La terza generazione della Mini del ventunesimo secolo risale al 2013, ma è stata aggiornata in profondità nel 2024. Lo stile resta inconfondibile: i fari tondeggianti, il tetto piatto e il parabrezza quasi verticale ricordano quelli del modello storico del 1959. Ma ora le luci e la mascherina sono state modificate per rendere l'auto più somigliante alla tre porte elettrica (che nasce su una base completamente diversa ed è prodotta in Cina).
Il discorso si ripete all'interno della Mini: la plancia e i pannelli sono tutti nuovi, e spicca il grande display tondo al centro della plancia, con tecnologia oled: la grafica è curatissima e le funzioni sono numerose, ma l'utilizzo non è sempre agevole. Per il resto, le finiture sono di ottima qualità e lo spazio è risicato. Davanti si sta bene, con una postura sportiva, bassa e allungata, ma il divanetto è stretto già per due e adatto solo per brevi tragitti, e il pur curatissimo bagagliaio ha una capienza ridotta.
I motori sono due turbo a benzina, entrambi molto potenti per un'auto che non arriva a quattro metri di lunghezza e abbinati a un buon cambio robotizzato a doppia frizione. La C monta un vivace e fluido 1.5 a tre cilindri, mentre la S è in pratica la stessa auto con il motore "aumentato" del 25%: i pistoni sono quattro, la cilindrata è 2.0 e la potenza passa da 156 a 204 CV. Agili fra le curve, le Mini divertono anche grazie alla prontezza dello sterzo.