Solo ibrida full (un 1.5 a benzina da 107 cavalli e un motore elettrico da 131 si alternano nel fornire potenza alle ruote), la Honda HR-V è una crossover compatta con meccanica derivata da quella dell'utilitaria Jazz, ma ampiamente rivista. La linea è semplice, lineare, con frontale alto e lunotto molto inclinato. Elementi caratterizzanti sono la mascherina integrata nel paraurti (di serie nello stesso colore della carrozzeria), le sottili luci a sviluppo orizzontale e le maniglie delle porte posteriori integrate nella cornice dei finestrini. Elegante l'abitacolo, realizzato con attenzione ma con plastiche dall'aspetto "povero"; i sedili, ben rivestiti, sono rialzati e (dato anche che non arretrano molto) lasciano ampio spazio per chi sta dietro. In quattro si viaggia larghi (mentre il posto al centro del divano è davvero scomodo); il bagagliaio, però, è piccolo in rapporto alle dimensioni dell'auto. Fra le curve si apprezzano la prontezza e precisione dello sterzo, la buona aderenza e la vivacità garantita dal sistema ibrido, che fa consumare pochissimo in città e sui tratti extraurbani. L'autostrada, invece, non è il terreno ideale per la Honda HR-V: la sete di benzina sale sensibilmente, ma soprattutto dà fastidio il forte rombo del 1.5. Disponibile in tre diversi allestimenti, la crossover giapponese ha una buona dotazione in rapporto al prezzo.