CHE CALDO - L'Europa è sotto la morsa delle correnti africane che portano le temperature oltre i 35 gradi in molte città. E viaggiare in macchina, per lavoro o nel tempo libero, può rivelarsi anche molto stressante. Secondo uno studio della Seat, per esempio, quando la temperatura all'interno dell'auto supera i 35° C le reazioni del guidatore sono del 20% più lente rispetto ad un abitacolo a 25°. È come se il guidatore avesse una percentuale di alcool nel sangue di 0,5 grammi per litro. E se l'auto resta in sosta sotto il sole la temperatura all'interno può arrivare anche a 60° C.
POCHE SEMPLICI REGOLE - Avere un buon impianto di climatizzazione con la possibilità di impostare la temperatura desiderata (foto qui sopra), aiuta senz'altro, ma è bene seguire alcune semplici regole per utilizzarlo al meglio. Prima fra tutte, se l’auto è rimasta ferma sotto il sole, aprite le porte e “fate uscire il caldo”: mai partire in un ambiente surriscaldato con il climatizzatore “a manetta”. Inoltre, evitate sbalzi di temperatura troppo elevati fra abitacolo ed esterno (si consiglia non più di 10°): in generale impostare il “clima” a 22-24 °C è sufficiente per viaggiare in modo confortevole. Non orientate le bocchette di ventilazione verso viso, petto e stomaco; ma su parabrezza, finestrini e (con cautela) piedi. L’obiettivo è ottenere una temperatura uniforme quindi lasciamo fare all'impianto attivando la funzione "auto" (che sta per automatico), se disponibile. Infine, l’aria non deve ristagnare: in viaggio, abbassate un po’ i finestrini per un paio di minuti ogni ora.
STAI FRESCO SE STAI AL GELO - Un nemico insidioso, che all’inizio agisce “in silenzio” per poi farsi sentire a distanza di ore: è il “colpo di freddo”. La causa può anche essere l’uso scorretto del climatizzatore dell’auto, che espone a diversi rischi: dal banale mal di gola alla congiuntivite, fino a raffreddore, bronchite e addirittura polmonite; per non parlare di noiosi guai ai muscoli (tipico il torcicollo, foto qui sopra), dolori articolari e addominali, problemi intestinali e mal di testa.
NON TRASCURARE LA QUALITÀ DELL’ARIA - Il “clima” preleva aria dall’esterno e la immette nell’abitacolo dopo averla deumidificata, raffreddata e filtrata: perché l’impianto lavori bene, fate sostituire i filtri ogni anno o 15.000 km. Nell’impianto può ristagnare acqua di condensa, e con il caldo si sviluppano batteri, per nulla igienici e responsabili del cattivo odore dell’aria. Buona norma è spegnere il “clima” qualche minuto prima di arrivare a destinazione, lasciando accesa la ventola, che in parte elimina l’umidità. Se il cattivo odore persiste, per sconfiggere i batteri servono spray disinfettanti (si trovano nei negozi di autoaccessori) da spruzzare nel radiatore o nelle bocchette di ventilazione. Subito dopo averli applicati, aerare bene l’abitacolo.