La tua auto fa fumo? Dal colore puoi capire cos'ha

Vivere con l'auto
Pubblicato 03 giugno 2025

Quando si vede del fumo uscire dallo scarico dell’auto, il suo colore non è casuale, ma un chiaro indicatore dello stato di salute del motore. E certi segnali non andrebbero ignorati.

scarico inquinamento emissioni 178

GUARDA IL COLORE

Dai tubi di scappamento escono principalmente anidride carbonica, azoto, acqua (sotto forma di vapore), ossidi di azoto, monossidi di carbonio e idrocarburi incombusti (gli ultimi due risultanti da una combustione incompleta). Grazie anche agli attuali sistemi di post-trattamento dei gas di scarico come i convertitori catalitici e i filtri antiparticolato, le concentrazioni nocive sono state molto ridotte, tanto da rendere i fumi di scarico della auto a combustione moderne difficilmente visibili a occhio nudo. Per questo se vediamo del fumo uscire dagli scarichi della nostra vettura potrebbe non essere un segnale positivo. E in base al colore di questo fumo è possibile fare una prima diagnosi.

FUMO BLU

Il fumo bluastro che esce dallo scarico indica che una certa quantità di olio necessario per la lubrificazione viene bruciato nei cilindri. Se ciò era normale nei motori a due tempi, in quelli a quattro tempi (quindi quelli di quasi tutte le auto degli ultimi 50 anni) è del tutto indesiderato in quanto le camere di combustione sono sigillate contro l’ingresso di olio. In passato il problema era più frequente, oggi è molto più raro grazie ai moderni materiali temperati, in grado di resistere maggiormente all’usura: se si verifica è un segno che il motore è stato maltratto e soprattutto non adeguatamente mantenuto con cambi olio regolari

Un caso particolare è il denso fumo blu prodotto da motori dotati di turbocompressore, che è collegato al circuito dell’olio del motore. In caso di guasto del turbo, il cuscinetto della turbina viene solitamente distrutto e, in casi limite, avviene l’ingresso di grandi quantità di olio nel condotto di aspirazione, provocando gravi danni e richiedendo un intervento immediato in officina. 

FUMO NERO

Nei motori diesel, il fumo nero è dovuto alla quantità di carburante che non riesce a essere completamente bruciata durante la combustione. Con gli anni, le iniezioni di gasolio sono diventate sempre più controllabili per adattarsi alla perfezione con la quantità di aria aspirata, portando a diminuire la quantità di fumo prodotto. Ciò che rimane viene raccolto dal filtro antiparticolato. Per questo se un motore diesel moderne emette ancora del fumo nero è il sintomo di un problema nella formazione della miscela. Le cause potrebbero essere diverse, per esempio un filtro dell’aria completamente ostruito, ma a lungo termine porta a saturare il filtro antiparticolato e per questo il problema deve essere risolto immediatamente.

Oggi questo problema interessa anche i motori a benzina, che utilizzano principalmente l’iniezione diretta: anche qui può esserci un eccesso di carburante nella camera di combustione che si traduce nella formazione del fumo nero. Un caso particolare si ha quando un danno al turbocompressore causa l’ingresso di olio nel condotto di aspirazione. In questo caso di verifica un fenomeno estremamente pericoloso nei motori diesel: l’olio che fuoriesce viene aspirato nel motore e bruciato, facendo aumentare in modo incontrollato il regime di rotazione e aspirando sempre più olio; la reazione a catena provoca una violenta esplosione se il motore non viene spento in tempo.

FUMO BIANCO

Capita molto spesso durante i mesi invernali che dal tubo di scarico fuoriesca una nuvola incolore, in particolare con la vettura appena avviata o nel traffico cittadino. Si tratta di un fenomeno del tutto normale e non preoccupante per la salute del motore. È infatti unicamente l’acqua che evapora. L’acqua entra nelle camere di combustione per l’umidità presente nell’aria e, se l’aria è molto fredda, evapora senza causare danni. L’effetto è ancora più evidente quando evapora la condensa che si forma direttamente nel sistema di scarico, quando questo si raffredda completamente durante la notte. L’effetto sparisce quando tutto il sistema raggiunge la temperatura ideale di esercizio.

