Gomme auto: quando cambiarle e quali scegliere. La guida

Vivere con l'auto
Pubblicato 21 settembre 2022

Le gomme della nostra auto sono fondamentali per ridurre il rischio di incidenti: come tenerle in buone condizioni, come sceglierle e come cambiarle senza svenarsi.

I PNEUMATICI: PREZIOSI ALLEATI PER LA SICUREZZA

Oggi le auto sono sempre più “imbottite” di sistemi elettronici di sicurezza: dall’Esp alla frenata automatica d’emergenza, dal mantenimento in corsia al dispositivo anti-collisione nelle svolte agli incroci. Aiuti preziosi per ridurre il numero di incidenti, ma tutti inefficaci se le gomme della nostra vettura non sono in buone condizioni.

I pneumatici, infatti, sono l’unico punto di contatto fra il veicolo e l’asfalto e se non assicurano il giusto grip, il più evoluto dei sistemi elettronici non può far molto… A maggior ragione sul bagnato, dove oltre alla mescola (il mix di materiali che compone il battistrada) conta la profondità degli intagli: se non è sufficiente a smaltire rapidamente l’acqua presente sull’asfalto si rischia l’aquaplaning, con il pneumatico che perde il contatto col suolo e con conseguenze facilmente immaginabili per la sicurezza.

QUANDO CAMBIARE I PNEUMATICI AUTO?

In un pneumatico nuovo lo spessore del battistrada è di 7-8 millimetri. Poi, via via che si macinano chilometri, questo valore si riduce. Per legge non si può scendere sotto gli 1,6 millimetri, e questo valore è evidenziato dai cosiddetti indicatori di usura presenti negli intagli principali. Il nostro consiglio, però, è quello di non scendere sotto i 3-4 millimetri, soprattutto per ritardare il fenomeno dell’aquaplaning.

A maggior ragione per le gomme da neve, che, come vedremo, fanno della profondità degli intagli una delle “armi” per aggrapparsi alla coltre bianca. Un “trucchetto” per misurare quando si raggiunge il valore limite che vi suggeriamo è inserire una moneta da un euro fra i tasselli e controllare che la superficie del battistrada arrivi a toccare la parte argentata interna, coprendo la corona dorata esterna.

Ma lo spessore non è l’unico aspetto da tenere sotto controllo: va verificata anche l’assenza di bolle o tagli (anche superficiali) nel battistrada o nei fianchi, e di eventuali screpolature dovute a una prolungata esposizione al sole forte.

ESTIVI, INVERNALI, ALL SEASON

Prima di addentrarci nei consigli per scegliere bene le gomme e farle durare il più a lungo possibile, ricordiamo la distinzione fra quelle estive, invernali e all season. Le prime due categorie, come si può facilmente intuire, sono prodotti ottimizzati per l’utilizzo durante la stagione calda oppure d’inverno: a variare sono i materiali che compongono il battistrada (nelle invernali si mantengono più elastici, garantendo il grip, quando le temperature calano parecchio) e il disegno di quest’ultimo.

Tipica dei pneumatici per la stagione fredda la presenza di lamelle: sottilissimi intagli, spesso ondulati, che imprigionano la neve e aumentano l’aderenza su quest’ultima, che si basa proprio sulle forze che tengono insieme un fiocco all’altro (è il principio che tiene compatta una palla di neve). Tutti i pneumatici invernali per legge devono avere la marcatura M+S (sta per Mud&Snow, ovvero fango e neve), oppure M-S, M&S. Quest’ultima sigla, però, a volte si ritrova anche nelle gomme di alcune suv che non sono specifiche per l’inverno. A scanso di equivoci, meglio cercare il cosiddetto 3PMSF (3 Peaks Mountain Snow Flake), un disegno stilizzato che rappresenta una fiocco di neve all’interno di una montagna con tre picchi.

