Ibride plug-in: per molti ma non per tutti

Vivere con l'auto
Pubblicato 14 dicembre 2020

Prezzi elevati, consumi bassi, disponibilità della ricarica a casa e versatilità d’uso. Sono solo alcune delle domande che affollano i pensieri degli automobilisti interessati alle ibride plug-in. Vediamo alcune risposte.

IBRIDE PLUG-IN ALLA RIBALTA - Le ibride plug-in, cioè quelle vetture con motore termico ed elettrico alimentato da batterie ricaricabili dall’esterno, sono sulla cresta dell’onda e ormai tutte le case automobilistiche offrono almeno un modello con questo tipo di alimentazione. In più godono di forti incentivi all’acquisto, che compensano i prezzi di listino mediamente più elevati, e i costruttori le promuovono con pubblicità martellanti. Logico che molti automobilisti si stiano chiedendo, in questo momento, se vale la pena acquistare o meno una vettura ibrida plug-in. Vediamo di analizzare i pro e i contro di questa scelta, per determinare a chi conviene o meno.

L’AUTONOMIA IN MODALITÀ ELETTRICA BASTA? - Sì quasi per tutti, infatti le ultime ibride plug-in arrivano percorrere circa 50 km (o poco più) con la spinta del solo motore elettrico. Un valore che potrebbe essere più che sufficiente per la maggior parte degli automobilisti a coprire una normale giornata senza consumare un litro di benzina. Infatti, secondo le statistiche, i percorsi medi quotidiani non superano 25-30 km.

SE NON POSSO RICARICARE A CASA MI CONVIENE? - No, infatti le vetture ibride plug-in sono in genere automobili piuttosto pesanti per la presenza di batterie, motori elettrici (spesso sono più di uno) e organi accessori (inverter, centraline, ecc.) oltre al motore termico. La Jeep Compass, per esempio, passa dai 1.615 kg della 2.0 Multijet 4WD (ora uscita dal listino) ai 1.860 kg della versione ibrida 1.3 Turbo PHEV. Se la batteria non è carica il suo peso, quello del motore elettrico e degli organi accessori sono delle zavorre e quindi se non si riesce a ricaricare a casa o al lavoro la ibrida plug-in non conviene. Ricaricarla solo utilizzando il solo motore a scoppio, cosa possibile impostando la giusta modalità di guida per la maggior parte delle vetture, farebbe infatti aumentare i consumi di carburante.

IN QUANTO TEMPO AMMORTIZZO IL PREZZO ELEVATO? - Anche in questo caso il tempo dipende dal tipo di uso, nel senso che la massima economia si avrebbe tenendo sempre la batteria ben carica e usando la vettura nelle aree urbane, che offrono la massima possibilità di rigenerazione in frenata. Facciamo due conti veloci, comparando le versioni “normali” e ibride plug-in di Mercedes Classe A e Jeep Renegade (rispettivamente terza e quarta nella classifica di vendita di questo tipo di vetture a novembre 2020) scegliendo versioni con potenze paragonabili e basandoci sui dati forniti dai costruttori. Da notare che i calcoli che seguono servono solo a dare un’idea generale, infatti non tengono conto del prezzo dell’elettricità (molto variabile), degli incentivi, della differenza degli ammortamenti e dei costi di manutenzione, assicurazione e bollo. 

Prendiamo dunque la Mercedes Classe A in versione ibrida, la 250 EQ-Power (262 CV, 1,4 litri/100 km e 43.110 euro), opposta alla A250 a benzina in allestimento Business (224 CV, consumo nel ciclo misto 5,9 litri/100 km, 39.570 euro). Pensiamo a una percorrenza di 10.000 km/anno e la benzina a 1,4 euro/litro: con la prima si spenderebbero 826 euro mentre la plug-in si accontenterebbe di 196 euro. Il risparmio annuale di 630 euro permetterebbe di colmare la differenza di prezzo di 3.540 euro in 5,62 anni. 

Per la Jeep Renegade abbiamo scelto l’allestimento Limited selezionando l’ibrida 1.3 Turbo PHEV (190 CV, 1,9 litri/100 km, 34.257 euro prenotandola online) e la 1.3 GSE T4 AT9 con il solo motore a benzina (180 CV, 7 litri/100 km e 27.718 euro). Per coprire 10.000 km l’ibrida consumerà 266 euro di benzina e la versione convenzionale 980 euro, per un risparmio di 714 euro/anno. la differenza di prezzo maggiore, di ben 6.539 euro, porta ad un tempo di pareggio di ben 9,16 anni. 

QUANTO COSTA INSTALLARE UN WALL BOX A CASA? - La ricarica casalinga può avere costi quasi nulli se si ha un impianto fotovoltaico ma, quale che sia la fonte di energia, sarebbe meglio usare una wall box che dà più potenza e sicurezza. Ricordiamo che esistono incentivi fiscali anche per le wall box (qui per saperne di più) che, dal canto loro, hanno prezzi e potenze di vari tipi. Quella della BMW, per esempio, costa 1.200 euro ma può lavorare a 22 kW con la trifase; stesso prezzo e caratteristiche per la Juicebox di Enel X. Le ID.Charger della Volkswagen erogano fino a 11 kW e partono da 399 euro. Esistono wall box molto costose che offrono una gestione intelligente e da remoto dell’energia e ricordiamo che anche il costo del montaggio è compreso negli incentivi.

