Questa “crossover–coupé” ha una linea innovativa, mentre la meccanica, più tradizionale, deriva dalla Countryman. Con il 1.6 turbodiesel, però, non è così “cattiva” come l’aspetto lascerebbe intuire.
La Mini con tetto in tela ha solo due posti ma un discreto baule. Tra le doti migliori, lo sterzo pronto, la tenuta di strada e il motore brillante; ma non dà nulla a buon prezzo. Si potrà toccarla con mano sabato 25 e domenica 26 febbraio nei saloni delle concessionarie.
Questa piccola coupé a due posti ha una linea inconfondibile, è abbastanza pratica e su strada migliora ulteriormente l’agilità e la tenuta di strade delle altre Mini. La turbodiesel è veloce, ma ha un cambio duro e un motore non esaltante; meglio fare un pensierino alla Cooper S a benzina.
Identica alla Cooper S, sotto il cofano questa Mini nasconde un motore 2 litri turbodiesel da 143 cavalli: ha una discreta grinta, anche se non impressiona. Bassi i consumi dichiarati, ma il prezzo di listino è addirittura più salato di quello della “sorella” a benzina.
La versione più potente delle Mini riceve aggiornamenti estetici dell’ultima serie ma lascia intatta la meccanica: 211 cavalli e tanta cattiveria. La dotazione non è del tutto completa e il prezzo di partenza è già davvero “salato”.
Un restyling… “mini” e nuovi motori per l’intera gamma della piccola inglesina (Clubman inclusa). E per la versione cabrio ora c’è anche il turbodiesel che mancava, ideale per chi fa tanta strada. Il comfort però è quello di sempre: rumore delle gomme e fruscii si sentono tanto.
La Mini crossover ha cinque porte e misure parecchio “gonfiate”. Spazio e praticità adesso sono buoni, mentre la guida è comunque piuttosto divertente. Ma il comfort non è granché.