In Italia non è ancora obbligatorio, ma certifica in base a standard internazionali l’efficacia delle gomme sui fondi innevati. Entrambi i simboli (la scritta M+S, obbligatoria, ed eventualmente il 3PMSF) si trovano anche nelle gomme all season, che rappresentano una soluzione di compromesso fra le estive e le invernali e possono essere utilizzate tutto l’anno: proprio la presenza della scritta M+S consente il transito nelle zone dove vige l’obbligo di pneumatici invernali o catene.

Come hanno confermato anche i nostri test (qui per saperne di più), le all season consentono una buona mobilità anche sulla neve, pur con prestazioni leggermente inferiori rispetto alle invernali “pure”. Per contro, al pari di queste ultime, col caldo si consumano di più delle estive (soprattutto se l’auto è pesante o si ha una guida aggressiva) e peggiorano negli spazi di frenata e nella tenuta di strada. Quindi, in definitiva, il consiglio per chi fa molti chilometri è di alternare pneumatici estivi e invernali, mentre chi fa pochi chilometri può puntare sulle all season, tenendo però ben presente i limiti sopra citati e non stressandole troppo con una guida irruenta, per non ridurne la vita utile a poche migliaia di chilometri.

COMPRARLE SU INTERNET O DAL GOMMISTA?

I pneumatici estivi, se trattati bene (nella guida e nella manutenzione), possono durare tranquillamente 40.000 km. La durata si riduce per invernali e all season, in cui disegno e mescola sono più soggetti all’usura. Quando viene il momento di cambiarli il dilemma è come non spendere troppo. Le offerte non mancano, né dai gommisti né su internet.

Quali sono i siti web specializzati nella vendita di pneumatici online? Ce ne sono a decine. I più noti sono gommadiretto.it, pneumaticileader.it, webpneumatici.it, pneuzilla.com, gommeplanet.it, cerchigomme.it, giga-pneumatici.it, pneumatici-pneus-online.it, pneumatici-outlet.it, 123gomma.com, 123gomme.it, euroimportpneumatici.com, oponeo.it. Il suggerimento è di utilizzarne il più possibile alla ricerca del prezzo migliore per il pneumatico che vi interessa: nelle nostre indagini abbiamo trovato differenze anche del 46% a parità di prodotto.

E non è nemmeno facile dire qual è il sito più conveniente, perché le offerte variano caso per caso, anche in base alla disponibilità. Trovata l’occasione giusta (sommando anche i costi per il montaggio nelle officine convenzionate), conviene interpellare anche un paio di gommisti. Non è detto che siano molto più cari, e se la differenza è di poche decine di euro (che, ricordiamolo, va “spalmata” su decine di migliaia di chilometri), comprare dal gommista ha il vantaggio di avere un unico interlocutore in caso di problemi, sul prodotto o sul montaggio.

La terza via, per i prodotti e le misure più comuni, è rappresentata dagli ipermercati che almeno un paio di volte l’anno inseriscono i pneumatici nelle proprie campagne promozionali e che hanno delle officine di riferimento per il montaggio a prezzi convenzionati. Pensateci…

IL CONTRIBUTO AMBIENTALE PFU: PERCHÉ VA PAGATO?

Che compriate i pneumatici nuovi dal gommista, sul web o al centro commerciale, va sempre aggiunta la cosiddetta PFU, ovvero il contributo ambientale per lo smaltimento. Come per gli elettrodomestici, si paga all’acquisto del nuovo prodotto, ma serve a finanziare un sistema di recupero dei prodotti a fine vita (PFU sta per Pneumatici Fuori Uso), che raccoglie le gomme vecchie presso officine e distributori e le invia ad appositi centri di trattamento che le triturano in parti sempre più fini, recuperano una parte dei materiali (come i metalli) e producono il cosiddetto “polverino” di gomma: viene utilizzato sia per produrre asfalti con un maggiore grip e una maggiore durata, sia per campi di gioco e aree giochi bimbi in sintetico. In alcuni casi (come nei cementifici) può essere usato come combustibile. 

