I fari tondeggianti, il tetto piatto e il parabrezza quasi verticale ricordano sempre quelli del modello storico del 1959, ma l'ultima generazione della Mini a tre porte è stata aggiornata in profondità nel 2024. Luci e mascherina sono state modificate per rendere l'auto più somigliante alla tre porte elettrica (che nasce su una base completamente diversa ed è prodotta in Cina).
Aggiornato nel 2024 anche l'interno della Mini: la plancia e i pannelli sono tutti nuovi, e spicca il grande display tondo al centro della plancia, con tecnologia oled: la grafica è curatissima e le funzioni sono numerose, ma l'utilizzo non è agevole. Per il resto, lo stile è curato, ma ci sono dettagli in plastica "povera" e lo spazio è risicato. Davanti si sta bene, in una posizione sportiva, bassa e allungata, ma il divanetto è stretto già per due e adatto solo per brevi tragitti, e il pur curatissimo bagagliaio ha una capienza ridotta.
I motori della Mini sono tre turbo a benzina, tutti molto potenti per un'auto che non arriva a quattro metri di lunghezza e tutti abbinati a un cambio robotizzato a doppia frizione a sette marce, nel complesso buono ma non sportivo: risponde con un po' di ritardo quando si vogliono inserire le marce inferiori.
La C monta un vivace e fluido 1.5 a tre cilindri, mentre la S è in pratica la stessa auto con il motore "aumentato" del 25%: i pistoni sono quattro, la cilindrata è 2.0 e la potenza passa da 156 a 204 CV. La più potente è la JCW (John Cooper Works), con il 2.0 portato a 231 CV. Agili fra le curve, le Mini divertono anche grazie alla prontezza dello sterzo. Ma il comfort sulle buche, soprattutto in presenza di ruote di grandi diametro, è scarso.


















































































































