Gasolio 100% bio: quali prospettive?

Tecnologia
Pubblicato 22 febbraio 2023

Il lancio commerciale del gasolio di origine biologica Eni HVOlution, presso alcune le stazioni di servizio, apre un nuovo capitolo nella storia dei carburanti in Italia.

DALLE PIANTE AL MOTORE - Eni ha già reso disponibile per l’erogazione, in 50 stazioni di servizio (vedi elenco più in basso), un biocarburante per motori diesel Eni HVOlution che sarà poi disponibile in 150 punti vendita entro marzo. Il nome di questo prodotto deriva dalla sigla HVO (Hydrotreated Vegetable Oil, olio vegetale idrogenato), un acronimo che fa capire come la materia prima venga da residui di lavorazione dell’industria agricola e oli vegetali raccolti da colture non in competizione con la filiera alimentare. Quest’ultima specificazione è molto importante perché la produzione di biomassa per i carburanti non deve sottrarre spazio alle colture destinate all’alimentazione. In questo senso Greenpeace già anni fa aveva messo in guardia dal possibile impatto che le coltivazioni destinate ai biocarburanti potevano avere sull’agricoltura destinata al consumo umano e animale (qui per saperne di più).

RAFFINAZIONE ONNIVORA - In quest’ottica Eni comunica che “è in grado di offrire ai propri clienti questo innovativo biocarburante grazie all’investimento realizzato a partire dal 2014 con la trasformazione delle raffinerie di Venezia e Gela in bioraffinerie, che dalla fine del 2022 sono divenute inoltre palm oil free. La tecnologia Ecofining permette poi di trattare un ampio ventaglio di materie prime vegetali di scarto e olii non edibili per produrre biocarburante HVO del quale Eni Sustainable Mobility è il secondo produttore in Europa”. I biocarburanti avanzati come Eni HVOlution sono uno degli strumenti per contenere le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti e l’Unione Europea ne promuove l’utilizzo attraverso direttive quali la RED II. A differenza dei biocarburanti tradizionali che derivano da colture in competizione con l’uso alimentare, quelli avanzati trattano scarti o colture che non sottraggono terreno all’agricoltura, come paglia, glicerina grezza, gusci, sfalci agricoli e forestali e rifiuti organici della raccolta differenziata. 

IL GIRO DELLA CO2 - L’Eni HVOlution è un biocarburante composto al 100% da HVO puro, con quest'ultimo già aggiunto, in percentuale del 15%, nel gasolio Eni Diesel + attualmente erogato da più di 3.500 stazioni di servizio in Italia. L’HVOlution, che è HVO al 100%, è già stato utilizzato da diversi clienti in veicoli per la logistica e per la movimentazione dei passeggeri a ridotta mobilità in ambito aeroportuale. I biocarburanti sono considerati CO2 neutral perché bruciando reimmettono nell’atmosfera l’anidride carbonica usata dalle piante nella loro crescita. La fotosintesi clorofilliana genera energia tramite la clorofilla e questa serve per trasformare l'anidride carbonica assorbita dall'aria in zuccheri e carboidrati. La produzione dei biocarburanti trasforma quindi in idrocarburi la CO2 fissata nei tessuti dei vegetali e quindi non si ha estrazione di composti del carbonio dal sottosuolo ma la trasformazione di quelli che sono già nell’atmosfera. I biocarburanti hanno inoltre il vantaggio di non contenere metalli pesanti e altre sostanze nocive che sono invece presenti nel petrolio.

QUESTIONE DI “G” - I biocarburanti non sono tutti uguali, con quelli di prima generazione - G1 - ottenuti direttamente dalle piante, per esempio trattando zucchero, amido, oli e grassi vegetali. Il biocarburante di seconda generazione G2 utilizza biomasse quali residui forestali, paglia, bagassa (è il residuo della macinazione e spremitura della canna da zucchero e colture dedicate non alimentari rapido accrescimento. Il biocarburante di terza generazione (G3) è in fase sperimentale e usa biomasse acquatiche, per esempio alghe autotrofe che funzionano per fotosintesi. I carburanti G1 sono visti come problematici perché il loro impatto ambientale è incerto, la loro disponibilità è limitata ed è in ‘competizione’ con le coltivazioni alimentari. I G2 appaiono invece promettenti perché le biomasse dalle quali derivano costano meno di quelle per i G1 e la loro produzione, basandosi su scarti vegetali, richiede meno energia e acqua con un bilancio dei gas serra più favorevole. 

