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I concessionari contro la Mercedes

Pubblicato 09 agosto 2022

In Australia la rete di vendita fa causa alla Mercedes per l'imposizione del nuovo contratto che trasforma i concessionari in agenti.

I concessionari contro la Mercedes

LOTTA PER LA VITA - La notizia, anche se arriva dalla lontanissima Australia, ha fatto rumore nel mondo dell’auto: 38 dei 55 concessionari australiani della Mercedes hanno promosso una maxi causa contro la Casa perché il modello di agenzia metterebbe a repentaglio i loro guadagni e i rapporti con i clienti, faticosamente costruiti in decenni di attività. ABC riporta infatti che i dealer stanno combattendo una "lotta per la vita" e chiedono alla Mercedes un risarcimento di 650 milioni di dollari australiani (circa 464 milioni di euro) in una causa indicata come una delle più i più importanti nel settore del franchising. Abbiamo già parlato delle differenze fra lo schema di vendita in concessione e quello di agenzia e di come diversi costruttori stiano implementando quello di agenzia mentre altri non sono ancora su questa strada (qui per saperne di più).

PERDITA DI POTERE - Detto in estrema sintesi: il concessionario acquista dal costruttore le auto e poi le rivende ai clienti, quindi il rapporto contrattuale è tra il dealer e il cliente. Secondo il modello di agenzia Mercedes, entrato in vigore a gennaio in Australia, il produttore mantiene invece la proprietà delle auto mentre i concessionari diventano agenti che vendono auto a prezzo fisso per una commissione fissa. Questa modalità ha anche lo scopo di uniformare la vendita fisica con quella online, che ha prezzi “in chiaro” subito evidenti. Il modello di agenzia toglie molto potere ai concessionari, che si lamentano anche dell’impoverimento della relazione con i clienti: molto del valore aggiunto di un rapporto consolidato, che può durare anche per decenni, secondo i concessionari viene perso proprio perché l’agente ha molto meno potere decisionale. Le Case dicono che un agente ha molti meno costi rispetto al concessionario e quindi anche se la commissione è minore il profitto rimane inalterato, come dichiarato da Maria Grazia Davino, direttore vendite di Stellantis per l’Europa (qui la notizia). 

ACCUSE PESANTI - I venditori che hanno promosso la maxi-causa contro Mercedes sostengono che la Casa abbia iniziato a pensare segretamente al modello di agenzia già nel 2016. Questo progetto sarebbe poi stato sottoposto a consultazioni di facciata con i concessionari e portato avanti, nonostante la maggior parte dei dealer australiani fosse contraria, fino a diventare operativo all’inizio di quest’anno. I promotori della causa sostengono che Mercedes, nel tentativo di appropriarsi dei profitti dei rivenditori, abbia violato la legge australiana sui diritti dei consumatori con una condotta eccessiva, oltre a violare le disposizioni del codice del franchising. Secondo James Voortman, amministratore delegato dell'Australian Automotive Dealer Association, il corposo risarcimento richiesto a Mercedes “tiene conto di tutti i milioni di dollari di investimenti che sono stati destinati alle strutture, alle attrezzature e agli sforzi che la buona volontà dei concessionari che hanno attirato i clienti versi i prodotti Mercedes. Questi imprenditori, che siano grandi realtà regionali o concessionari cittadini, rappresentano aziende australiane e stanno combattendo per la loro vita contro una grande multinazionale”.

