Come la “sorella” Colt, imparentata con la Renault Clio, anche la Mitsubishi ASX deriva da un modello della casa parigina: la crossover Captur (i due costruttori fanno parte di un’alleanza che include anche la Nissan). Fuori, le due auto sono in pratica due gocce d’acqua: di fatto, cambia solo la mascherina, col nuovo logo e, ai lati, tre inserti cromati a forma di freccia che danno un tocco di grinta al frontale. Invariato l’abitacolo, che è piuttosto ben rifinito, molto accogliente e anche pratico, grazie al divano che, per fare spazio al baule (con soglia di carico alta ben 78 cm) può scorrere in avanti fino a 16 cm. La plancia è disposta su due livelli, con la consolle orientata verso il guidatore. Validi il cruscotto digitale (configurabile) e il sistema multimediale, ricco, dalla grafica curata e con display di 7’’ (9,3’’ nelle versioni più ricche). Questa crossover compatta sfoggia una buona agilità tra le curve e, coricandosi poco sulle ruote interne, infonde sicurezza. La “sete” di benzina è modesta per tutti i motori che, a eccezione del più potente dei 1.3 mild hybrid turbo a benzina (quello con 158 CV, assente sulla francese) e del 1.0 turbo a GPL (non previsto) sono gli stessi della Captur. Le due vetture si differenziano per la garanzia: la Mitsubishi offre 5 anni oppure 100.000 km contro i due anni (senza limiti di percorrenza) previsti dalla Renault.