Affinata più volte (nel 2015, 2016 e 2018), la Mazda 6 continua a distinguersi per la linea grintosa e personale, elegante grazie alle forme fluide e all'assenza di orpelli. L’abitacolo ha invece uno stile sobrio, che fa pensare alle tedesche di qualche anno fa; la qualità è buona, con solo qualche dettaglio inadeguato alla classe della vettura. Lo spazio non manca nemmeno nella zona posteriore, grazie pure al divano che non penalizza un eventuale passeggero centrale; commisurato alle notevoli dimensioni dell’auto il bagagliaio, che all’occorrenza si può ampliare reclinando lo schienale frazionato (lo si sblocca tramite due leve sotto la cappelliera e libera una profondità utile di 220 cm). I motori a benzina (un 2.0 da 165 CV e un 2.5 da 192, solo con il cambio automatico) sono fluidi, ma non proprio energici, e anche rumorosi se sollecitati a fondo, mentre il 2.2 turbodiesel, disponibile con 150 o 184 CV, è vivace, pronto in un ampio campo di regimi e silenzioso; lo si può avere pure con il valido cambio automatico-sequenziale a 6 marce (al posto di quello manuale, dall'eccellente manovrabilità). Con il 2.2 a gasolio le prestazioni sono brillanti, e bene assecondate dalle doti di tenuta di strada della vettura; la maneggevolezza è buona, come pure il comfort (anche se le versioni con le ruote di 19" sono un po' salterine sullo sconnesso). Valida in rapporto al prezzo, la dotazione della Mazda 6 comprende anche numerosi dispositivi di assistenza alla guida di ultima generazione.