UN DISASTRO, ANCHE PER LE AUTO - Tutti ricordiamo l’alluvione che ha colpito il capoluogo ligure lo scorso mese di ottobre, mettendo in ginocchio la città: centinaia di milioni di euro l’ammontare dei danni, e migliaia le automobili ridotte a rottami dopo essere state ammassate una sull’altra dalla furia delle acque o, semplicemente, essere rimaste “a mollo” per alcune ore.
NON REGGONO LE IMMERSIONI - Le auto moderne, ricche di componenti complesse, costose e delicate, sono studiate per reggere, senza rischi d’infiltrazioni, alla pioggia e alle strade bagnate: non certo per essere a tenuta stagna. Di conseguenza, basta una permanenza di alcune decine di minuti in acqua “alta” per causare guasti che sono in diretta proporzione al livello raggiunto: basta che la fanghiglia entri dal tubo di scarico per “sporcare” il filtro antiparticolato e, magari, il catalizzatore. Se l’
acqua sale di più, sono a rischio di ossidazione e cortocircuito le
componenti elettroniche (centraline e sensori) montate nella parte più bassa della vettura, senza dimenticare quello che succede, nell’abitacolo, a rivestimenti, imbottiture, comandi e strumenti vari. Già a questo punto, come avevamo scritto
qui, spesso la riparazione diventa economicamente poco conveniente, oltre che molto complessa e dai risultati poco prevedibili.
UN CASO ESTREMO - Per questo motivo, ci ha molto incuriosito una mail del Mercedes Club Italia, che narrava la “rinascita” di una Classe C SW (nelle foto) che era stata ricoperta fino al parabrezza dall’acqua melmosa mentre si trovava in un garage di Genova lo scorso 10 ottobre. Come testimoniano le foto, la situazione era davvero scoraggiante: la fanghiglia era penetrata dappertutto, causando danni impossibili da quantificare in anticipo, ma sicuramente molto consistenti. Che fare? Alla fine, considerando anche il valore elevato della vettura, il proprietario ha deciso di tentare di ripararla. Trovare chi accettasse la sfida non è stato facile; alla fine, a dire sì è stata l’officina comasca MercedesMods.
IMPEGNO PREMIATO - La storia la raccontano le foto (volendo approfondire, si può andare su
http://www.mercedesbenzclub.it/blog/2015/01/mercedes-alluvionata/). Noi ci limitiamo a dire che è stato un lavoro di estrema pazienza, un vero rompicapo: la Classe C è stata
smontata pezzo per pezzo, effettuando poi controlli certosini per cercare di recuperare la maggior parte dei componenti (altrimenti, la spesa sarebbe stata proibitiva). Alla fine, il risultato è una Mercedes praticamente come nuova, sia da vedere sia da guidare, e che ha già percorso qualche migliaio di chilometri senza dare alcun problema.