LEGGI AD HOC E I “PORCELLINI” - Nel 2021 General Motors aveva deciso di eliminare il suo marchio australiano Holden, spingendo così il Senato a iniziare un’inchiesta che ha rilevato uno squilibrio dei poteri fra i concessionarie e i produttori. L'indagine ha anche riguardato il trattamento che Honda ha usato verso i concessionari quando è passata al modello di agenzia con prezzi fissi. A seguito di queste indagini sono avvenute modifiche legislative che hanno raddoppiato le multe per violazioni del codice del franchising e aggiunto altre tutele per i concessionari di automobili, fra le quali un equo e ragionevole compenso per gli affiliati in caso di risoluzione anticipata. Questa maxi-causa potrebbe essere quindi un importante banco prova per queste nuove leggi, senza le quali forse la causa sarebbe stata meno alluvionale. Ricordiamo che marzo 2019 Deloitte aveva simulato l'effetto del passaggio al modello di agenzia per rivenditori, rilevando, fra le altre cose, una perdita del 50% dei profitti rispetto al modello di concessionaria. Una cifra inquietante anche se in 3 anni le cose potrebbero essere molto cambiate, limitando queste perdite con business models su misura per i concessionari automobilistici. Chiudiamo con un segnale dell’asprezza della causa: secondo Automotive News i funzionari di Mercedes Australia avrebbero definito i concessionari "porcellini" nelle comunicazioni interne. Questa è una delle prove portate in aula all’inizio del processo per la maxi-causa milionaria dei 38 concessionari. Un avvocato ha affermato che i concessionari sono stati quindi bullizzati e minacciati dalla Casa quando è passata al modello di agenzia. Un legale di Mercedes ha eccepito sull’uso che i concessionari vogliono fare di questi documenti interni, che la casa automobilistica definisce riservati ma il giudice della Corte federale Jonathan Beach ha autorizzato l'uso di queste comunicazioni: ne vedremo delle belle... 