A quanto ammonta l’importo del PFU? Dipende dal consorzio a cui aderisce il venditore e dal peso dei pneumatici. Per esempio, per gomme fra 8 e 13 kg, il consorzio Ecopneus, il più noto, fa pagare 2,6 euro + Iva per ogni pneumatico per vettura, mentre EcoTyre 2,9 euro, sempre Iva esclusa. Il PFU si paga anche sull’acquisto di un’auto nuova: circa 7 euro per vettura. 

COME SCEGLIERE IL PNEUMATICO GIUSTO?

Affidandosi a un gommista nell’acquisto dei pneumatici quest’ultimo potrà consigliarvi in base all’utilizzo che fate dell’auto (chilometri percorsi ogni anno, tipo di tragitti, stile di guida) e al vostro budget di spesa. Per chi, invece, vuol fare da sé su internet, il suggerimento è di dare un’attenta lettura alle recensioni dei clienti rispetto ai prodotti a cui si è interessati. Ancora più importante, leggere i test delle riviste specializzate: qui ve ne ricordiamo alcune di alVolante per le diffuse misure 225/45 R 17, qui anche nelle versioni all season e qui per le piccole crossover, 205/60 R 16. Evitate di limitarvi ad ascoltare il parere di amici e conoscenti su una marca o su un’altra: le differenze, come potete constatare dai test che vi abbiamo proposto, dipendono da prodotto a prodotto, e da misura e misura.

L’ETICHETTA EUROPEA PUÒ AIUTARCI A SCEGLIERE 

Dal 2012 nell’Unione Europa è in vigore una etichetta che permette di valutare tre parametri in base a una classificazione oggettiva: si tratta dell’efficienza di rotolamento, della frenata sul bagnato e della rumorosità. Aggiornata nel 2021, l’etichetta prevede dei voti da “A” (per i prodotti migliori) a “E” per le prime due voci, con una visualizzazione grafica che ricorda quella dell’efficienza degli elettrodomestici. Il rumore prodotto durante il rotolamento viene espresso in decibel e valutato su una scala da A a C. Si tratta di valori importanti, ma che non dicono proprio tutto sulla qualità di un pneumatico: per esempio, non parlano di aquaplaning, di tenuta di strada o di frenata sull’asciutto. Comunque possono essere un primo aiuto nel confronto fra due o più prodotti.

Va anche ricordato che l’etichetta è un’autocertificazione del costruttore (non viene realizzata da enti esterni) e che comunque risponde a precisi test. Per esempio, la frenata è da 80 km/h, su asfalto con una granulometria standard e bagnato come definito dalle norme, mentre la rumorosità è quella rilevata all’esterno con l’auto che transita (a motore spento) a 80 km/h a una certa distanza da un microfono. Si svolge, invece, in laboratorio il test dell’efficienza, su uno speciale rullo in acciaio che misura l’energia dissipata durante il rotolamento. Dal 2021 l’etichetta riporta anche l’eventuale simbolo col fiocco di neve e la montagna per i pneumatici invernali che soddisfano gli standard internazionali. Un codice QR riporta a ulteriori informazioni.

LE MISURE

Fondamentale, oltre a individuare il giusto prodotto, è scegliere la misura corretta. Che deve essere una di quelle riportate nella carta di circolazione della vettura (normalmente se ne trovano almeno un paio, anche con cerchi di diverso diametro). Se, per esempio, si trova una misura 225/45 R 17 94V, si tratta di pneumatici larghi 225 millimetri, con un’altezza del fianco pari al 45% del battistrada (ovvero 101 millimetri circa), con struttura radiale (l’unica ormai utilizzata) e da montare su cerchi di 17 pollici.

Le ultime cifre e lettera indicano rispettivamente l’indice di carico e il codice di velocità, ovvero il peso massimo per cui il pneumatico è omologato e la velocità di punta che può sopportare (nel paragrafo successivo trovate due tabelle che ne illustra i valori). Solo per codice di velocità e indice di carico è consentito passare a valori superiori, mentre per le dimensioni occorre attenersi a quanto prescritto nel libretto. Per alcune misure è anche specificato se si possono utilizzare solo per le gomme invernali: si distinguono per la sigla M+S.  

