A chiunque sarà capitato almeno una volta di toccare l’auto e ricevere una piccola scossa elettrica sulle mani. Il fenomeno è causato dall’elettricità statica. Quando guidiamo, lo sfregamento tra i nostri vestiti (specie se sintetici) e il tessuto dei sedili genera un accumulo di cariche elettriche. Se l’aria è secca, tipico delle giornate invernali o ventose, queste cariche non si disperdono e restano “intrappolate” sul nostro corpo. Non appena tocchiamo la carrozzeria metallica, che funge da conduttore verso terra, la scarica passa istantaneamente attraverso le nostre dita.
A livello fisico, il fenomeno è causato da uno squilibrio tra cariche positive e negative. Quando due materiali diversi entrano in contatto e poi si separano (come la schiena contro lo schienale), avviene un passaggio di elettroni da una superficie all’altra. Questo processo lascia il corpo con una carica netta. Poiché le auto poggiano su pneumatici di gomma, che sono ottimi isolanti, l’elettricità non può defluire verso il terreno e rimane "stoccata" sulla carrozzeria o sulla persona.
La scossa non è altro che il ritorno improvviso all’equilibrio: una micro-scintilla che scocca quando la differenza di potenziale è abbastanza alta da vincere la resistenza dell’aria tra il dito e il metallo. Non si tratta di qualcosa di pericoloso per la salute, ma è certamente fastidioso: tuttavia ci sono dei modi per evitare di prendere la scossa quando si scende dall’auto.
Per prevenire la scossa è necessario modificare la sequenza di movimenti durante l’uscita dall’abitacolo. La tecnica più efficace consiste nel mantenere il contatto con una parte metallica della vettura, per esempio il montante della portiera o il telaio superiore, prima ancora di appoggiare i piedi al suolo.
Mantenendo la presa sulla carrozzeria mentre si esce dal veicolo, la differenza di potenziale tra il corpo e l'auto viene annullata in modo graduale. In questo modo, il flusso di elettroni attraversa la superficie del palmo della mano senza concentrarsi sulla punta delle dita, rendendo il passaggio della corrente impercettibile al sistema nervoso.
L’intensità delle scariche dipende in larga misura dai materiali presenti a bordo. Le fibre sintetiche, come il poliestere e il nylon, presentano una propensione maggiore all’accumulo statico rispetto alla pelle o al cotone. Anche le calzature con suola in gomma, essendo isolanti, impediscono una dispersione naturale delle cariche.
Oltre all’impiego di prodotti spray antistatici per trattare i tessuti dei sedili, è possibile installare una treccia metallica o una striscia di gomma conduttiva sotto il telaio. Questo accessorio, toccando costantemente l’asfalto, permette al veicolo di scaricare l’elettricità statica a terra in modo continuo, prevenendo il problema alla radice.