QUANTO COSTA LA RICARICA? - Come abbiamo visto qui, il costo di ricarica delle batterie è molto variabile: il kWh può costare quasi zero (nel caso della ricarica con il proprio impianto fotovoltaico) fino ai 50-80 cent /kWh delle colonnine pubbliche ad alta velocità. In ogni caso le ibride plug-in non hanno batterie enormi e quindi la ricarica è veloce e non molto costosa: per un pack da 10 kWh si passa dai circa 2 euro a casa agli 8 euro di una colonnina pubblica ad alta velocità. 

LE IBRIDE PLUG-IN SONO AFFIDABILI? - È presto per rispondere dato che le ibride plug-in sono relativamente recenti e quindi mancano statistiche sull’affidabilità a medio termine. Certamente la maggiore complessità dovuta alla presenza di tanti componenti aggiuntivi rispetto ad un’auto con il solo motore termico non gioca a loro vantaggio. Il consiglio è quindi quello di acquistare delle garanzie aggiuntive che coprano un periodo più lungo dei due anni previsti dalla legge, qualora non fosse già previsto dal costruttore, assicurandosi che nelle clausole siano presenti anche componenti quali la batteria, l’inverter e la parte elettronica di potenza.



Aggiungi un commento
Ritratto di Rimbambutu
14 dicembre 2020 - 16:08
Basta che vai via dall'Italia, oltre alla trifase troverai anche l'opportunità di avere una carriera professionale dignitosa e remunerativa.
Ritratto di frepele
14 dicembre 2020 - 13:35
Molto più conveniente le full Hybrid in tutti i sensi ma in Europa non le fanno. Assurdo!
Ritratto di Rimbambutu
14 dicembre 2020 - 16:06
Convenienza valutabile con lo stesso metro di giudizio di chi compra una cascina in montagna perchè costa meno della villa con piscina a Davos.
Ritratto di Meandro78
14 dicembre 2020 - 13:40
Le plug-in sono una truffa per aggirare i limiti e i divieti odierni. Prova ne è che le potenze maggiori servono ad allettare i clienti con la favola dell'aggiramento dei divieti. Peccato che consumi e riduzioni di emissioni qui tengano conto di batterie cariche ed un utilizzo corretto dei dispositivi, a differenza di ibride pure o solo elettriche.
Ritratto di Rimbambutu
14 dicembre 2020 - 16:04
Conosco gente che ha delle ibride plug-in da anni e non spende una sola goccia di benzina per fare il tragitto casa-lavoro, se questa per te è una truffa allora non so cosa dire.
Ritratto di Meandro78
14 dicembre 2020 - 13:43
Aggiungo che io imporrei il limite del possesso o la facoltà d'uso di un punto di ricarica notturno esclusivo per poterne consentire la vendite. Oppure, se si tratta di punto di ricarica aziendale, una certificazione quantomeno mensile delle ricariche associate. Essere buoni si, essere innovativi anche, essere fessi assolutamente no!
Ritratto di Rimbambutu
14 dicembre 2020 - 16:04
Ti rendi conto di cosa stai dicendo?
Ritratto di Meandro78
14 dicembre 2020 - 16:24
Perfettamente. Hai qualcosa da obiettare? Faccio presente che della italica razza dedita alla furbizia stai parlando. Non di ligi nordeuropei od ossequiosi asiatici dagli occhi a mandorla...
Ritratto di ziobell0
14 dicembre 2020 - 16:26
con una Compass da 2Ton ci facciamo un po' di fuoristrada? Chiedo per conto di GiulioPedrali
Ritratto di Giuliopedrali
14 dicembre 2020 - 16:37
Non so a me sembra che con la Compass sia facile fare del fuoristrada, cioè andare a finire fuoristrada perchè è facile che si spacchi un asse, si ribalti in parcheggio o anche prenda paura nell'incrociare nell'altra corsia una semplice MG HS...

DA SAPERE PER CATEGORIA

listino
Le ultime entrate
  • Nissan Juke
    Nissan Juke
    da € 25.000 a € 33.560
  • Cupra Tavascan
    Cupra Tavascan
    da € n.d. a € n.d.
  • Mitsubishi Eclipse Cross
    Mitsubishi Eclipse Cross
    da € 48.200 a € 52.350
  • Micro Mobility System Microlino
    Micro Mobility System Microlino
    da € 19.720 a € 24.790
  • Volvo XC90
    Volvo XC90
    da € 77.950 a € 100.250

PROVATE PER VOI

I PRIMI CONTATTI

  • Fiat 600 1.2 Hybrid La Prima
    € 30.950
    La nuova variante mild hybrid della simpatica e pratica crossover compatta Fiat 600 si affianca alla “gemella” elettrica. In ripresa è fluida e svelta e non fa neanche troppo rumore, ma i rivestimenti interni sono un po’ troppo rigidi.
  • Cupra Tavascan 77 kWh VZ
    65.000  circa
    Prima suv elettrica della casa, in questa versione bimotore la Cupra Tavascan è scattante e tiene bene la strada, ma la corsa lunga del pedale del freno non convince nella guida brillante. Ampio e comodo l’originale abitacolo, completa la dotazione.
  • Toyota Yaris Cross 1.5 Hybrid 131 CV Premiere
    € 37.400
    Aggiornamenti per la piccola crossover full hybrid Toyota Yaris Cross: schermi più grandi, aiuti alla guida migliorati e, soprattutto, questa nuova versione con 131 CV. Lo sprint migliora, ma resta un po’ di “effetto scooter”.