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Ritratto di KT1007
9 agosto 2022 - 19:26
Io ancora non ho capito se con il "modello agenzia" il cliente potrà comunque interfacciarsi con la concessionaria per il post-vendita o no. Perché se ogni volta bisogna aspettare la risposta dal costruttore... hai voglia ad attendere! Vedo solo grandi problemi per i clienti, altro che servizi migliori.
Ritratto di Antonio1961
11 agosto 2022 - 08:38
Attualmente non è che i concessionari sono celeri nel risolvere eventuali problemi.
Ritratto di Velocissimo
9 agosto 2022 - 21:46
E' un ritorno alle origini: prima si chiamavano "Commissionari" (anni 50 fino a circa metà anni 60) perché erano pagati a provvigione dalla casa madre e poi sono diventati "Concessionari". Credetemi, è molto meglio essere Commissionari, diminuisce e di molto il rischio di impresa.
Ritratto di Andre_a
9 agosto 2022 - 23:23
Vero, ma piuttosto che perdere il 50% dei profitti, preferirei di gran lunga il rischio d'impresa
Ritratto di Sdruma
10 agosto 2022 - 09:40
3
questo giro è ben diverso. Letteralmente ti strizzeranno e appena l'online da mezzo segno positivo, ti sbattono in un angolo a crepare. Ci sta voler vendere come si preferisce, dall'altra allora risarcisci tutti quelli che hai messo sulla piazza, che ti hanno fatto guadagnare miliardi e di punto in bianco vuoi far fuori, il mercato è libero, ma ben regolamentato.
Ritratto di Antonio1961
11 agosto 2022 - 08:40
Anche i concessionari si sono arricchiti grazie alle case automobilistiche.
Ritratto di Sdruma
11 agosto 2022 - 10:58
3
sni, non proprio bisogna esserci dentro al settore. Nei tempi passati le case automobilistiche imponevano numeri assolutamente impossibili. Quindi le concessionarie caricavano km0 come folli. Fatto questo si raggiungevano gli obbiettivi anche se per il vero le auto erano si targate ma ferme in salone. Dagli anni 80 in poi è stato il mantra principale, che ha ucciso tante realtà e ha reso, soprattutto negli anni 90, le case automobilistiche estremamente ricche. L'unica differenza è che dovevano fare contenti i concessionari, non potevano togliere le % di sconto o giocare con le concessioni di vendita. Oggi, con il settore di mercato che è al tracollo sistematico, le case madri cercano una via di fuga. E invece di ingegnarsi e trovare nuove fonti di reddito serie, tagliano i costi proprio da chi, fino a 2 anni fa, gli comprava auto a gogo pure se non vendute.
Ritratto di Rush
10 agosto 2022 - 01:56
A parte il fatto che le dichiarazioni espresse dalle case sono di parte e un concessionario per ovvie ragioni guadagna più di un agente. L’usato che viene ritirato a fonte di un acquisto di chi è? Dell’agente? O in quel caso diventa concessionario? Sono curioso di vedere in Italia come faranno a gestire la causa che ogni concessionario inevitabilmente intenterà. Anche se ti rifai al contratto europeo poi ogni paese ha le sue varianti. Poi la concessionaria che diventa agenzia gli agenti attuali li trasforma in sub-agenti? Oggi il costo dei venditori è a carico della concessionaria poi come diventa? Ma poi una concessionaria che è spesso una s.p.a. Come diventa agente? Sono davvero curioso di vedere come gestiranno questa transizione. Il mio sospetto è che come al solito qualcuno si arricchirà e qualcun altro rimarrà con il cerino in mano… non ultimo il cliente finale che poi per qualsiasi problematica si ritroverà a parlare con il call center… Tipo Dazone…hai pagato non vedi niente e lo prendi nel ciulo… spero che le testate di settore seguano la vicenda australiana e ci tengano informati.
Ritratto di Miti
10 agosto 2022 - 11:46
1
Rush ...la storia è così sempre e in tutto io mondo. Per cambiare qualcosa si fa una fatica tremenda. Lasciamo stare se è giusta o no questa storia del conce - agente. La gente non capisce che il mondo del lavoro non è più lo stesso. E tutte le professioni prima o poi cambieranno il modo di essere e fare.
Ritratto di andrea10
10 agosto 2022 - 11:54
Probabilmente si ifnirà per venderla agli specialisti come comproauto tecc
Ritratto di Rush
10 agosto 2022 - 02:31
Ma che cara la Maria Grazia… scommetto che il business plan lo ha redatto tu per dichiarare che il profitto di un agente è uguale a quello di un concessionario… ahahahaha… quando vuoi fare uno stage fammelo sapere…
Ritratto di Trattoretto
10 agosto 2022 - 07:42
Beh, giusto che certe case automobilistiche risarciscano i concessionari, dopo che per anni li hanno costretti a spendere cifre folli per saloni che sembrano hotel a cinque stelle. Alcuni ne stanno ancora pagando i finanziamenti (cioè i debiti). Senza contare le attrezzature per l’officina.
Ritratto di Sdruma
10 agosto 2022 - 09:43
3
e le km0 imposte? E' che per vedere un 3/4% in più in bilancio da un anno all'altro, si è disposti a far saltare il banco definitivamente. Fanno bene questi concessionari, devono imporsi e spulciare fino all'ultimo centesimo.
Ritratto di otttoz
10 agosto 2022 - 09:39
merdeces
Ritratto di Oxygenerator
10 agosto 2022 - 11:29
Ma non so. Credo che un costruttore abbia il diritto di vendere il proprio prodotto come vuole. Sarà interessante capire come cambierà la modalità di vendita. Personalmente non mi piace la contrattazione. La lotta per avere i tappetini in versione “lusso”, ( l’ho visto fare ), non m’interessa. Un prodotto. Un prezzo. Per tutti.
Ritratto di andrea10
10 agosto 2022 - 11:56
Io vendo auto quindi sarei di parte se le dicessi che la contrattazione è il sale di una vendita ed interazione venditore/cliente , ma capisco il suo punto di vista perché alcuni hanno presso dei veri e propri bidoni purtroppo. Ma secondo il mio punto di vista questo modello farà perdere tanti posti di lavoro a fronte di una minor qualità di servizio . Ma ovviamente sarà il tempo ed il mercato a dirlo
Ritratto di Antonio1961
11 agosto 2022 - 08:47
Perché la contrattazione? Perché io devo pagare di più rispetto ad un altro cliente? Perché magari sono più timido? Un prodotto un prezzo. Tranne "l'offerta" come lo smartphone,la lavatrice. O no?
Ritratto di deutsch
10 agosto 2022 - 13:37
4
Fare già un prezzo netto sarebbe possibile. Leggere che due macchine costano 28 ma poi un la paghi una 25 ed una 22 a seconda della sco rustica della marca è un po' una menata. Dacia ha già ridotto all'osso lo sconto. Da qui a passarli ad agenti ce ne passa. Poi farsi dire dalla casa madre che gli utili netti rimangono uguali è come chiedere all'oste se io vino è buono
Ritratto di Marotta2
10 agosto 2022 - 15:28
Sono un ex concessionario , vorrei parlare con un Vs giornalista circa segnalazioni di errati sconfinamenti in Centrale Rischi a danno della concessionaria che è stata messa in difficoltà