La nuova generazione della crossover MG ZS cresce parecchio rispetto al modello precedente (è lunga 11 cm in più) e ha una linea più moderna e proporzionata. Il cofano si abbassa nella parte anteriore e i fari sottili e allungati, mentre in basso al centro del paraurti si apre la grande mascherina. La parte bassa della carrozzeria è protetta da fascioni in plastica nera, con alcuni inserti color argento, che integrano anche i (finti) terminali di scarico nella parte posteriore.
Due le versioni della MG ZS, entrambe a trazione anteriore: la 1.5 a benzina, comoda ma non molto vivace, e la 1.5 full hybrid, che al quattro cilindri a benzina unisce un motore a corrente da 136 CV che fa muovere la vettura fino a 80 km/h; oltre questa velocità contribuisce alla spinta anche il motore termico, collegato alle ruote da un cambio automatico a 3 rapporti. Quando serve, il quattro cilindri si avvia per azionare il generatore che ricarica la batteria di 1,83 kWh, molto capiente per una full hybrid. Il risultato è un’auto molto vivace, anche le la gestione del sistema ibrido a volte limita lo sprint quando la batteria è poco carica. Molto buoni i consumi di benzina finché si va piano, anche in città; in autostrada, però, crescono in modo sensibile, e il serbatoio è solo di 41 litri.
A bordo della MG ZS si apprezzano lo spazio generoso e le finiture curate (in rapporto al prezzo, che è molto contenuto). Quasi tutto (“clima” compreso) si comanda dallo schermo centrale, di 10,2” per la versione base e di 12,3” per quelle più ricche: il sistema multimediale, compatibile con Android Auto e Apple CarPlay ma solo con il cavo, è reattivo ma alcuni suoi menù sono poco intuitivi e obbligano a distrarre la vista dalla strada. Il cruscotto digitale avrebbe potuto essere anche più personalizzabile. Chi siede sul divano gode anche delle bocchette di aerazione dedicate a partire dall’allestimento Comfort. Il baule è ampio e il vano è regolare e ben rivestito.