Se ciò non succede allora è un tipo di acqua che non dovrebbe essere nella camera di combustione, cioè il liquido di raffreddamento. Può succedere quando la guarnizione della testata è difettosa. La guarnizione sigilla la testata al blocco motore: ha un foro per ogni cilindro, ma anche i canali dell’olio e del liquido di raffreddamento. Anche piccoli problemi, come temperature di combustione troppo alte o una leggera deformazione della testata, potrebbero bastare per causare una miscelazione indesiderata di aria, liquido di raffreddamento e olio. Il liquido di raffreddamento che finisce nella camera di combustione evapora e produce fumo bianco, sempre più evidente in base alla gravità del danno. Se quindi il fumo bianco persiste è meglio recarsi in officina per un sospetto problema alla guarnizione della testata.

FUMO GRIGIO-BIANCO (CON ODORE SGRADEVOLE)

L’uscita di un fumo grigio-bianco e con un odore tutt’altro che piacevole non deve destare preoccupazioni. È infatti qualcosa del tutto normale e segnala che il filtro antiparticolato si sta rigenerando in modo controllato. Questo genere di filtri hanno una struttura a nido d’ape con un rivestimento metallico, che serve a filtrare i residui grossolani della combustione. Quindi dopo un po’ il filtro si satura, il software del motore se ne accorge e regola la quantità di aria e di iniezione al momento giusto per creare una miscela particolarmente magra (quindi con più aria che carburante) e produrre deliberatamente gas di scarico molto caldi che bruciano le particelle nel filtro. Se ci si accorge che il processo rigenerativo è in corso bisogna evitare per quanto possibile di spegnere il motore, per non causare un elevato stress termico.



