SsangYong

Quarto costruttore coreano, la SsangYong (letteralmente: due dragoni, che appaiono stilizzati nel logo della Casa) nasce nel 1954 come Ha Dong-hwan Motor Workshop, e si fonde nel 1963 con la Dongbang Motor Co. per dare vita alla Dong-hwan Motor Co.: dall'anno successivo inizia a produrre jeep per l'esercito statunitense, oltre a camion e autobus. Dopo un altro cambio di ragione sociale datato 1977, l'azienda viene acquistata dalla conglomerata SsangYong Business Group nel 1986, assumendo infine l'attuale nome di SsangYong Motor.
 
La SsangYong stringe una partnership tecnologica con la Daimler nel 1991, per sviluppare un fuoristrada su base Mercedes-Benz: nasce così la Musso, una suv ante litteram, venduta dapprima dalla stessa Mercedes e poi dalla SsangYong, che attinge alla meccanica della Classe E per alcune auto destinate al mercato interno. Nel frattempo, continuano le manovre finanziarie: nel 1997 la coreana Daewoo diventa azionista di maggioranza, salvo passare di nuovo la mano al gruppo SsangYong nel 2000; nel 2004 tocca alla cinese SAIC (realtà che, nel 1984, per prima si accordò con un partner straniero, nella fattispecie la Volkswagen) rilevare il 51% delle quote.
 
Nel 2009 emerge un contenzioso tra la SsangYong e la stessa SAIC, accusata di una gestione non corretta e di avere portato in Cina tecnologia sviluppata in Sud Corea: una lotta dura che porta a sospendere la produzione per 77 giorni, a seguito di uno sciopero generale. La situazione torna alla normalità nel 2010, con l'indiana Mahindra che acquista il 70% della SsangYong per poco meno di 500 milioni di dollari. Attualmente, sono tre gli stabilimenti produttivi: a quello di Pyeongtaek in Corea del Sud si affiancano quello siberiano di Vladivostok e quello ucraino di Kremenchuk, dove vengono assemblati alcune suv commercializzate anche da noi.

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