Sorprendente per spazio e guidabilità, questa originale “quattro metri” elettrica vanta una buona autonomia in rapporto alle altre auto a corrente. Ma la Renault Zoe resta pur sempre un’auto da città.
La sigla RS indica da sempre sportività prima di tutto. Con questa Clio, però, la storia cambia un po’: il divertimento è garantito e le prestazioni ci sono, ma anche il comfort e la facilità di guida.
Venti cm di lunghezza in più rispetto alla berlina le donano: la Renault Clio Sporter è una wagon elegante e pratica. Gradevole da guidare e ben equipaggiata, ha interni realizzati un po’ troppo in economia.
La quarta generazione della Renault Clio ha una personalità sconosciuta al vecchio modello, e anche da guidare è molto più appagante. Vivace il nuovo tre cilindri turbo a benzina. Peccato che sulla qualità di alcuni particolari interni l’evoluzione non ci sia stata. Anzi…
Aggiornata in pochi dettagli della carrozzeria, adesso la berlina francese si può ordinare anche con un nuovo 1.2 turbo che spinge forte anche oltre i 5000 giri: disponibile solo per gli allestimenti più ricchi, non fa rimpiangere le prestazioni del 1.6 aspirato e promette di consumare meno.
La piccola Renault Twizy, due posti e quattro ruote, è agile e vispa nel traffico. Viaggia silenziosa senza emettere CO2, grazie al suo motore elettrico da 17 CV. Ha la carrozzeria ed è più sicura di una moto, ma non ripara dall'aria e dal freddo. E le sono precluse le tangenziali.
La citycar francese si rinnova, guadagnando personalità e grinta; invariati gli interni validi quanto a spazio e sfruttabilità, meno per la cura dei particolari. Questa Gordini va anche forte ed è ben equipaggiata per quel che costa. Ma è un po’ rumorosa e ha uno sterzo che non è il massimo.
La prima berlina elettrica della Renault promette fino a 200 km di autonomia ed è spaziosa quanto una vettura tradizionale. Al semaforo accelera con baldanza e non costa un’esagerazione, ma le batterie si noleggiano a parte.
La suv francese ha un nuovo frontale, equilibrato e più accattivante rispetto a quello della versione attuale. La 2.0 dCi automatica da 150 CV con la trazione integrale è comoda e pratica; ma il cambio è troppo lento.
Con il nuovissimo 1.6 turbodiesel, la monovolume francese è brillante e, a detta della casa, molto meno assetata rispetto alla 1.9 dCi che rimpiazza. Peccato non sia abbinabile a un cambio automatico o, ancora meglio, a un “doppia frizione”.
Gli aggiornamenti non hanno stravolto la vettura, ma il frontale è ora più accattivante. Come per il vecchio modello, si apprezzano finiture e dotazione. Tiene la strada come si deve, ma le sospensioni “digeriscono” male le buche. Il baule rimane ben sfruttabile, però non è enorme per una wagon. È già in vendita.
La nuova generazione della Mégane Coupé-Cabriolet, che sarà in vendita dal sei giugno, ha una linea più filante e una qualità sensibilmente migliorata. Piacevole da guidare, ma non eccessivamente rigida di sospensioni, vanta efficaci accorgimenti per ridurre le turbolenze dell’aria nell’abitacolo. Vivace il piccolo 1.4 turbo a benzina da 131 cavalli.
La più cattiva delle Renault sa offrire grandi soddisfazioni su strada, per l’esuberanza del suo quattro cilindri 2.0 da 250 CV, il buon assetto e la frenata sicura. Scarsa la visibilità posteriore.
È la versione più corta della nuova Scénic (ha 5 posti anziché 7, e 22 cm di lunghezza in meno). Si tratta di una monovolume grintosa, la cui eccellente abitabilità contrasta con un assetto sin troppo rigido e sportivo. Tanto da compromettere il comfort.
La vistosa presa d'aria e i nuovi fari non l'hanno resa più desiderabile. Ok il navigatore e l'Esp, ora di serie. Dentro è ben fatta e curata. Inoltre il prezzo non è tra i più alti, pur avendo una buona dotazione di serie.
Ha sette posti, è comoda e si guida meglio del vecchio modello, grazie alle sospensioni della Mégane. Apprezzabile anche il 1.4 turbo a benzina, vivace e silenzioso. Ma la linea non convince.