Si tratta della versione più “dinamica” della Range Rover, rispetto alla quale è più corta di 10 cm e ha sospensioni e sterzo con taratura più votati alla guidabilità. Il comfort, comunque, rimane eccellente ed è una delle sue principali qualità. Dentro, le finiture sono lussuose e i materiali di prim’ordine ma da un’auto lunga quasi cinque metri ci si potrebbe aspettare più spazio per chi sta dietro e per il bagagliaio. Curato il design degli interni, che gioca la carta del minimalismo. A colpire subito l’occhio è il grande schermo centrale di 13,1”: ricco e reattivo, mostra però qualche sporadico rallentamento. Ampia la gamma: si può scegliere fra motori 3.0 a sei cilindri in linea, ibridi mild a gasolio o plug-in a benzina (con oltre 100 km di autonomia ufficiale in elettrico). L’unico non ibrido è il 4.4 V8 biturbo da 530 CV fornito dalla BMW (gli altri sono 100% inglesi). Per tutte il cambio è automatico a otto marce e la trazione integrale (diventa posteriore sotto i 160 km/h, se non serve, per ridurre i consumi). Proprio la trazione integrale è uno dei punti di forza: come tutte le Land Rover, anche la Range Rover Sport è praticamente inarrestabile lontano dall’asfalto: merito anche dei sofisticati programmi di guida per l’off-road, che rendono un “gioco” perfino i passaggi più impegnativi.