Con il nuovissimo 1.6 turbodiesel, la monovolume francese è brillante e, a detta della casa, molto meno assetata rispetto alla 1.9 dCi che rimpiazza. Peccato non sia abbinabile a un cambio automatico o, ancora meglio, a un “doppia frizione”.
Gli aggiornamenti non hanno stravolto la vettura, ma il frontale è ora più accattivante. Come per il vecchio modello, si apprezzano finiture e dotazione. Tiene la strada come si deve, ma le sospensioni “digeriscono” male le buche. Il baule rimane ben sfruttabile, però non è enorme per una wagon. È già in vendita.
La nuova generazione della Mégane Coupé-Cabriolet, che sarà in vendita dal sei giugno, ha una linea più filante e una qualità sensibilmente migliorata. Piacevole da guidare, ma non eccessivamente rigida di sospensioni, vanta efficaci accorgimenti per ridurre le turbolenze dell’aria nell’abitacolo. Vivace il piccolo 1.4 turbo a benzina da 131 cavalli.
La più cattiva delle Renault sa offrire grandi soddisfazioni su strada, per l’esuberanza del suo quattro cilindri 2.0 da 250 CV, il buon assetto e la frenata sicura. Scarsa la visibilità posteriore.
È la versione più corta della nuova Scénic (ha 5 posti anziché 7, e 22 cm di lunghezza in meno). Si tratta di una monovolume grintosa, la cui eccellente abitabilità contrasta con un assetto sin troppo rigido e sportivo. Tanto da compromettere il comfort.
La vistosa presa d'aria e i nuovi fari non l'hanno resa più desiderabile. Ok il navigatore e l'Esp, ora di serie. Dentro è ben fatta e curata. Inoltre il prezzo non è tra i più alti, pur avendo una buona dotazione di serie.
Ha sette posti, è comoda e si guida meglio del vecchio modello, grazie alle sospensioni della Mégane. Apprezzabile anche il 1.4 turbo a benzina, vivace e silenzioso. Ma la linea non convince.