Completamente rinnovata, la quarta generazione della suv coreana Hyundai Tucson ha un look appariscente. Nel massiccio frontale, davvero innovativo nello stile, spicca la mascherina che integra i fari, formati da triangoli luminosi a led inseriti nella trama della griglia: quando sono spenti, quasi non si vedono. Nella parte posteriore spiccano i fanali orizzontali a led con due “denti” ciascuno e il logo della casa che “entra” nel lunotto. L'auto è spaziosa e abbastanza curata nelle finiture (le plastiche, anche se rigide, sono gradevoli al tatto e alla vista), tanto che sembra quasi di stare su una vettura più grande e di categoria superiore. L’abitacolo ha un aspetto tecnologico, con il completo cruscotto digitale configurabile di 10,3” e lo schermo (di 8” o 10,3”) del sistema multimediale, entrambi ben fatti e chiari nella grafica. La consolle ospita i comandi tattili per i servizi di bordo (alcuni, però, sono piccoli e troppo in basso). A seconda delle versioni la capienza del baule varia fra 577 e 616 litri a divano su, e da 1756 a 1795 con tutti i sedili in uso: sono valori molto buoni. Per i motori, la scelta è fra il 1.6 diesel (116 CV) e i sistemi ibridi a benzina: “leggero” (a 48 V, col 1.6 turbo da 150 CV, anche con il cambio a doppia frizione) o full hybrid (col 1.6 abbinato a un’unità elettrica, per 230 CV combinati, e alla trasmissione automatica); quest’ultima variante è l’unica disponibile anche con la trazione 4x4. In arrivo anche la sportiva N Line, col 1.6 ibrido a benzina a 48 V ma da 180 CV, la versione ibrida ricaricabile e la 1.6 diesel mild hybrid da 136 CV. Ricca la dotazione di sicurezza, che comprende anche il sistema che mantiene l’auto al centro della corsia.