INDICE DI CARICO E CODICE DI VELOCITÀ: COSA SONO? 

L’indice di carico è un codice numerico di due/tre cifre che segue la misura del pneumatico e che corrisponde al peso massimo omologato per ciascuna ruota, in base alla tabella sottostante (che riporta i valori utilizzati nel campo delle autovetture). Ovviamente, moltiplicando il valore in chilogrammi per il numero di ruote si ottiene un valore molto maggiore del peso della vettura, passeggeri inclusi. 

Indice di carico

Peso in kg

Indice di carico

Peso in kg

Indice di carico

Peso in kg

75

387

90

600

105

925

76

400

91

615

106

950

77

412

92

630

107

975

78

425

93

650

108

1000

79

437

94

670

109

1030

80

450

95

690

110

1060

81

462

96

710

112

1120

82

475

97

730

113

1150

83

487

98

750

114

1180

84

500

99

775

115

1215

85

515

100

800

116

1250

86

530

101

825

117

1285

87

545

102

850

118

1320

88

560

103

875

119

1360

89

580

104

900

120

1400


Il codice di velocità è un codice alfabetico che associa una lettera (o coppia di lettere) alla velocità massima omologata per il pneumatico, che ovviamente è superiore alla punta raggiungibile dalla vettura. Solo per quest’ultimo, e solo per i pneumatici invernali nel periodo dal 15 ottobre al 15 maggio, è consentito passare a valori inferiori (ma non più bassi di Q, 160 km/h) rispetto a quelli riportati sulla carta di circolazione, a patto di apporre sulla plancia un adesivo che ricordi la punta massima raggiungibile dai pneumatici in uso. Nella tabella trovate i valori utilizzati per le moderne autovetture.

Indice di velocità

Velocità in km/h

Indice di velocità

Velocità in km/h

Q

160

H

210

R

170

V

240

S

180

ZR

Oltre 240 e meno di 270

T

190

W

270

U

200

Y

300

 

LE SANZIONI PER CHI SGARRA

Qual è la multa per chi monta una misura non conforme a quanto prescritto nella carta di circolazione? Fatte salvo le eccezioni sopra citate per codice di velocità e indice di carico, per chi monta una misura non conforme a quanto prescritto nella carta di circolazione è soggetto a una sanzione da 430 a 1.731 euro in base all’articolo 78 del codice della strada. Inoltre, è previsto il ritiro della carta di circolazione. 

E qual è la sanzione per chi viaggia con pneumatici “lisci”? Per chi viaggia con pneumatici aventi il battistrada inferiore al limite di legge (1,6 millimetri) la multa, prevista dall’articolo 79 del codice della strada, varia da 87 a 344 euro. Non è previsto il taglio di punti-patente.

I TRUCCHI PER FAR DURARE DI PIÙ LE GOMME

Considerata l’importanza per la sicurezza dei pneumatici e, in particolare, dello spessore del loro battistrada conviene trattarli bene e farli durare il più possibile in buone condizioni. La prima regola è guidare con attenzione, evitando accelerazioni brusche e frenate troppo decise (se non richiesto da una situazione di emergenza). Anche le curve affrontate d’impeto accorciano la “vita” delle gomme, in particolare consumando precocemente la parte esterna del battistrada. Ma l’usura si può avere pure a veicolo fermo, sterzando le ruote anteriori per fare manovra si consuma per sfregamento la parte a contatto con l’asfalto (specie se questo è ruvido): meglio muoversi molto lentamente mentre si ruota il volante, come si faceva quando le auto non erano dotate di servosterzo. Ma c’è un altro “trucco” per far durare di più le gomme: controllare spesso la pressione…

LA PRESSIONE: UN CONTROLLO SEMPLICE, MA VITALE

Gomme sgonfie si consumano di più sui lati esterni del battistrada, e riducono la sicurezza in curva e in frenata. Inoltre, in velocità si possono surriscaldare fino a causare il distacco del battistrada e la distruzione della gomma. Per contro, se gonfiate troppo, si usurano al centro e fanno calare il comfort. 

