BUSINESS & FLOTTE

Il car sharing

Quella dell’auto condivisa è un’interessante formula di noleggio di brevissima durata, che permette alle aziende di pagare la macchina solo in base all’effettivo utilizzo. Il concetto su cui si basa è semplicissimo: ci si associa a un operatore; quando se ne ha necessità si “prende” una vettura dal suo parco, la si utilizza e poi la si “libera”, lasciandone la disponibilità agli altri clienti. Le auto o i veicoli commerciali disponibili vengono mantenuti efficienti e puliti e il carburante generalmente è incluso nella tariffa. A seconda dei casi questa può essere a tempo, chilometrica o derivante da una combinazione dei due fattori. Nel settore “business” il ricorso a questa soluzione è già una realtà, ma sono soprattutto le società più grandi a intravederne un futuro come potenziale variabile di risparmio e come soluzione per una parziale esternalizzazione delle flotte (outsourcing).
Il “Corporate vehicle observatory 2014” (Cvo) di Arval, il rapporto che ogni anno fotografa la situazione della mobilità aziendale a livello europeo e nazionale, evidenzia come l’auto condivisa sia una scelta concreta e strategica per il 22% delle “big company” (quelle, cioè, con oltre 1.000 dipendenti). Secondo i dati raccolti nelle interviste a 4.560 fleet manager europei e italiani, questa visione cambia al diminuire delle dimensioni societarie: il giudizio resta il medesimo solo per il 7% delle compagnie medie (da 100 a 999 dipendenti), per il 5% di quelle medio-piccole (da 11 a 99 dipendenti) e non trova assolutamente riscontri nelle realtà che danno lavoro a meno di 10 persone. Anche se proprio queste ultime sono quelle che potrebbero trarre i maggiori benefici economici e organizzativi dall’utilizzo di veicoli condivisi.
Per l’utenza professionale si possono individuare quattro filoni interessanti: il car sharing aziendale; il corporate car sharing; il car sharing intra-gruppo; il car sharing  intra-aziendale. Tutti in decisa espansione. Le prospettive di crescita nell’impiego “business” sono evidenziate sempre dal Cvo 2014 di Arval, secondo cui il 17% delle realtà produttive promuove già oggi l’auto condivisa come iniziativa per facilitare gli spostamenti casa-ufficio, mentre addirittura il 29% ha già deciso di attivare questo servizio per i suoi dipendenti nell’arco di due anni. Percentuali che confermano il cosiddetto “megatrend” positivo di consensi a livello europeo per questa formula, anche fra i privati: dal 2008 al 2011 gli iscritti sono passati da 500.000 a 800.000 mila e che, secondo una ricerca Frost&Sullivan, dovrebbero arrivare a 15 milioni entro il 2020, con 240.000 veicoli dedicati al servizio di cui, secondo il rapporto Cvo 2013, almeno uno su 3 sarà elettrico.

 

IN SINTESI

  • Si paga l'auto solo per l'uso effettivo
  • Tariffa a tempo, chilometrica o combinata
  • Soluzione di outsourcing flotte business
  • Statistiche del Corporate Veichle Observatory
  • Quattro filoni di car sharing business
  • Previsioni crescita car sharing aziendale