IN NOME DELLA SOSTENIBILITÀ - Tenendo a mente queste criticità Eni ha siglato accordi e partnership che permettono di valorizzare gli scarti e i rifiuti utilizzandoli come materie prime per la produzione di biocarburanti quali l’HVOlution. Le controparti sono diversi paesi africani quali Kenya, Mozambico e Congo e nei quali l’azienda sta sviluppando degli agri-hub. Questi ‘poli produttivi’ sfruttano terreni marginali e aree degradate non in competizione con la filiera alimentare; la loro attività creerà inoltre opportunità di lavoro sul territorio. Dal Kenya è arrivato nella bioraffineria di Gela, poco tempo fa, il primo carico di olio vegetale prodotto nell’agri-hub di Makueni mentre a Venezia è arrivato un primo lotto di olii di frittura esausti. L’obiettivo è di coprire il 35% dell’approvvigionamento delle bioraffinerie Eni entro il 2025. 

BIOCARBURANTI, QUALI PROSPETTIVE? - Il bilancio delle emissioni di gas serra, che tiene conto di coltivazione, trasporto e conversione, mostra per i biocarburanti G1 una riduzione dal 45% al 60% rispetto ai combustibili fossili. La seconda generazione è ancora più efficiente con una riduzione che va dal 70% al 95% e questo è importante per diminuire  la CO2 complessiva del ciclo-vita di un veicolo (qui per saperne di più). Per quanto riguarda i costi di produzione, quelli dei G2 sono ancora superiori a quelli ex combustibili fossili (dal 20% al 50%), ma siamo molto vicini alla fattibilità economica del settore. 

NON PER TUTTI I MOTORI - I biocarburanti non sono adatti a tutti i motori e, come dichiarato da Laurent di Vito, responsabile vendite e nuove energie di Cummins (noto produttore di motori diesel per macchine e camion), essi “tendono a degradarsi nel tempo, il che pone problemi in termini di filtrazione, usura dei sistemi di iniezione, manutenzione di filtri e serbatoi, contengono batteri che possono creare composti acidi che possono danneggiare alcuni componenti: è quindi necessario adattare il motore al loro impiego”. In questo senso è possibile verificare la compatibilità all’utilizzo di HVOlution, prodotto EN 15940 (XTL), sul libretto di manutenzione della propria vettura. Un vantaggio dei biocarburanti è nel loro poter essere creati un po’ ovunque, a condizione che ci sia abbondanza di acqua. Si ritiene comunque che i biocarburanti non potranno mai raggiungere una produzione tale da coprire una quota apprezzabile dei consumi automobilistici: uno sbocco più adatto potrebbe essere quello dei trasporti aerei o ferroviari.

