Si tratta della versione ancora più veloce e corsaiola della 296 GTB, che ora non è più prodotta. Sempre ibrida plug-in in grado di coprire a corrente al massimo 25 km, la Ferrari 296 Speciale monta una versione evoluta del V6 3.0 biturbo, che eroga ben 700 CV (37 in più). Questa potenza si somma ai 181 CV del motore elettrico (montato fra il V6 e il fulmineo cambio robotizzato a doppia frizione) e portano il valore combinato a 881 CV: 51 in più che nella 296 GTB. Le prestazioni sono ovviamente mozzafiato e il 3.0 allunga ben oltre i 9.000 giri, con un rombo esaltato dal nuovo impianto di scarico: “tirare” le marce è appagante anche per le orecchie.
Una volta calati dentro l’abitacolo, lo spazio non manca affatto scomodi e dietro ai due sedili c’è uno spazio di 112 litri per le borse, che si somma a quello sotto il cofano anteriore (169 litri).
L’interno della Ferrari 296 GTB riprende l’impostazione delle più recenti Ferrari, con il grande cruscotto digitale e gran parte dei comandi raccolti sul volante. Molti, però, sono a sfioramento: poco pratici da usare in marcia. Manca perfino lo schermo centrale: il sistema multimediale è nel cruscotto e si gestisce dal volante. Risulta poco pratico specialmente per alcune funzioni.
Anche l'aerodinamica della Ferrari 296 Speciale è stata rivista rispetto a quella della GTB, così da garantire un "carico" maggiore del 20%; evidenti in particolare lo sfogo dell'aria nel cofano anteriore, che la indirizza verso la coda dove ci sono due nuovi alettoni laterali.










































































