Ma qual è il valore corretto di pressione per un pneumatico? È quello prescritto dal costruttore dell’auto, e lo si trova nel libretto d’uso e manutenzione e, spesso, in un adesivo posto nella porta o nello sportellino del carburante. Normalmente indica anche i valori, più alti, da tenere quando si viaggia a pieno carico, per esempio nel partire per le vacanze. 

E ogni quanto va controllata la pressione delle gomme? Il consiglio è di verificarla almeno una volta al mese, a freddo (per evitare che la pressione aumenti a causa del rotolamento). Si può fare da sé alle colonnine delle stazioni di servizio, stando però attenti a non utilizzare quelle con manometri integrati nella “pistola”: sono soggetti a colpi che ne minano la taratura. Meglio quelli che hanno il misuratore di pressione fisso sulla colonnina. In alternativa si può usare il kit gonfia e ripara gomme dell’auto. Oppure acquistare un piccolo manometro da utilizzare solo per la misura, e sfruttare il compressore della stazione di servizio per il gonfiaggio.

I CONTROLLI IN OFFICINA: QUANDO E PERCHÉ SERVONO

La verifica della pressione può anche essere fatta anche dal gommista. Sarà anche l’occasione per un’ispezione visiva da parte di un esperto, che potrà identificare sul nascere eventuali problemi. Attenetevi ai controlli programmati suggeriti dall’officina in base al chilometraggio: aiuteranno ad allungare la vita delle vostre gomme. Per esempio, ogni circa 10.000 km andrebbero scambiate le ruote anteriori con quelle posteriori (a meno che la vettura non abbia misure diverse per l’avantreno e il retrotreno). Fondamentale anche la bilanciatura, per eliminare sul nascere piccole vibrazioni della ruota che in velocità possono ridurre il comfort. Costa pochi euro a gomma. Con una trentina di euro, invece, si può correggere la convergenza, evitando che l’auto non vada bene dritta. Oltre ad essere un fastidio, questa situazione aumenta particolarmente l’usura del battistrada.

RUNFLAT E AUTOSIGILLANTI: PER NON TEMERE LE FORATURE

Forare un pneumatico è sempre una seccatura, se non addirittura un pericolo per la sicurezza: occorre trovare un luogo sicuro per fermarsi e cambiare la ruota con quella di scorta (o il ruotino) oppure riparare il danno con il kit “gonfia e ripara” di cui sempre più vetture sono fornite. Ma quest’ultimo non riesce a riparare ogni tipo di foro: in genere si arriva a 4-5 millimetri di diametro, mentre è del tutto inefficace sui tagli. Una soluzione prevista da molti costruttori di auto consiste nei pneumatici runflat: consentono di proseguire la marcia anche da sgonfi (per un centinaio di chilometri a non più di 80 km/h). Dei rinforzi all’interno dei fianchi sostengono il peso della vettura anche in assenza di aria. Il conducente viene avvisato della foratura dal sistema di monitoraggio della pressione dell’auto. I vari produttori di gomme usano diversi nomi commerciali per questa tecnologia (RFT per le Bridgestone, SSR per le Continental, RunOnFlat per le Goodyear, ZeroPressure o ZP per le Michelin, ZPS per le Yokohama…), ma la sostanza non cambia. Raggiunta l’officina, la gomma va sostituita o, se si è percorsa pochissima strada, ispezionata e riparata.