LE PRIME STAZIONI DI SERVIZIO CON HVOLUTION

Provincia Comune Indirizzo CAP Regione
Alessandria TORTONA S.S. 211 AL KM. 13+350 SN 15057 PIEMONTE
Alessandria CASALE MONFERRATO S.P. PER VALENZA KM.1+360 SN 15033 PIEMONTE
Bergamo DALMINE VIA PROVINCIALE 51 24044 LOMBARDIA
Bologna BOLOGNA VIA MARCO EMILIO LEPIDO 206 0206 40132 EMILIA-ROMAGNA
Bologna BOLOGNA VIA WILLIAM SHAKESPEARE 19 40128 EMILIA-ROMAGNA
Brescia REZZATO S.S.45BIS KM 0,49+300 25086 LOMBARDIA
Catanzaro CATANZARO VIA LUCREZIA DELLA VALLE GIA' STRADA DUE MARI SN 88100 CALABRIA
Chieti ORTONA SS 16 KM 468+204 LOC. S.LIBERATA SNC 66026 ABRUZZO
Cosenza CASTIGLIONE COSENTINO VIA PONTE CRATI 25 87040 CALABRIA
Cosenza CORIGLIANO CALABRO S. S. - 106 - LOCALITA' BRUSCATE -KM 12+265 - 87065 CALABRIA
Crotone CROTONE SS 106 KM 247+257 SNC 88047 CALABRIA
Cuneo CUNEO LOC. TETTO GARETTO, VIA SAVONA 82 12100 PIEMONTE
Firenze FIRENZE VIALE EUROPA SNC 50126 TOSCANA
Frosinone SORA VIA VILLA CARRARA SNC 03039 LAZIO
Genova GENOVA VIA LUNGOBISAGNO ISTRIA 29/R 29 R rosso 16141 LIGURIA
Genova Genova VIA SIFFREDI 54 R 16152 LIGURIA
La Spezia SANTO STEFANO DI MAGRA LOC. PRELLI SNC 19037 LIGURIA
Lecce LECCE ACCESSO SUPERSTRADA LE/BR - DIREZIONE BR. SNC 73100 PUGLIA
Livorno CASTAGNETO CARDUCCI FRAZ. DONORATICO VAR. AURELIA KM. 257 +665 57022 TOSCANA
Livorno COLLESALVETTI S.G.C. FI/PI/LI LOC.GRECCIANO SUD 64 57014 TOSCANA
Mantova GOITO S.S. N. 236 KM 14+332 46044 LOMBARDIA
Padova PADOVA CORSO STATI UNITI 27 35020 VENETO
Pavia SANNAZZARO DE' BURGONDI VIA F.LLI ROSSELLI, N. 17 27039 LOMBARDIA
Pesaro-Urbino FOSSOMBRONE SUPERSTRADA FANO GROSSETO KM 261+600 S.N. 61034 MARCHE
Pescara CITTA SANT'ANGELO LOC. SALINE VIA XXIV MAGGIO 1944 65013 ABRUZZO
Ravenna RAVENNA ROMEA NORD, 102 48100 EMILIA-ROMAGNA
Reggio Calabria GIOIA TAURO VIA SS 111 KM 2+710 SNC 89013 CALABRIA
Reggio Calabria POLISTENA STRADA GRANDE COMUNICAZIONE JONIO TIRRENO KM 8,700 89024 CALABRIA
Reggio Calabria REGGIO DI CALABRIA S.S. 106 KM 4 + 849 - LOC. RAVAGNESE SNC 89067 CALABRIA
Roma CERVETERI VIA SETTEVENE PALO KM 16,500 00052 LAZIO
Roma ROMA VIA CRISTOFORO COLOMBO 849 00144 LAZIO
Roma ROMA VIA CRISTOFORO COLOMBO 708 708 00144 LAZIO
Roma ROMA VIALE TOR DI QUINTO A MT. 55,60 DAL CIVICO 126 12 00191 LAZIO
Roma ROMA VIA SALARIA 1387 2 00138 LAZIO
Roma ROMA VIA DOMENICO TARDINI 84 84 00168 LAZIO
Salerno BATTIPAGLIA VIA BELVEDERE S.S.18 KM.72+800 SNC 84090 CAMPANIA
Salerno PADULA S.S.19 KM.86+200,. SNC, 84034 CAMPANIA
Salerno NOCERA SUPERIORE VIA NAZIONALE LOC.TA' CAMERELLE SNC 66 84015 CAMPANIA
Savona SAVONA VIA STALINGRADO/PIAZZALE AMBURGO 90 R 17100 LIGURIA
Savona CARCARE VIA NAZIONALE PIEMONTE 23 17043 LIGURIA
Taranto PALAGIANO STRADA STATALE 106 AL KM.474+220 S.N. 79019 PUGLIA
Terni ORVIETO SS AMERINA 205 KM. 52+330 SNC 05019 UMBRIA
Torino TORINO LARGO PALERMO 69 69 10152 PIEMONTE
Torino SETTIMO TORINESE VIA LEINI' 100 10036 PIEMONTE
Torino BUSANO S.P. TORINO/CUORGNE' KM.31+710 S.N. 10080 PIEMONTE
Treviso VILLORBA VIA LIVIANA SCATTOLON 4 31020 VENETO
Varese LONATE POZZOLO VIA V. VENETO S.P. EX S.S. N. 527 KM. 45+579,50 S 21015 LOMBARDIA
Venezia MESTRE VIA ORLANDA - MESTRE 6 30170 VENETO
Verona ZEVIO S.S. 434 TRANSPOLESANA KM 7+400 37059 VENETO
Vicenza CASSOLA S.S. 47 VALSUGANA KM 42+600 36022 VENETO


