A quasi tutti sarà capitato di incrociare qualcuno che, senza un motivo apparente, ci “fa i fari”, usando quindi in modo intermittente gli abbaglianti per avvisarci di qualcosa. Spesso con questo comportamento l’automobilista vuole infatti avvertire gli altri sulla presenza di un posto di blocco o di un autovelox.
Una “cortesia” che tuttavia è esplicitamente vietata dal Codice della Strada in quanto viene considerato un uso improprio degli abbaglianti e prevede una multa da 43 a 173 euro. Similmente, il lampeggio come forma di saluto, di ringraziamento o per esprimere disaccordo con la condotta di altri utenti della strada non trova alcun fondamento normativo e non è tollerato.
All’articolo 153 comma 4, il CdS è molto chiaro: “È consentito l’uso intermittente dei proiettori di profondità per dare avvertimenti utili al fine di evitare incidenti e per segnalare al veicolo che precede l’intenzione di sorpassare”. Questo significa che un breve e intermittente uso degli abbaglianti è ammesso per finalità strettamente connesse alla sicurezza immediata della circolazione.
Per esempio, un conducente può ricorrere al lampeggio per avvertire altri veicoli di un ostacolo improvviso sulla carreggiata, per segnalare un pericolo non immediatamente visibile, o per attirare l’attenzione prima di un sorpasso, in contesti in cui sia essenziale comunicare rapidamente la propria presenza o una manovra.
La ratio è quella di prevenire incidenti e favorire la fluidità e la sicurezza del traffico attraverso segnalazioni rapide ed efficaci. In questi casi, e solo in questi, il lampeggio è consentito sia durante la circolazione diurna che notturna e anche nei centri abitati.