EVITARE LA CONCORRENZA FISCALE - A partire dal 31 ottobre 2020, salvo cambiamenti dell’ultima ora, anche chi utilizza veicoli in noleggio a lungo termine sarà tenuto a pagare il bollo dell’auto. La direttiva è stabilita dal decreto-legge n° 124 del 26 ottobre 2019, convertito poi in legge nel dicembre 2019. Ovviamente si tratta di una complicazione in più per chi, scegliendo a formula del noleggio, voleva liberarsi definitivamente dal pensiero della gestione amministrativa delle vetture in uso. Ora il nuovo decreto interministeriale, in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, definisce le nuove modalità operative per permettere il pagamento della tassa di possesso. Questa norma nasce con l’intento di evitare la pratica in uso da parte delle società di noleggio a lungo termine di immatricolare, e quindi pagare il bollo, nelle province di Trento e Bolzano nelle quali è più basso. Con le nuove regole si avrà una maggiore ridistribuzione del tributo essendo esso dipendente dalla residenza dell’utilizzatore.
PAGA COMUNQUE LA SOCIETÀ - Molto schematicamente, il pagamento della tassa di proprietà delle auto noleggio per lunghi periodi diventa un obbligo di chi utilizza la vettura e non come avvenuto finora della società di noleggio. Sempre secondo queste nuove direttive la società di noleggio può in ogni caso provvedere al pagamento, ma, in caso di mancato versamento della somma dovuta, la responsabilità ricade sull’utilizzatore. Sempre scorrendo le note del Decreto si legge che le società di noleggio devono comunicare al Pra (Pubblico registro automobilistico, gestito dall’Aci) i dati anagrafici, con codice fiscale per persone fisiche, ragione sociale e codice fiscale per le figure giuridiche, di quei veicoli con contratti in decorrenza dal 1° ottobre 2020 entro dieci giorni dalla firma. Inoltre le società di noleggio devono comunicare al Pra entro il termine del 10 ottobre 2020 i dati dei contratti stipulati tra il 1° gennaio 2020 e il 30 settembre 2020.
COMPLICAZIONI - Da segnalare che su questo tema l’ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici), è piuttosto critica. E ha inviato una lettera aperta al Ministero dei Trasporti e dell’Economia dove denuncia che la norma, così come è ora strutturata, si presta a molteplici “manipolazioni” e distorsioni. Riassumibili nella possibile evasione del pagamento della tassa, nelle complicazioni nella gestione dei pagamenti e nel minor gettito dell’IVA. Insomma il problema è decisamente più complesso di quanto potessero immaginare i legislatori, al punto che si sono rese necessarie ulteriori valutazioni. Ecco perché è stato annunciato in questi giorni un tavolo di lavoro al quale prenderanno parte i due ministeri competenti (Trasporti ed Economia), le regioni e l’Aci.