La DR 6.0 è una suv media derivata direttamente (nello stabilimento di Macchia d'Isernia si effettuano solo piccole modifiche) dalla cinese Chery Tiggo 7 Pro. Ha linee proporzionate, con la grande mascherina esagonale che caratterizza le auto più recenti della casa molisana, abbinata a sottili fari a sviluppo orizzontale. La fiancata è gradevolmente "mossa" e ha tre finestrini che, grazie a un inserto di colore nero, sembrano collegarsi direttamente col lunotto; i fanali posteriori sono raccordati da una striscia luminosa. L’abitacolo è molto ampio e piuttosto elegante e moderno, con strumentazione digitale e lo schermo centrale di 12,5” del sistema multimediale (equipaggiato con Apple CarPlay e Android Auto via cavo); tutte le scritte, però, sono in inglese. Discreta la capienza del bagagliaio. La dotazione di serie include il tetto apribile in vetro, il clima automatico bizona con comandi "touch", il caricatore senza fili dello smartphone, il sistema di accesso senza chiave con anche la possibilità di avviare il motore tramite telecomando, il portellone motorizzato (che si apre anche solo avvicinandosi), i sedili a regolazione elettrica, la telecamera a 360° e i cerchi in lega di 19”. La DR 6.0 ha sospensioni anteriori con schema Mac Pherson e posteriori multilink; la trazione è anteriore, il motore un 1.5 turbo a benzina con 154 CV di potenza e 210 Nm di coppia motrice abbinato a un cambio CVT che però simula la presenza di nove rapporti, per limitare l'"effetto scooter" (con il motore che schizza al massimo dei giri) in accelerazione. La versione bi-fuel benzina/GPL, con sistema realizzato dall'italiana BRC, prevede un ampio serbatoio del gas (61 litri effettivi); meno male, perché i consumi non sono bassi. L'auto ha sei airbag, ma nessuno dei più moderni aiuti elettronici alla guida. Utile, comunque, la regolazione automatica della velocità nelle discese ripide e scivolose.