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Omoda
9

da 51.900

Lungh./Largh./Alt.(cm)

478/192/167

Posti

5

Bagagliaio (litri)

660/1783

Garanzia (anni/km)

7/150.000

In sintesi

La Omoda 9 è una suv ibrida plug-in a trazione integrale, prodotta dalla casa cinese del gruppo Chery. Massiccia ma con la parte superiore piuttosto filante, si caratterizza per la mascherina con trama a diamante. I sottili fari orizzontali, dotati di luci diurne che proseguono scendendo verticalmente davanti ai passaruota, sono uniti tra loro da una striscia a led che attraversa il muso della vettura. Le porte hanno le maniglie a scomparsa, mentre nella parte posteriore il lunotto piuttosto inclinato è sovrastato da un vistoso spoiler. Sul portellone, una barra luminosa collega i fanali. Più sotto, si trovano quattro vistosi terminali di scarico.

Il pannello curvo che domina la plancia della Omoda 9 ha una diagonale di 24,6” e integra i monitor per il quadro strumenti e quello del sistema multimediale. In entrambi, le interfacce sono migliorabili: il cruscotto ha molte scritte piccole, mentre lo schermo a sfioramento è poco intuitivo. Non mancano le opportunità di ricaricare lo smartphone, sia con la piastra a induzione sia con le quattro prese Usb (due davanti e due dietro, in entrambi i casi una di tipo A e una di tipo C). L’abitacolo è elegante, grazie ai rivestimenti in pelle Nappa e ai materiali morbidi della plancia, e anche spazioso: sul divano si sta comodi anche in tre (il pavimento è piatto) e non mancano i centimetri per la testa; il tetto apribile in vetro è di serie. Il bagalaliaio è largo e profondo, ma poco sviluppato in altezza per via della batteria del sistema ibrido. Inoltre, nel vano non ci sono ganci fermaborse e manca un passaggio nello schienale del divano per caricare gli oggetti più lunghi pur viaggiando comodi in quattro.

I 537 CV offerti dal sistema ibrido plug-in regalano un spinta poderosa e i freni sono potenti e ben modulabili, ma la Omoda 9 predilige le andature tranquille: lo sterzo non particolarmente preciso e il peso a vuoto che sfiora le 2,3 tonnellate non rendono la suv cinese agile tra le curve. È meglio quindi prendersela comoda e godere del buon isolamento acustico (mentre il comportamento delle sospensioni sulle buche è brusco). Gran parte della potenza arriva dai tre motori elettrici (due anteriori da 102 e 122 CV e uno posteriore da 238 CV), alimentati da una batteria di 34,5 kWh che basta per oltre 100 km di autonomia elettrica, anche se si guida senza badare al risparmio energetico. Il 4 cilindri 1.5 turbo a benzina contribuisce al sistema con 143 CV, dato che permette alla vettura di essere guidata anche dai neopatentati.

Versione consigliata

La Omoda 9 è offerta in un unico allestimento piuttosto ricco, anche dal punto di vista degli aiuti alla guida: si sceglie solo il colore della carrozzeria ed, eventualmente, quello degli interni.

Perché sì

AUTONOMIA ELETTRICA Con la batteria completamente carica in teoria si possono fare 145 km. E senza rinunciare a una guida briosa si superano i 100.

EQUIPAGGIAMENTO Di serie c'è tanto, inclusi i fari a matrice di led e i sedili riscaldabili e ventilati, perfino dietro.

FINITURE I materiali sono di qualità e assemblati con cura.

Perché no

BAGAGLIAIO Il vano non è molto sviluppato in altezza e mancano alcuni accessori che lo renderebbero più pratico: in un’auto da famiglia, ci si aspetta qualcosa in più.

GUIDA Il peso la penalizza tra le curve, ma anche l’assorbimento delle sconnessioni non è esemplare.

SCHERMI Le scritte piccole del cruscotto si leggono con fatica e l’interfaccia del sistema multimediale è poco intuitiva.

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Omoda 9
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