Diverso il funzionamento dei pneumatici autosigillanti: uno speciale gel all’interno della gomma tappa all’istante eventuali fori (fino a 5 mm di diametro) del battistrada. In pratica, il chiodo o la vite che entra viene avvolta da questo materiale che impedisce all’aria di uscire. Chi guida non si accorge di nulla, e la gomma non va riparata. Anche in questo caso i nomi commerciali sono i più disparati, ma contengono sempre la parola Seal (in inglese, sigillare): Continental ContiSeal, Goodyear SealTech, Michelin Self Seal, Pirelli Seal Inside...

LA LOTTA AL RUMORE

La ricerca e sviluppo nel settore di pneumatici non è solo rivolto a migliorarne la sicurezza, la durata e la scorrevolezza. Ma anche il comfort. L’ultima novità in questo ambito è l’utilizzo di una schiuma fonoassorbente inserita all’interno del pneumatico, che riduce fino al 50% la rumorosità trasmessa all’interno dell’abitacolo. Questa soluzione è studiata in particolare per le auto di alta gamma dotata di gomme molto larghe, soggette a generare più rumore nel rotolamento. Questa esigenza è ancora maggiore nelle auto elettriche, visto che viene mano la rombosità del motore termico. Diversi produttori di pneumatici commercializzano prodotti con questa tecnologia “anti-rumore” o, per dirla all’inglese, Noise Cancelling: la Continental la chiama ContiSilent, la Pirelli PNCS (Pirelli Noise Cancelling System), la Michelin Acoustic Technology, la Goodyear Sound Comfort.

FAQ: I DUBBI PIÙ COMUNI

Se le informazioni che vi abbiamo dato in questa guida non hanno soddisfatto del tutto la vostra curiosità, ecco le risposte alle domande più ricorrenti che girano sul web.

Dove comprare gomme al miglior prezzo?

L’acquisto dei pneumatici richiede un minimo di ricerca per trovare le offerte migliori. Si può partire dai siti internet specializzati nella vendita online delle gomme, per poi passare a interpellare un paio di gommisti. Questi ultimi nei loro preventivi includono il montaggio e la bilanciatura, mentre per l’acquisto sul web vanno aggiunti (in genere si trova il costo all’interno dei siti che si appoggiano a officine convenzionate). Non escludete a priori anche l’idea di comprarli all’ipermercato, specie se utilizzate una misura e un prodotto molto diffuso.

Quali sono i migliori pneumatici economici?

Ci sono centinaia di marche di pneumatici di ogni fascia di prezzo. Difficile dire a priori quali sono le migliori fra le marche “low cost”, anche perché dipende dal prodotto. Per esperienza, però, nei nostri test abbiamo visto che risparmiare rispetto ai prodotti dei principali produttori ha un forte impatto sulla sicurezza. A titolo di esempio riportiamo un paio di link di prove realizzate: misure 225/45 R 17 (qui), 205/60 R 16 (qui).  

Quanto costano 4 gomme nuove?

La spesa dipende dalla misura e dal tipo di prodotto. Si parte da circa 200 euro e si possono tranquillamente superare i 2.000 euro. 

Quali sono i migliori pneumatici?

Non esiste una classifica assoluta, neppure tra i principali produttori. Dipende dal prodotto e dalla misura che si testa su una specifica vettura. 

Quanti km si fanno con le gomme 4 stagioni?

Le gomme all season (come, del resto, le invernali) soffrono una maggiore usura rispetto a quelle estive, per via dei materiali più morbidi e del particolare disegno. Ad ogni modo, guidando in modo non aggressivo e controllando di frequente la pressione non è difficile superare i 30.000 km.

Le gomme scadono?

No, il DOT, uno dei codici riportati sul fianco del pneumatico indica nelle ultime quattro cifre la settimana e l’anno di produzione. Per esempio, 0822 sta per l’ottava settimana del 2022. Questo però non vuol dire che ci sia una scadenza. Più che l’età in senso stretto, conta come sono state conservate le gomme prima del montaggio e, successivamente, come sono state utilizzate.

Cosa vuol dire la sigla MO sui pneumatici?