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Ritratto di Firebrand
22 febbraio 2023 - 11:47
Come hai giustamente intuito, son tutte supercaz.zole inventate dai baroni del petrolchimico per continuare a venderci la loro spazzatura tossica e velenosa.
Ritratto di Alfiere
22 febbraio 2023 - 15:27
2
Il litio per i tuoi elettrodomestici si estrae con macchinari diesel-elettrici da terzo mondo, e ti viene spedito in europa insieme all'alluminio e altri metalli che non produciamo con navi diesel o gas-elettriche.
Ritratto di Marcello7
23 febbraio 2023 - 11:02
Meglio poche auto elettriche per pochi eletti per girarci appena fuori città? L'auto elettrica costa troppo, non ha autonomia, non si ricarica velocemente e dopo 8 anni o 150000 km la butti nel cestino. Si tratta solo di una grande truffa per il consumatore, e nessun risparmio in termini di CO2. Se vogliamo togliere la CO2 serve fermare aerei e caldaie
Ritratto di Antonio Saja
23 febbraio 2023 - 16:25
Pienamente d’accordo. Ci stanno prendendo per i fondelli
Ritratto di Andre_a
22 febbraio 2023 - 12:10
Perché sarebbe ridicola la dicitura co2 free, scusa? Le piante sono forse il miglior sistema che abbiamo per intrappolare la co2. Se acquistando il mio prodotto, io mi impegno a piantare un numero congruo di piante, perché non dovrei essere premiato? Stessa cosa per il biodiesel: è co2 "neutral" perché se non fosse per la vendita del carburante, quelle piante non sarebbero mai esistite, e di conseguenza non avrebbero mai assorbito co2. Ho lasciato il neutral tra virgolette, perché lo sarebbe se le piante crescessero al naturale e venissero bruciate sul posto. Se introduciamo fertilizzanti, trasporto, trasformazione ecc. dubito che si riesca a rimanere neutrali. Sicuramente meglio dei combustibili fossili.
Ritratto di Firebrand
22 febbraio 2023 - 12:26
Ti sei risposto da solo :) Bruciare gasolio emette CO2 ed una serie interminabile di altre sostanze velenose e cancerogene. Se anziché prendere quello "già pronto", ottenuto zippando per centinaia di milioni esseri viventi già morti, ne crei di nuovo, coltivando appositamente degli esseri viventi... Non cambia nulla, se non il sadismo di creare degli esseri viventi per darli in pasto a delle macchine, senza alcun valore aggiunto.
Ritratto di marcoveneto
22 febbraio 2023 - 12:39
Diciamo che quel "CO2 free" fa pensare che non sia stata immessa nell'ambiente anidride carbonica. E non è vero, perchè è stata compensata. Questo lo si trova anche nelle bottigliette d'acqua San Benedetto, fatte chiaramente in plastica e quindi con derivati del petrolio. Quindi quello che non mi sta bene è che ci sia scritto CO2 free, potevano scrivere qualcosa di diverso. Con questa dicitura sembra che un biocarburante o una bottiglia di plastica siano green e senza emissioni di CO2. PS in ultima analisi vorrei capire chi controlla gli alberi piantati dalle aziende che dichiarano questa "neutralità" dalla CO2. PPS ovviamente queste "iniziative" sono meglio di niente, sia ben chiaro!
Ritratto di Andre_a
22 febbraio 2023 - 14:30
Un discorso di marchio, quindi? Può essere, ma non è facile trovare una sigla che sia al tempo stesso breve, chiara e corretta. Cosa scriveresti, "co2 compensated"? In ogni caso, se tu acquisti una bottiglia di S. Benedetto, sai che la tua azione non andrà a modificare la quantità di co2 presente nella nostra atmosfera. A livello globale cosa cambia, se questo è ottenuto producendo bottiglie senza emettere co2, oppure producendone ma poi riassorbendola? Quello dei controlli è senz'altro un punto da rivedere, visto che ad oggi la cosa è principalmente gestita tramite autocertificazioni
Ritratto di marcoveneto
22 febbraio 2023 - 23:08
"CO2 compensata" sarebbe più onesto, senza dubbio!
Ritratto di puccipaolo
22 febbraio 2023 - 20:13
6
Si intende il bilancio tra CO2 emesso dalla combustione e la CO2 consumata dalla pianta per crescere (fotosintesi). Con il fossile estrai dalla terra carbonio e lo immetti in atmosfera bilancio 100% sfavorevole per l'ecosistema. Se pianti una pianta e questa cresce bilancio 100% favorevole. In questo caso è patta, come a carte.

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