Intelligenza artificiale in auto: come noi, o quasi…

Elettronica e software
Pubblicato 06 giugno 2023

Continuano a crescere le capacità dei software che imitano il cervello umano. Vengono usati per la guida, ma non solo.

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NON SOLO PER GUIDARE

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Dopo tante promesse, le auto che guidano da sole non sono ancora pronte. Non per colpa dei sensori o della potenza di calcolo, in entrambi i casi da anni più che sufficienti: lo scoglio è l’intelligenza artificiale che deve guidare. Indicata anche come AI (dall’inglese Artificial Intelligence), è la capacità che ha un software di interpretare la realtà, risolvere problemi e prendere decisioni. Per svilupparla si ricorre al machine learning, a sua volta basato sul deep learning. Il primo è una forma di autoapprendimento che parte da dati grezzi: per esempio, il software impara come comportarsi a uno stop “guardando” migliaia di ore di video al riguardo. Il secondo è un modo di procedere che imita quello del cervello umano, dove ogni neurone virtuale di una rete neurale si occupa di un solo aspetto anziché dell’intera operazione; per esempio, per interpretare un cartello stradale, uno riconosce la forma, un altro i colori, un altro ancora le lettere e così via.

Addestrare” in questo modo il software richiede tempo e un’enorme mole di dati. Solo per l’Autopilot della Tesla (che è lontano dalla “vera” guida autonoma) servono 48 reti neurali, addestrate in 70.000 ore per produrre 1000 previsioni per ogni intervallo di tempo. Ma la AI non si limiterà a rivoluzionare soltanto la guida…

DEVONO CAVARSELA DA SÉ

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La sfida più grande è quella della guida autonoma, che si ha quando il software si sostituisce all’essere umano al volante. Poiché non si può prevedere ogni scenario possibile, l’intelligenza artificiale deve imparare a riconoscere chi c’è sulla strada e anche a prendere decisioni che rientrino nella sfera della sicurezza. Oltre che nelle auto-laboratorio, la guida autonoma è usata per i robot delle consegne a domicilio. Come per le vetture, le difficoltà maggiori riguardano la gestione degli imprevisti; per esempio, quando c’è da attraversare una strada priva di strisce pedonali o con segnaletica carente.

SEMPRE PIÙ SICURI E COMODI

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Una forma embrionale di intelligenza artificiale è già usata negli aiuti alla guida (gli Adas): analizzando i dati che arrivano dai vari sensori, l’auto può “vedere” che cosa c’è attorno, identificando pedoni, motocicli, vetture e camion. Alcune, come le Tesla o la Volvo EX90, li mostrano anche nello schermo, per infondere fiducia sulle capacità d’interpretazione dell’ambiente. Allo stesso modo, analizzando le immagini di una telecamera interna, l’auto “capisce” se chi è al volante sia stanco. Una forma semplificata viene impiegata per apprendere gusti e abitudini dell’automobilista: il sistema multimediale può suggerire una destinazione o un tipo di musica.

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Nell'immagine qui sopra, al posto del radar, la Subaru usa due telecamere (come gli occhi umani) per aiuti come la frenata automatica: il software riconosce che cosa “vede” e la distanza.

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Nell'immagine qui sopra, il guidatore virtuale è “addestrato” in appositi programmi informatici che riproducono scenari realistici di traffico, ricreati anche usando i dati acquisiti dalle auto in strada.


LA RIVOLUZIONE È IN FABBRICA

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Negli stabilimenti si diffondono i “cobot”: robot che lavorano a fianco degli operai e non separati. Per questo, devono “capire”, grazie all’intelligenza artificiale, quando fermarsi per non ferirli. Ma già si lavora su robot generici, attivi in qualunque ambiente; come il Bot della Tesla, presentato pochi mesi fa. Ma l’intelligenza artificiale ha anche altre applicazioni: si va dalla manutenzione predittiva (il computer, analizzando i dati di vari sensori, “intuisce” quando un pezzo sia da sostituire prima che si rompa) alle previsioni sul traffico e sul rischio di incidenti o di danneggiamenti del fondo in un certo tratto di strada. E, analizzando lo stile di guida, può perfino stabilire la “giusta” tariffa della Rca.

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Nell'immagine qui sopra, case come Jaguar e Nissan utilizzano i “tunnel” della DeGould: sensori al loro interno analizzano le vetture (anche usate) alla ricerca di difetti.

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Nella fabbrica Audi di Ingolstadt (nell'immagine qui sopra), i pezzi stampati vengono ripresi da telecamere: le immagini sono analizzate dal software, che scova quelli difettosi.



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Ritratto di alveolo
6 giugno 2023 - 16:01
La premessa sembrerà falsa a te: era per il potenziale esprimibile in termini di risposta di reazione (che serve non solo nei rally; mi sembrava abbastanza ovvio). Ma ad ogni modo, ti voglio seguire, rimane in ogni caso il fatto: per caso a te risulta (visto che a me invece non risulta affatto), che esiste ad oggi qualche pilota automatico che per le ns.città (eh sì le nostre, con le nostre stradine e vicoli e con le nostre segnaletiche orizzontali e verticali), dicevo esista pilota automatico per il quale sia stato verificato faccia, ripeto il concetto, non meglio di un buon 20-30% dei migliori (tutti quelli che qua diciamo sto in prima classe assicurativa da oramai decenni) ma almeno nella media di quelli che una bottarella ogni tanto... ??? No, altrimenti sembra come se tu mi dicessi: "Eh no, furbetto, non parliamo di prima divisione di Basket ma parliamo di Calcio dai", solo che poi nelle fattispecie, dalla tua parte la squadra milita comunque alla fine in terza categoria (mentre sembrava chissà di cosa dovesse essere capace) laddove la mia è fra serie A al limite serie B
Ritratto di Andre_a
6 giugno 2023 - 16:04
No, il concetto di "mia squadra" e "tua squadra" mi è estraneo, mi spiace
Ritratto di alveolo
6 giugno 2023 - 16:16
Grazie. Alla fine hai capito, dunque :)
Ritratto di Andre_a
6 giugno 2023 - 16:26
Ho capito di non aver capito. Come sempre. Scusa se ci ho provato. Torno ad ignorarti per un po'
Ritratto di alveolo
6 giugno 2023 - 16:38
Alla prossima & Avanti il prossimo :)
Ritratto di alveolo
6 giugno 2023 - 16:08
* risposta di reazione a uno scenario piuttosto complesso per fattori influenti e per dinamica; mica situazioni basic tipo evitare (sperando ti riesca) semplicemente un furgone coricato in mezzo a un'autostradona, visibile da centinaia di metri lì proprio davanti a te... ... ...
Ritratto di Quello la
6 giugno 2023 - 16:59
Mi permetto di correggere l’ultima frase, caro alveolo: tutti ci conoscono meglio di noi stessi
Ritratto di Alsolotermico
6 giugno 2023 - 14:18
Eh noi esseri umani cosa faremo in futuro..un k@zz... tristemente ci guarderemo l'uno con l'altro tenendoci le mani in tasca. Se questo è il futuro che si prospetta allora preferisco rimanere indietro nella preistoria dove l'essere umano conta molto.
Ritratto di mika69
6 giugno 2023 - 14:55
Idem.
Ritratto di ziobell0
6 giugno 2023 - 16:39
Interessante l'evoluzione dei sistemi di sicurezza. In parte servono per compensare le distrazioni causate da una tecnologia invadente e al 95% del tutto inutile e dannosa, in auto

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