Sta per Mercedes-Benz Original e indica quei prodotti messi a punto appositamente per i veicoli della casa tedesca, da preferire a quelli generici (magari con lo stesso nome e disegno del battistrada) per via di piccole differenze spesso invisibili. Anche altre case automobilistiche richiedono una speciale marcatura per le gomme destinate alle proprie vetture. Per esempio, la BMW ha una stella, la Porsche le sigle N0, N1, N2, N3. 

Cambiando solo due gomme, meglio montarle davanti o dietro?

Se le dimensioni sono uguali per tutte e quattro i pneumatici e si cambiano due sole gomme, quelle nuove vanno montate al retrotreno, anche se l’auto è a trazione anteriore. Questo perché è più pericolosa una perdita di aderenza (per esempio, sul bagnato) del retrotreno rispetto all’avantreno. Il gommista valuterà quali delle quattro gomme “vecchie” tenere ed eventualmente le sposterà sull’asse anteriore.

Si possono montare due gomme estive e due invernali?

Anche se non espressamente vietato, è fortemente sconsigliato. Questo perché l’auto non avrebbe un comportamento omogeneo, e si rischierebbe di perdere il controllo, in particolare sulal neve. Un problema analogo si ha quando si montano le catene, ma in quel caso la velocità va mantenuta sotto i 50 km/h, quindi le reazioni sono più gestibili. 

Quanto costa la custodia delle gomme invernali/estive?

Chi alterna pneumatici estivi e invernali può affidare quelli che non utilizza (se ancora in buono stato) al gommista che li etichetterà e li custodirà fino al nuovo utilizzo. Si pagano circa 20 euro per ogni semestre, ma alcune officine offrono questo servizio gratuitamente.

 

