L’ennesima rivisitazione della tre porte inglese è un’auto tutta nuova. Cambia (ma solo un po’) anche il look, nell’insieme più “pulito”. Il frontale adotta una nuova griglia ottagonale, le maniglie delle portiere sono a filo carrozzeria e non ci sono più i rivestimenti in plastica sui parafanghi, mentre dietro spiccano le luci a triangolo con grafica che richiama la bandiera del Regno Unito, e il nome del modello a grandi caratteri sulla fascia centrale che si allunga sul portellone. Gli interni sono minimalisti: il cruscotto digitale sul piantone dello sterzo è stato integrato nel grande display oled centrale tondo da 240 mm di diametro. Gli unici comandi fisici sono nella parte bassa della consolle, dove sono posizionati, fra l’altro, il tasto di accensione, il selettore di marcia e i pulsanti dello sbrinamento. La plancia e i pannelli porta sono in poliestere riciclato e si abbinano a rivestimenti dallo stile raffinato. Lo spazio, però, rimane piuttosto ridotto: il bagagliaio è di 210 litri e il divanetto ospita a fatica due adulti. La capacità delle batterie delle versioni elettriche (Cooper E e SE) è stata aumentata a 40,7 kWh per la E (305 km di autonomia) e a 54,2 kWh per la SE (402 km di autonomia). Al momento del lancio, la Mini 3 porte è offerta solo a batteria, ma nella primavera 2024 arriverà anche con motore a benzina.