La Toyota Mirai è una delle due auto a idrogeno oggi in vendita in Italia (l'altra è la Hyundai Nexo). Queste vetture sono a emissioni zero, ma costano tanto e, soprattutto, sono molto difficili da rifornire: per ora, in Italia ci sono solo due possibilità, a Bolzano e a Mestre. Dopo queste premesse, fondamentali, torniamo alla Mirai: è una filante berlina lunga quasi cinque metri, basata sulla recente piattaforma modulare GA-L. La cella a combustibile dove l'idrogeno si trasforma in corrente è nel vano anteriore, mentre la batteria ad alta tensione (che immagazzina l'energia recuperata in rilascio, per fornirla poi nelle riprese) e il motore elettrico sono sopra l’asse posteriore. I tre serbatoi consentono, secondo la casa e in base alle versioni, di percorrere fino a oltre 700 chilometri con un “pieno”. La Toyota Mirai vanta una distribuzione delle masse equamente ripartita tra l’avantreno e il retrotreno. Ne consegue una buona tenuta di strada, con un comportamento equilibrato in curva grazie anche alla trazione posteriore. Ottimo il comfort e non male lo sprint: premendo a fondo l'acceleratore, dopo un lievissimo ritardo si ottiene una spinta costante e abbastanza sostanziosa. Ben rifinita, la Mirai ha una plancia particolare che ospita lo schermo del cruscotto configurabile e il display centrale dedicato all’infotainment e alla visualizzazione di controllo del sistema elettrico di trazione; dal largo mobiletto centrale si sviluppa la consolle “a onda” con la piccola levetta per la marcia avanti e indietro, il selettore delle modalità di guida e il “clima” automatico bizona; nella plancia, di fronte al passeggero anteriore, si apre una lunga bocchetta di ventilazione. L'abitacolo è comodo per quattro (il quinto posto è davvero sacrificato), ma il bagagliaio è molto piccolo e privo del divano reclinabile.