In collaborazione con Valerio Platia, istruttore d’autoscuola



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Ritratto di Alfiere
21 settembre 2022 - 16:28
2
Francamente mi trovo poco d'accordo col consiglio sulle 4s, questi ultimi hanno raggiunto prestazioni tali che si possono benissimo sostituire agli invernali nel classico schema di utilizzo stagionali, laddove la probabilità di neve è molto remota e il clima mite. Rispetto alle invernali pure performano meglio con l'asfalto piu caldo pur mantenendo ottime riserve di sicurezza a 0 gradi. Le invernali infatti vanno molto male sull'asfalto caldo, al di la del consumo che è irrilevante rispetto alla sicurezza. Poi i costi sono ormai quelli.
Ritratto di Ivan92
21 settembre 2022 - 18:05
10
Articolo molto dettagliato ed interessante, un problema che ho riscontrato è l'indice di velocità omologato, praticamente il massimo che esiste è la Y che corrisponde a 300 km/h garantiti, e qui nasce il problema, per i veicoli più veloci in pratica non esiste nessuna regola che impone l'omologazione per velocità più alte, ma bisogna affidarsi esclusivamente a ciò che dichiara il produttore (per esempio le Continental SportContact 6 dichiarano una velocità massima di 350 km/h, ma come indice di velocità hanno comunque Y non essendoci categorie più alte). L'altro problema è per le motociclette, non esistono gomme in commercio omologate per uso stradale con indici di velocità superiori a W (270 km/h) nonostante qualsiasi moto con più di 170 cv è in grado di andare ben più di 270 km/h, le uniche gomme da moto con l'indice di velocità Y (300 km/h) che ho trovato erano semi-slick e non omologate per uso stradale. Infine il problema si ripropone sulle gomme invernali, è praticamente rarissimo trovare gomme invernali con indice di velocità superiore a V (240 km/h) nonostante le vetture in grado di andare più velocemente siano "infinite" e i pochissimi modelli proposti (salvo rarissime eccezioni) con indice di velocità W (270 km/h) invernali semplicemente si sono rivelate molto scarse sulla neve, tanto da discentivarne completamente l'acquisto. In ogni caso il miglior modello mai avuto (per uso stradale) estivo è stato il Michelin Pilot Sport 4 S, per l'inverno le Continental WinterContact TS 860 S, per la pista le Dunlop Sport Maxx Race 2 e in moto mi sto trovando veramente bene con le Pirelli DIABLO Supercorsa V3 SP che però ho montato da poco e devo ancora testare per bene, in precedenza ho avuto un ottima esperienza anche con le Bridgestone Battlax RS11 Racing Street e le precedenti RS10.
Ritratto di Andre_a
21 settembre 2022 - 19:31
Io riscontro il problema opposto, ovvero che pneumatici con il codice Q (160 km/h) dovrebbero essere legali su qualsiasi macchina. Perché se anche avessi una Bugatti, su strada in Italia devo sempre viaggiare a velocità inferiori. Posso capire che un circuito non mi faccia girare con un codice troppo basso, o che mi multino in un'autostrada tedesca, ma su strada in Italia per me non ha senso
Ritratto di Ivan92
21 settembre 2022 - 20:17
10
Concordo con te che l'indice di velocità obbligatorio sia in pratica inutile in molte situazioni, come quando un auto da 230 km/h non può montare gomme estive H (210 km/h) perchè fa i 230 km/h ma poi in pratica non può viaggiare legalmente a più di 130 km/h. Ma nel tuo caso con la Tesla Model X P90D, che se non sbaglio monta i 265/35/22, anche volendo, le gomme estive più scarse in commercio sono delle V (240 km/h) e la stragrande maggioranza sono W (270 km/h) o Y (300 km/h) perciò il problema dell'indice di velocità non si pone neanche :-)
Ritratto di Andre_a
21 settembre 2022 - 22:13
Non era una cosa personale, le gomme sono una delle poche cose sulle quali non ho mai risparmiato anche quando la X non ce l'avevo. Comunque non ce l'ho più la Tesla, ci siamo trasferiti e l'ho venduta. Ho "solo" una Honda S660, anche se ogni tanto scrocco alla moglie e all'azienda :)
Ritratto di Francesco-P
22 settembre 2022 - 10:51
Vedo che ultimamente alcuni gommisti non sparano più cifre altissime, ma si avvicinano ai prezzi online. Hanno capito che ormai tanta gente li preferisce acquistare su internet. Di negozi online ce ne sono tanti e mi sono sempre trovato bene. Per praticità vi consiglio di usare un comparatore specifico come www.prezzogomme.it , così non perdete tempo per confrontare tutti i prezzi delle gomme.
Ritratto di nialex
22 settembre 2022 - 14:37
Articolo molto interessante. Anche se tempo fa sempre su al volante avevano testato le 3 tipologie di pneumatico utilizzando lo stesso veicolo, specificando con quale temperature funzionavano meglio le varie tipologie di pneumatico. Sarebbe interessante riproporre un test simile con i nuovi pneumatici
Ritratto di ziobell0
22 settembre 2022 - 17:17
mah io ordino quattro stagioni e una capricciosa...ormai anche nel nord lombardia la neve è poca cosa e pur avendo una casa in montagna ho visto che lo sbattimento estive / invernali non ha più senso
Ritratto di Gianni.ark
22 settembre 2022 - 23:33
Le gomme estive solo 40.000 Km? Io ce ne ho sempre fatti almeno 60.000... Le ho scambiate davanti/dietro circa un mese fa con 30.000 Km fatti e il consumo sulle anteriori non è eccessivo mentre le posteriori sembrano nuove. Morale della favola: non credo che tra 10.000 Km siano da buttare.
Ritratto di marcellolucio
15 maggio 2024 - 21:07
Salve, devo cambiare gomme e sono indeciso tra michelin crossclimate 2 e bridgestone turanza all season 6 (entrambi 4 stagioni stesso prezzo). In più le bridgestone danno 1 anno di garanzia nel caso taglio una gomma in una buca o esce una bolla. Diciamo che l'auto il prossimo anno probabile la cambio (al 90%). In genere percorro 24000km annui. Cosa mi consigliate? Grazie mille

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