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Ritratto di Andre_a
4 giugno 2025 - 00:53
Continuo a non capire cosa c'entri tutto questo col mio commento iniziale... ho rimosso dispositivi antinquinamento? Ho un diesel? Uso l'auto in città? No, no e no.
Ritratto di Ant.o.lantio6
4 giugno 2025 - 07:26
Se scorri altri trend il buon Pierfra dice sempre le stesse cose indipendentemente dal titolo...
Ritratto di pierfra.delsignore
4 giugno 2025 - 10:31
4
Questo lo hai detto te "Mai avuto auto con filtro antiparticolato, fortunatamente. Perché se vedessi uscire fumo grigio-bianco e puzzolente la smonterei mezza per capire dov'è il problema" Mica io
Ritratto di Andre_a
4 giugno 2025 - 11:54
Diesel li ho avuti in passato, il fap non era ancora previsto. E guido elettrico (quello vero, non la Yaris) dal 2019. Purtroppo sei fatto così: leggi una cosa, ci inventi sopra i tuoi castelli e ti convinci che sia tutto vero.
Ritratto di Gordo88
4 giugno 2025 - 01:46
1
Se vabbe una rimozione di massa dei dpf saranno 2-3% del totale, diversamente posta l' articolo invece di sparare cifre a caso com è il tuo solito..
Ritratto di pierfra.delsignore
4 giugno 2025 - 10:27
4
Questo era uno dei tanti articoli che ne parlava "— Troppi automobilisti tendono a vedere solamente i lati negativi della presenza del Fap nella vettura. È innegabile che si tratti dell'ennesimo filtro a valle del motore, e in quanto tale - come ad esempio il catalizzatore - costituisce un "tappo" che riduce le prestazioni dell'auto e può essere fonte di problemi. Se non rigenera correttamente, cioè se non si creano le condizioni affinché il Fap possa smaltire le polveri in eccesso, l'auto può risentirne, e nei casi peggiori si possono avere dei problemi anche seri. Rimuovere il Fap però, se da un lato risolve alla radice molte delle possibili noie e migliora la resa del motore, dall'altro rappresenta una soluzione egoistica, buona cioè solo per il proprietario dell'auto, perché gli inquinanti che sarebbero stati bloccati dal Fap finiscono per avvelenare l'aria e chi la respira." Si certo sono il 2-3% di chi viaggia, il 70% di chi ha comprato il diesel da città e forse sono buono
Ritratto di Gordo88
4 giugno 2025 - 08:51
1
Se vabbe una rimozione di massa dei dpf saranno 2-3% del totale, diversamente posta l' articolo invece di sparare cifre a caso com è il tuo solito..
Ritratto di pierfra.delsignore
4 giugno 2025 - 10:29
4
Certo 2-3% Uno dei tanti articoli a proposito "Da una breve ricerca su Google, sono moltissime le autofficine che offrono fra i propri servizi anche quello di rimozione del filtro antiparticolato. Anche sui forum dedicati al mondo dell’automobile si parla più o meno liberamente di questa pratica illegale. Ma che cos’è precisamente il filtro antiparticolato? E perché così tanti automobilisti vogliono rimuoverlo, se abbatte le emissioni inquinanti? Facciamo un passo indietro: Le automobili diesel e il filtro antiparticolato Il Filtro AntiParticolato (chiamato anche FAP, o DPF dalle iniziali inglesi) è stato introdotto agli inizi degli anni Duemila. Il FAP si usa solamente sui motori diesel, e serve per trattenere le famigerate PM10, le “polveri sottili” tanto dannose per il nostro organismo. Essendo un filtro meccanico, il FAP tende ad ostruirsi con l’uso, man mano che si accumulano le particelle assorbite. Per questo le centraline elettroniche delle automobili diesel sono programmate per far partire periodicamente una fase di “rigenerazione” del FAP. Questa rigenerazione in pratica pulisce il filtro, permettendogli di continuare il suo lavoro di assorbimento delle PM10. La rigenerazione del filtro dovrebbe avvenire idealmente in certe condizioni, e in particolare quando l’automobile viaggia a velocità superiori ai 70 km/h. Fin qui la teoria. Possiamo intuire però che la pratica è un po’ diversa, altrimenti non si sarebbe diffusa la tendenza a rimuovere il FAP dalle automobili diesel. Perché molti automobilisti vogliono rimuovere il FAP? Sono molti i motivi che portano i possessori di automobili diesel a voler rimuovere (illegalmente) il filtro antiparticolato. Nella maggioranza dei casi, si vuole rimuovere il FAP a causa dei molti problemi dati dalla rigenerazione. A quanto pare, soprattutto per i filtri di prima generazione (i FAP più moderni sembrano soffrire meno di questo problema), la rigenerazione sembra essere una fase molto critica. La pulitura non è mai completa, ed è necessario ripeterla più volta. Durante la fase di rigenerazione l’auto può soffrire di cali di potenza improvvisi e drastici. Se la rigenerazione non avviene correttamente, può accadere che la centralina mandi in protezione il motore, riducendone stabilmente la potenza fino a quando il FAP non viene sostituito. Anche dopo la sostituzione del FAP, accade che questo duri solo pochi mesi o addirittura poche settimane, rendendo necessaria un’ulteriore (costosa) sostituzione. Insomma, questi filtri sembrano creare grossi problemi. I problemi si presentano in forma maggiore per chi usa l’automobile quasi sempre in città. Abbiamo visto infatti che il filtro si pulisce viaggiando a velocità superiori ai 70 km/h. Se questo accade raramente, il FAP darà molti più problemi. È (anche) per questo che si suggerisce l’acquisto di un’automobile diesel solo a chi percorre parecchi chilometri in autostrada. C’è da dire inoltre che, anche quando il filtro sembra funzionare bene e non dà i problemi appena descritti, alcuni automobilisti decidono di farlo rimuovere lo stesso, per migliorare le prestazioni del motore."
Ritratto di Andre_a
4 giugno 2025 - 11:55
In nessuno degli articoli che citi si parla del 70%. È un numero che ti sei inventato.
Ritratto di Gordo88
4 giugno 2025 - 17:46
1
Per lui "molti automobilisti" equivale ad un 70%, del resto è un tecnico lui.. personalmente conosco parecchia di gente che gira col diesel e nessuno di loro ha mai fatto un lavoro del genere( te ne accorgi subito dal fumo che fanno) piuttosto hanno cambiato auto se si erano accorti che non faceva per loro

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