Express |
115 CV | Renault: Mégane IV, Scénic IV |
130 CV | Dacia: Dokker, Duster II, Lodgy Nissan: Townstar Renault: Captur I e II, Kangoo III |
140 CV | Nissan: Qashqai II e III Renault: Captur II, Kadjar, Mégane IV, Scénic IV |
150 CV | Dacia: Duster II Renault: Arkana, Captur |
154 CV | Renault: Captur II 160 CV - Nissan: Qashqai II e III, X-Trail III |
160 CV | Nissan: Qashqai II e III, X-Trail III Renault: Captur II, Kadjar, Koleos II, Mégane IV, Scénic IV, Talisman II |
Alcuni propulsori della famiglia H hanno manifestato problematiche che hanno preoccupato non poco i proprietari.
Valutare se un motore della famiglia Type H sia una scelta saggia dipende fortemente dalla specifica versione e dall’anno di produzione. I motori 1.2 TCe prodotti nel periodo critico (2012-2016) rappresentano un acquisto potenzialmente rischioso se non si ha certezza di una corretta manutenzione pregressa o di interventi risolutivi già effettuati. Il consumo d’olio e i rischi connessi alla catena di distribuzione sono fattori da non sottovalutare. Per i 0.9 TCe e 1.0 TCe, la questione della catena di distribuzione merita attenzione. È consigliabile verificare la storia manutentiva del veicolo e prestare attenzione a eventuali rumori sospetti provenienti dal motore, che potrebbero indicare un problema incipiente. Al contrario, il 1.3 TCe emerge come una scelta decisamente più solida. Le prestazioni sono generalmente apprezzate, i consumi contenuti e, finora, non ha manifestato le criticità diffuse dei suoi predecessori diretti.